L'Algeria è diventata ufficialmente il primo fornitore di gas naturale italiano. Dopo la visita di Mario Draghi nel Paese è stato siglato un accordo di 15 punti che prevede, tra le altre cose, un'esportazione aggiuntiva di 4 miliardi di metri cubi di gas naturale entro quest'inverno tramite il gasdotto Transmed.
Lo stato dell'Algeria in realtà è sempre stato un importante fornitore di gas naturale per l'Italia: prima del conflitto ucraino era al secondo posto con 22,5 miliardi di m3 all'anno (dati: MITE), secondo solamente alla Russia, con 28,9 miliardi – anche se negli ultimi mesi Mosca ha progressivamente iniziato a tagliare le forniture di combustibile dirette sia verso il Bel Paese che verso il resto dell'Europa. Già ad aprile quindi il Governo italiano aveva siglato un accordo con il Paese nordafricano che prevedeva l'invio di 9 miliardi di m3 entro il 2024 e, di questi, 3 miliardi già entro quest'inverno. Se a questi aggiungiamo i recenti 4 miliardi "extra" pattuiti poche ora fa con la compagnia algerina Sonatrach, il primato dell'Algeria non può far altro che consolidarsi.
Nell'accordo con l'Algeria, oltre al gas naturale, sono previsti altri 14 punti che riguardano ad esempio il settore farmaceutico, la lotta alla corruzione, la costruzione di infrastrutture, la ricerca scientifica e il settore estrattivo.
Un ultimo aspetto da considerare è che la russa Gazprom parteciperà al 49% nell'estrazione di un nuovo giacimento algerino – anche se questo sarà operativo a partire dal 2025, quindi circa un anno dopo l'attuale termine del contratto tra Italia e Algeria.