A Colonia, in Germania, è stata inaugurata LUNA, una struttura di simulazione lunare realizzata dall'Agenzia Spaziale Europea e l'Agenzia Spaziale Tedesca che replica la superficie della Luna per addestrare gli astronauti in ottica delle future missioni umane sul nostro satellite, come il programma Artemis della NASA. Il cuore di LUNA è costituito da una vasta sala di 700 metri quadrati che ricrea fedelmente il paesaggio lunare con un simulante della regolite lunare composto da 900 tonnellate di granuli e rocce vulcaniche derivate dal basalto. Ciò che rende LUNA speciale è una grande sala che simula accuratamente la superficie della Luna, con l'obiettivo di testare tecnologie all’avanguardia per l’esplorazione spaziale. Grazie a un suolo creato con rocce vulcaniche italiane e materiali simili alla regolite lunare, sarà possibile sperimentare strumenti e tecniche necessarie per operare in condizioni simili a quelle lunari. Inoltre, un innovativo sistema di illuminazione permette di simulare il ciclo giorno-notte della Luna. Tutto questo servirà non solo per addestrare gli astronauti, ma anche per sviluppare e testare tecnologie cruciali per le missioni che ci porteranno nuovamente sul nostro satellite naturale.
Il ruolo di LUNA nel training degli astronauti: a cosa servirà l’impianto di Colonia
Dal momento che LUNA avrà un ruolo importante nell'addestramento degli astronauti, ogni suo particolare è stato curato con estrema attenzione. Il suolo è realizzato con EAC-1, un materiale simile alla regolite, la polvere che ricopre la superficie della Luna. Il simulante della regolite lunare riproduce le condizioni che gli astronauti dovranno affrontare operativa: è una vera e propria “Luna sulla Terra”, completa di un sistema di illuminazione che simula i cicli giorno-notte e le condizioni di illuminazione polare. Questi dettagli sono essenziali, dato che le future missioni lunari si concentreranno probabilmente sulle regioni polari, dove la luce solare può essere limitata o quasi assente.
La simulazione delle condizioni lunari è importante non solo per testare l’equipaggiamento, ma anche per comprendere meglio le sfide che gli astronauti affronteranno, come l’esposizione alla polvere lunare o la trivellazione del terreno per l'estrazione di risorse. Si esploreranno anche tecnologie legate all’utilizzo di risorse locali, una strategia finalizzata a ridurre la necessità di trasportare materiali dalla Terra. Infine, le sale di controllo all’avanguardia consentiranno di seguire ogni fase degli esperimenti, collegando LUNA con futuri centri di missione lunari o con il Lunar Gateway, la stazione spaziale orbitante attorno alla Luna, il cui lancio in orbita è previsto per il 2028.
In merito all'importanza del progetto, Anke Kaysser-Pyzalla, Presidente del Consiglio di Amministrazione del DLR, ha affermato:
LUNA contribuirà a ottimizzare i nostri preparativi per le attività sulla superficie lunare attraverso la ricerca su tecnologie e innovazioni per l’esplorazione spaziale. Questo include la robotica e l’intelligenza artificiale, l’utilizzo di risorse locali e cicli di conservazione delle risorse fino ai sistemi energetici rigenerativi. LUNA offre una gamma unica di elementi per la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico sotto un unico tetto.
All’interno di LUNA c’è spazio anche per il modulo abitativo FLEXHab (Future Lunar EXploration Habitat), un prototipo che consentirà di sperimentare soluzioni abitative per futuri insediamenti lunari. La serra adiacente servirà per testare tecnologie di coltivazione in ambienti chiusi, fondamentali per garantire l’autosufficienza alimentare durante le missioni spaziali. Anche l’energia è un tema centrale: sia LUNA che FLEXHab saranno alimentati da pannelli solari e un avanzato sistema a celle a combustibile, una tecnologia che potrebbe essere impiegata direttamente sulla Luna.
LUNA è anche un importante laboratorio di ricerca
La struttura non è soltanto uno strumento di addestramento per astronauti, ma funge anche da laboratorio di ricerca per scienziati e ingegneri di tutto il mondo. LUNA è infatti un progetto aperto alla collaborazione internazionale e sarà accessibile a ricercatori, università, aziende che operano nell'industria spaziale, start-up e persino piccole e medie imprese di tutto il mondo.