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2 Febbraio 2022
9:10

L’intossicazione da mercurio in Giappone: il disastro ambientale della Baia di Minamata

Negli anni '50 la città giapponese di Minamata fu colpita da una grave malattia che si scoprì legata a degli sversamenti abusivi. Il danno ambientale fu enorme.

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L’intossicazione da mercurio in Giappone: il disastro ambientale della Baia di Minamata
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Conoscete il mercurio e i suoi potenziali effetti sulla salute? In questo articolo parleremo nello specifico del metilmercurio (la forma più comune e tossica di mercurio organico in natura) e di come abbia causato l'avvelenamento di migliaia di giapponesi a partire dagli anni '50. La malattia, nota come sindrome di Minamata, prese il nome dalla città in cui venne scoperta. Il racconto del disastro ambientale ha raggiunto i cinema internazionali con "Il caso Minamata", film diretto da Andrew Levitas che vede protagonista Johnny Depp …ma di cosa si tratta?

Il disastro ambientale di Minamata

Minamata è una città della Prefettura di Kumamoto, nella regione sud-occidentale dell'isola di Kyushu, Giappone. È conosciuta per il noto disastro ambientale avvenuto nel 1956 che ha portato alla morte di migliaia di persone tra uomini, donne e bambini. La città si affaccia sull'omonima baia che è stata per oltre trent'anni il luogo di scarto di acque reflue di un industria chimica di proprietà della Chisso Corporation. L'azienda, attiva dal 1932 al 1968, rilasciò nell'ambiente enormi quantità di acetaldeide e mercurio, che fu trasformato in metilmercurio grazie all'azione di batteri e microorganismi presenti naturalmente nell'acqua.

Mappa di Minamata
Mappa della regione: è possibile individuare la fabbrica Chisso, responsabile degli sversamenti di metilmercurio nella baia (Credit: Wikipedia)

Questa sostanza tossica si accumulò progressivamente nei sistemi viventi scalando la rete alimentare e raggiungendo pesci, crostacei e molluschi di grossa taglia. I valori rilevati nella baia si aggiravano da 5,61 ppm a 35,7 ppm (parti per milione) con picchi di 705 ppm, concentrazione sufficientemente alta per causare danni ai sistemi viventi e all'ambiente (Teunen at al., 2022). La popolazione si alimentava principalmente di pesci e prodotti ittici, così come gatti, cani e uccelli: è stata la dieta a base di pesce contaminato a causare quella subdola intossicazione dagli effetti sconosciuti.
I primi segni della malattia, all'epoca ancora ignota, sono stati notati nei gatti: si muovevano in maniera anomala e giravano su sé stessi senza fermarsi, tanto da morire di stenti, come confermato dal Ministero dell'Ambiente Giapponese. Seguirono eventi simili nei cani e negli uccelli, che cominciarono a cadere letteralmente dal cielo morti, accompagnati dalla pesca di strani pesci deformi.

Gatto malato

La preoccupazione avanzò con le prime manifestazioni in alcuni abitanti della zona. Si pensò ad un'epidemia, ad una malattia contagiosa sconosciuta, così si scelse di porre in quarantena i pazienti affetti da questa sindrome. Si avviarono le ricerche sui pazienti appena nel 1956, anni e anni dopo i primi sversamenti da parte dell'azienda chimica la quale era ben a conoscenza del potenziale danno ecologico e sanitario che stava procurando. L'industria chimica tentò di nascondere la faccenda finché si potè, ma la situazione fu ormai palese.
Seguirono i primi rilevamenti ambientali e tutto venne a galla.

Mercato del pesce Giappone

L'intossicazione da mercurio nella popolazione

I principali effetti dell'intossicazione da mercurio (conosciuta anche come idrargirismo o idrargirosi) comprendono perdita di coordinazione e sensibilità degli arti, debolezza, dolori muscolari, disturbi dell'udito, difficoltà nel parlato, coma e morte. Oltre duemila persone sono morte e altre migliaia hanno riportato ferite paralizzanti (CHE) ma questi sono solo i dati ufficiali: si ipotizza che il numero degli abitanti interessati dalla malattia sia maggiore, dato che molti casi non furono probabilmente diagnosticati né registrati. Pensiamo solamente a tutti i bambini nati in quegli anni e affetti da deformazioni, cecità e sordità, vittime passive dell'intossicazione trasmessa dalle madri durante la gestazione.

Restauro ambientale e prevenzione

A seguito dell'evento seguirono i risarcimenti alle vittime, i progetti di controllo della pesca e quelli di riqualificazione del fondale. La Prefettura di Kumamoto si occupò di controllare il pescato ricavato dalla baia già dal 1956, così come del trattamento di oltre 1.500.000 m3 di sedimenti nella Baia di Minamata. L'intervento di riqualificazione durò dal 1974 al 1990 per un costo totale di 48 miliardi di yen (equivalenti circa a 371.500.000 euro attuali).
Prendendo come riferimento questa vicenda, nel 2013 le Nazioni Unite firmarono la Convenzione di Minamata, il cui obiettivo principe è la protezione della salute umana e dell'ambiente dalle emissioni antropogeniche di mercurio. La convenzione è stata adottata da oltre 139 Paesi e firmata da ben 92 (Italia compresa). Grazie alla legislazione internazionale, ad oggi, molti prodotti contenenti mercurio sono stati messi al bando, aiutando a contenere i rischi legati a questa sostanza.

Bibliografia
Lavoie, Raphael A., et al. "Biomagnification of mercury in aquatic food webs: a worldwide meta-analysis." Environmental science & technology 47.23 (2013): 13385-13394.
Blanchfield, Paul J., et al. "Experimental evidence for recovery of mercury-contaminated fish populations." Nature (2021): 1-5.
Harada, Masazumi. "Minamata disease: methylmercury poisoning in Japan caused by environmental pollution." Critical reviews in toxicology 25.1 (1995): 1-24.

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Nicole Pillepich
Divulgatrice
Credo non esista una parola giusta per definirmi: sono naturalista, ecologa, sognatrice e un po’ artista. Disegno da quando ho memoria e ammiro il mondo con occhio scientifico e una punta di meraviglia. Mi emoziono nel capire come funziona ciò che mi circonda e faccio di tutto per continuare a imparare. Disegno, scrivo e parlo di ciò che amo: natura, animali, botanica e curiosità.
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