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22 Maggio 2024
15:30

Mangiare polline d’api fa bene all’organismo? Ecco cosa dice la scienza su proprietà e usi

Il polline d'api è il polline dei fiori, trasportato dalle api bottinatrici, e si usa per le sue presunte proprietà benefiche come tonico energizante e antiossidante. Non ci sono però studi sufficienti per confermare i suoi effetti e il suo consumo può provocare allergie.

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Mangiare polline d’api fa bene all’organismo? Ecco cosa dice la scienza su proprietà e usi
polline fa bene

Il polline d'api è il polline dei fiori raccolto dalle api bottinatrici in cui si trova anche la saliva delle api e il nettare. Si consuma in granuli e spesso se ne parla come di un “superfood tonico energizzante” in grado di prevenire malattie croniche degenerative, migliorare le prestazioni atletiche e ridurre la glicemia. In realtà non ci sono abbastanza prove scientifiche che documentino e confermino queste azioni, e non sono presenti indicazioni da parte degli enti competenti (EFSA o Ministero della Salute) per il suo utilizzo come strumento terapeutico o con qualche particolare valore nutrizionale.

Cos'è il polline d'api e cosa contiene

Quando parliamo di polline d’api ci riferiamo al polline raccolto dalle api bottinatrici, misto a nettare e saliva delle api stesse, trasportato nell'alveare. Il polline è una polvere secreta dai fiori che porta i gameti maschili della pianta e, attaccandosi alle api, da un lato permette l’impollinazione di altre piante, dall’altro rappresenta una fonte di cibo ad alto contenuto energetico immagazzinato come riserva alimentare dalle api stesse e da altri insetti.

Il polline è composto principalmente da acqua, carboidrati (13-55%) e proteine. Contiene inoltre altri nutrienti, come fibre e lipidi, e microelementi, come vitamine (soprattutto A, C ed E), minerali e composti fenolici antiossidanti (flavonoidi e carotenoidi). Sono presenti anche piccole quantità di batteri intestinali ed enzimi provenienti dalla saliva delle api.

Proprio per questa sua variegata composizione è utilizzato in alcune medicine tradizionali e da diversi anni sta guadagnando fama come un possibile "superfood", cibo funzionale, e per il suo potenziale terapeutico. Sono state riscontrate proprietà energizzanti, ipoglicemizzanti, antiossidanti, antibatteriche e addirittura antitumorali.

In ogni caso, non ci sono abbastanza evidenze scientifiche per confermare che il polline d’api sia utile da un punto di vista terapeutico.

Le proprietà antiossidanti del polline d'api

L’attività antiossidante di un estratto o di un qualsiasi cibo è sempre fonte di grande interesse, perché lo stress ossidativo è implicato in molte patologie croniche della nostra epoca, dal diabete ad Alzheimer e tumori, oltre che nell’infiammazione e nella suscettibilità alle infezioni.

Il polline d’api in esperimenti in vitro (quindi in laboratorio e non direttamente su un organismo) ha contrastato lo stress ossidativo, aumentando l’attività di enzimi endogeni (già presenti nel nostro organismo) come superossidodismutasi (SOD) e catalasi (CAT), inattivando direttamente (attività scavanger) i temutissimi radicali liberi.

stress ossidativo

Ma il salto da una provetta all’uomo è molto lungo, spesso talmente lungo che non si riesce neanche a farlo.

Il polline d’api viene spesso consigliato per potenziare le performance atletiche degli sportivi, grazie alla presenza di flavonoidi e altri composti antiossidanti. Alcuni sport, in particolare quelli ad alta intensità tendono in effetti ad aumentare lo stress ossidativo e la presenza di antiossidanti potrebbe aiutare a combatterlo. Ma, a oggi, non ci sono abbastanza prove per confermarlo.

Gli effetti antinfiammatori e probiotici

Alcuni dei composti fenolici presenti nel polline d’api hanno, sempre in vitro, attività antinfiammatoria in quanto inibiscono degli enzimi chiamati ciclossigenasi (COX-2), quelli che vengono inibiti anche dai farmaci antinfiammatori. Bloccano anche la sintesi e il rilascio di sostanze promotrici dell’infiammazione come l’IL-1β e il TNF-α.

Anche il contenuto in batteri intestinali, principalmente Lactobacilli, sembra avere un effetto positivo sulla nostra flora batterica: alcuni studi suggeriscono che, insieme all’azione dei composti fenolici, possano prevenire la sindrome metabolica riducendo la glicemia e i livelli di lipidi nel sangue.

Si può mangiare il polline d'api in sicurezza? 

Quindi come abbiamo anticipato, non ci sono abbastanza prove scientifiche per affermare che il polline d’api faccia bene da un punto di vista terapeutico, o che sia migliore di altri cibi da un punto di vista nutrizionale.

Uno dei problemi principali è la difficoltà nel definire una composizione chiara e univoca: a seconda di quali e quante piante vengono visitate dalle api bottinatrici, la composizione del polline d’api varia di volta in volta. Questa enorme variabilità rende complicato avere uno standard di riferimento per eventuali dosaggi utili e soprattutto per valutarne la sicurezza.

Sempre in merito alla sicurezza, mangiare polline d’api è abbastanza sicuro ma è pur sempre polline, e quindi può scaturire reazioni allergiche in soggetti predisposti. Bisogna prestare attenzione anche alle contaminazioni da pesticidi, metalli pesanti e micotossine, o dall’accumulo di sostanze tossiche per il fegato prodotte dalle piante.

allergia cosa sono come funzionano

Come sempre e come indicato dall’OMS, mangiare in modo sano, vario ed equilibrato e muoversi di più sono i fattori più incisivi sulla nostra salute, e se vogliamo mangiare il polline d’api, facciamolo per il semplice gusto.

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