Eni ha annunciato che, per la giornata di oggi 15 giugno, la società russa Gazprom ha ridotto del 15% le forniture di gas naturale. Anche se la notizia potrebbe sembrare allarmante, non ci sono al momento indicazioni in merito a rischi per le forniture energetiche, come confermato anche dal portavoce della Commissione UE Tim McPhie.
Al momento, però, non sono ancora state confermate ufficialmente le motivazioni dietro a questo calo nella fornitura di combustibile.
La dichiarazione di Gazprom
Il fatto che la fornitura di gas naturale sia stata ridotta è stato confermato da Eni che, tramite un portavoce, ha dichiarato quanto segue:
Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate.
Fortunatamente, però, non è il caso di allarmarsi. Innanzitutto dobbiamo considerare che al momento a livello europeo è stoccato più gas naturale di quanto non ce ne fosse lo scorso anno nello stesso periodo. In più, come confermato anche dal ministro Cingolani, la situazione è monitorata molto attentamente e al momento non si riscontrano criticità – anche se non è stata fornita alcuna motivazione ufficiale in merito a questo taglio, almeno per il momento.
Questa notizia in realtà arriva a sole poche ore di distanza dalla riduzione del gas naturale attraverso un altro grande gasdotto europeo: il Nord Stream 1, diretto in Polonia e Germania. In quel caso il taglio del 40% di ieri,14 giugno 2022, è stato attribuito alla mancanza di pezzi di ricambio tedeschi per la stazione di Portovaya e, per lo stesso motivo, nella giornata di oggi Gazprom ha annunciato un ulteriore taglio del 33%, passando da 167 milioni di metri cubi a soli 67 milioni.
Il gasdotto TAG
Ma esattamente come arriva il gas naturale dalla Russia all'Italia?
Il gasdotto è il TAG (Trans Austria Gas), un'infrastruttura che ci permette di ottenere gas naturale russo attraverso l'impianto di Tarvisio, in Friuli-Venezia Giulia. Si tratta di un gasdotto lungo 380 km che attraversa quasi tutta l'Austria, collegandosi poi all'Urengoy-Uzhgorod, una serie di tubature lunghe 4500 km che dall'Austria si snodano in Europa fino a raggiungere i giacimenti russi.