È stato pubblicato un nuovo studio realizzato dall'INGV in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano-Bicocca che si basa su una innovativa indagine tomografica per determinare la struttura profonda dei Campi Flegrei a partire dai dati sulla microsismicità del territorio dal 1982 al 2022. I risultati hanno permesso di identificare principalmente tre serbatoi magmatici localizzati a 2,5 km (punto A nell'immagine sottostante), 3,5 km (punto B) e 5 km di profondità (punto C). Nei primi due è stato notato un accumulo di fluidi in sovrapressione, mentre in quello più profondo è presente prevalentemente magma. Mentre proseguono le scosse di terremoto ai Campi Flegrei (l'ultima alle 22:49 del 13 maggio, di magnitudo 2.5, avvertita anche a Napoli), questo studio può aiutare a monitorare l’evoluzione del sistema di alimentazione magmatica della caldera estendendo il modello anche agli anni successivi al 2022.
L'idea innovativa alla base della ricerca consiste nell'analizzare il sottosuolo flegreo utilizzando una tecnica tomografica: semplificando, quello che è stato fatto è rapportare la velocità delle cosiddette onde P (le più veloci durante un sisma) alle onde S (le seconde ad arrivare e incapaci di propagarsi nei liquidi).
Quello che rende questo studio particolarmente interessante è l'aver analizzato i dati in 4D, considerando cioè sia lo spazio che il tempo. Infatti si è notato come sia nella crisi bradisismica del 1982-1984 che in quella dal 2005 al 2022 siano stati osservati aumenti nella quantità di magma in profondità (zone arancioni e marroni nell'immagine sottostante) e di gas in sovrapressione nella zona centrale (zone gialle). Proprio questi, quindi, potrebbero essere due processi chiave per spiegare l'instabilità calderica che periodicamente colpisce l'area, dal momento che la risalita di fluidi è responsabile della sismicità (indicata con dei pallini rossi).
Ora l'obiettivo è estendere le rilevazioni fino a quelle di questo periodo e, idealmente, utilizzare questo modello per aiutarci a prevedere la futura evoluzione del sistema.
Per approfondire, ecco un mini-documentario sui Campi Flegrei realizzato in collaborazione con Fanpage: