
Perché in Italia (e non solo) chiamiamo l'asciugacapelli anche "phon/fon/fono"? È un termine inglese o la sua origine è un altra? E come si scrive correttamente? La risposta a tutte queste domande viene fornita in un articolo puntuale dell'Accademia della Crusca, una delle principali autorità in materia di lingua italiana. In sintesi, la grafia più corretta sarebbe "fon" con la "f" (ed eventualmente "fono", con l'aggiunta della "o" finale). La maggior parte delle persone, però, tende a utilizzare la forma "phon", forse per la vicinanza con la grafia di "phone", "telefono" in lingua inglese, e immaginando che il termine possa essere di origine anglosassone (quando invece si dice hairdryer) o francese.
La grafia "fon", per indicare l'asciugacapelli, è motivata dall'origine di questa parola: deriva infatti dal Föhn (o Foehn), nome tedesco assegnato a un vento caldo e secco, discendente dalle vette montane, e a sua volta derivante in principio da un termine latino che indica il medesimo vento: "(ventus) favonium". Il favonio per gli antichi Romani era appunto un vento di ponente, caldo e secco, che scendeva nelle valli dalle cime dei monti e creava condizioni migliori per le coltivazioni. Non a caso, l'etimologia del termine "favonium" viene dal verbo favēre, cioè "favorire". Il (ventus) favonium, in questo senso, conteneva nel suo stesso nome la sua funzione, cioè l'essere favorevole all'agricoltura.
Riprendendo la motivazione per cui chiamiamo l'asciugacapelli "fon", va detto che l'associazione con il Föhn non è però avvenuta in partenza a livello popolare. Fu un'azienda, la Sanitas, nel 1908, a commercializzare un asciugacapelli per il cui nome prese spunto da quello del vento, pur semplificandolo in "Foen". Questa azienda fu poi acquisita da una più grande, la AEG, che diffuse ulteriormente il bene di consumo, tanto da farlo arrivare e circolare in Italia nella seconda metà degli anni '50. Nel nostro Paese abbiamo quindi italianizzato il termine e l'abbiamo reso di uso comune, cominciando a scriverlo con la grafia "fon" (o "fono") e a pronunciarlo "fòn". La grafia "phon" è invece più recente e diffusa, anche se tecnicamente è errata.