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Lo spettacolo delle lucciole che illuminano le notti estive è sempre più raro da vedere per via della diminuzione di questi coleotteri dovuta a inquinamento luminoso, pesticidi e perdita di habitat. Con il termine lucciola (in inglese firefly) si intende un insieme di specie di coleotteri della famiglia Lampiridi, che ha la caratteristica di illuminarsi al buio: un fenomeno detto bioluminescenza, cioè la capacità da parte di organismi viventi di produrre luce tramite reazioni chimiche. Nel caso delle lucciole della specie Lampyris noctiluca le femmine, nelle sere estive, ferme su fili d’erba, emettono una luce intermittente dall'addome per attrarre i maschi che rispondono con un segnale più tenue. Una volta avvenuto l’accoppiamento, il maschio muore e la femmina sopravvive ancora alcuni giorni per la deposizione delle uova, ma senza emettere più luce.
Allo stadio larvale, le lucciole sono voraci mangiatrici di lumache, tanto da essere considerate valide alleate nel contenimento di questi molluschi in orti e giardini. In natura, vanno a caccia di lombrichi e chiocciole lungo le sponde erbose di canali e fossi, ma prima di cibarsene li anestetizzano e li immobilizzano, iniettando una sostanza velenosa con le mandibole.

Esistono circa 2000 specie di lucciole in tutto il mondo, ma da alcuni anni stanno scomparendo sempre più rapidamente, tanto che l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) promuove studi e ricerche nel tentativo di arrestare il loro declino. Stanno diventando sempre più rare sotto la pressione di tre tipologie di minacce al livello globale: l’inquinamento luminoso, la perdita di habitat e l’uso di pesticidi.
L'eccesso di illuminazione notturna prodotta da luci artificiali provoca inquinamento luminoso ormai sempre più frequente. In zone troppo illuminate, il bagliore delle femmine di lucciola non è più visibile ai maschi e, quindi, il numero di accoppiamenti si riduce con ovvie ripercussioni sulla sopravvivenza della specie. È stato osservato, in particolare, che le lucciole non tollerano valori di illuminazione artificiale superiori a 0,2 lux.
Le lucciole popolano la vegetazione di zone umide, prati, foreste, ma anche campi agricoli e parchi urbani. La perdita di habitat dovuta a periodi di siccità sempre più intensi per effetto del cambiamento climatico, il diserbo sistematico della vegetazione lungo canali e fossi e i tagli frequenti dell’erba in parchi urbani e giardini, stanno riducendo drasticamente la presenza di rifugi naturali per questi insetti.
Non ultima per intensità ed effetti è la minaccia dei pesticidi in agricoltura che non solo hanno effetti sugli insetti , ma spesso anche sulle loro prede come nel caso dei lumachicidi, impiegati per controllare le lumache.
Persino il commercio illegale di esemplari ha decimato le popolazioni di lucciole in alcune zone. Per esempio in Cina, per molti anni sono state raccolte milioni di lucciole da vendere on line per le mostre, per i parchi tematici o addirittura come gadget.