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4 Aprile 2025
9:00

L’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo: quali sono pro e contro dell’AI

Come tutte le cose, anche l'AI ha sia dei lati positivi che lati negativi. Mettiamo a confronto i vantaggi e gli svantaggi di questo strumento e capiamo quali sono i settori toccati da questa tecnologia nata negli anni '50.

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L’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo: quali sono pro e contro dell’AI
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L'intelligenza artificiale sta trasformando e influenzando a una velocità impressionante interi settori come la ricerca scientifica, la sanità, e l'economia globale. Se da un lato l'AI offre opportunità senza precedenti in termini di automazione, efficienza e innovazione in questi e molti altri campi, dall'altro solleva dubbi importanti legati alla perdita di posti di lavoro, alla privacy, alla sicurezza e all'impatto ambientale. L'AI generativa, in particolare, ha ampliato le possibilità di interazione tra uomo e macchina, rendendo l'IA una presenza sempre più diffusa nella nostra quotidianità. Le preoccupazioni su come questa tecnologia possa essere utilizzata e sulle sue potenziali conseguenze a lungo termine sono al centro di dibattiti politici e normativi piuttosto accesi.

Molti governi stanno cercando di bilanciare innovazione e sicurezza attraverso regolamentazioni più stringenti, come il recente AI Act europeo, che punta a rendere l'AI più trasparente e affidabile. Nel frattempo, la comunità scientifica discute su come l'AI possa accelerare il progresso in campi come la biotecnologia e la lotta ai cambiamenti climatici, ma anche su quanto sia rischioso affidare decisioni critiche a sistemi di intelligenza artificiale. Quali sono, di conseguenza, i pro e i contro dell'AI?

Gli svantaggi dell'AI: quali sono i possibili rischi

Vista l'evoluzione dell'intelligenza artificiale e il suo tasso di adozione sempre più importante, quindi, non sarebbe saggio sottovalutare i possibili lati negativi dell'AI.

  • Mondo del lavoro: se da un lato l'automazione andrebbe a migliorare la produttività, dall'altro ha generato timori sulla perdita di posti di lavoro, soprattutto nei settori più facilmente automatizzabili come il customer service e la gestione amministrativa. Secondo le stime, circa un terzo delle mansioni lavorative potrebbe essere svolto da sistemi di AI, riducendo la necessità di personale umano per alcune attività. È vero anche, però, che mentre alcuni ruoli rischiano di scomparire, la domanda di nuove competenze – ad esempio in ambito di machine learning e cybersecurity – sta crescendo rapidamente.
  • Gestione dei dati: gli algoritmi di intelligenza artificiale necessitano di enormi quantità di informazioni per essere addestrati, ma questo ha sollevato preoccupazioni sulla privacy e sulla protezione dei dati personali. Il caso di OpenAI, indagata per possibili violazioni delle normative europee sulla privacy, è solo uno dei molteplici esempi di come il tema della trasparenza sia diventato cruciale. Il problema è così sentito che negli Stati Uniti, l'amministrazione Biden ha proposto un AI Bill of Rights, un insieme di linee guida per garantire un uso responsabile dell'AI (sebbene al momento non abbia alcun valore legale), mentre l'Unione Europea ha introdotto l'AI Act, un insieme di norme nate con lo scopo di garantire un uso sicuro, equo e trasparente dell'intelligenza artificiale.
  • Questioni di equità e sicurezza: i modelli di AI, se addestrati su dati distorti, possono perpetuare discriminazioni esistenti. Un esempio noto è quello dei sistemi di riconoscimento facciale, che spesso mostrano tassi di errore più elevati per le persone con carnagione più scura, aumentando il rischio di decisioni ingiuste nei contesti di sorveglianza e applicazione della legge.
  • Diffusione della disinformazione: con l'evoluzione dei deepfake – video o immagini manipolate con l'AI per sembrare autentiche – diventa sempre più difficile distinguere la realtà dalla finzione. Questo fenomeno può essere sfruttato per scopi fraudolenti, dalla propaganda politica alle truffe finanziarie.
  • Impatto ambientale negativo: l'addestramento dei modelli più avanzati richiede un'enorme quantità di energia. Secondo alcune stime, le emissioni generate dall'AI potrebbero aumentare fino all'80% nei prossimi anni, mettendo a rischio gli sforzi globali per la sostenibilità. Al tempo stesso, però, l'AI potrebbe essere impiegata per ottimizzare le filiere produttive, ridurre gli sprechi e migliorare l'efficienza energetica, il che suggerirebbe che il suo impatto ambientale dipenderà in larga parte da come verrà utilizzata.

I vantaggi dell’AI: i possibili lati positivi

Quali sono, invece, i possibili lati positivi dell'AI? Grazie alla capacità di analizzare rapidamente enormi volumi di dati, l'AI sta rivoluzionando settori cruciali.

  • Favorire la creatività: l'intelligenza artificiale applicata all'ambito lavorativo potrebbe automatizzare attività noiose o ripetitive. Nel campo dello sviluppo industriale, il suo utilizzo consentirebbe di massimizzare la produttività. Questo perché l'AI può consentire di rendere i processi più intelligenti ed efficienti.
  • Delegare all'IA compiti pericolosi per gli esseri umani: come la gestione di sostanze tossiche, il disinnesco di ordigni esplosivi o le operazioni di salvataggio in ambienti ostili.
  • Settore finanziario: banche e istituzioni utilizzano algoritmi di machine learning per rilevare frodi, condurre audit e valutare meglio il rischio di credito.
  • Medicina: grazie all'analisi dei big data l'intelligenza artificiale consente diagnosi più rapide e accurate, supporta la scoperta di nuovi farmaci e monitora i pazienti tramite assistenti virtuali.
  • Istruzione: l'AI può essere adoperata per digitalizzare libri di testo, rilevare il plagio (ne saranno felici i prof. di italiano che vogliono scovare i “furbetti” che copiano i temi da Internet) e persino analizzare le espressioni facciali degli studenti per valutare il loro livello di attenzione, così da migliorare le tecniche di apprendimento e insegnamento.
  • Trasporti: l'AI è alla base delle tecnologie a guida autonoma che, almeno potenzialmente, potrebbero rendere più efficienti i trasporti con un impatto ambientale positivo, almeno “sulla carta”.

L'evoluzione dell'AI: dagli anni ’50 a oggi

Se tanti hanno sentito parlare per la prima volta dell'AI a novembre 2022, quando è scoppiata la “bolla” di ChatGPT, in realtà l'intelligenza artificiale esiste da una vita e ha avuto una lunga evoluzione dagli anni '50 a oggi.

I primi esperimenti sull'AI risalgono al 1951, con il primo gioco di dama contro il computer sviluppato da Christopher Strachey, ex compagno di studi di Alan Turing, considerato uno dei padri dell'informatica. Strachey chiese a quest'ultimo di fornirgli il manuale del computer Mark 1, presentato da Turing insieme ad altri scienziati nel 1949 e fu così che nacque il software di Strachey, considerato da alcuni il primo successo documentato di un programma per computer basato sull'AI. Da allora, l'intelligenza artificiale ha compiuto passi da gigante, con traguardi storici come la vittoria di Deep Blue contro il campione di scacchi Garry Kasparov nel 1997 e il successo del computer IBM Watson nel quiz televisivo Jeopardy! nel 2011. Negli ultimi anni, OpenAI ha rivoluzionato il settore con il rilascio dei modelli GPT, dando il via a una corsa allo sviluppo di strumenti avanzati da parte di altre aziende competitors, tra cui Gemini di Google e Claude di Anthropic.

Parallelamente allo sviluppo della tecnologia, è cresciuto anche il suo tasso di adozione. Ecco perché l'AI ad oggi viene considerata una delle tecnologie più influenti al mondo, spingendo l'evoluzione di ambiti come la robotica, l'analisi dei dati e l'Internet delle cose o IoT (Internet of Things). Secondo un sondaggio condotto da IBM nel 2023, il 42% delle aziende aveva già adottato strumenti di intelligenza artificiale nei propri processi, mentre un ulteriore 40% stava valutando di farlo. La diffusione dell'AI generativa – in grado di produrre testi, immagini, video e persino codice informatico – ha portato a una rapida espansione di questa tecnologia nel settore aziendale, creativo e scientifico e viene usata da milioni di utenti ogni giorno anche per svolgere le proprie attività quotidiane.

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