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23 Dicembre 2023
18:00

Maria Clara Eimmart, l’astronoma che illustrò il cosmo prima dell’arrivo delle fotografie

Maria Clara Eimmart è stata un’astronoma e illustratrice tedesca. Nella seconda metà del ‘600 realizzò numerose tavole astronomiche, a lungo utilizzate dalla comunità scientifica per lo studio dei fenomeni celeste. La Luna fu il suo soggetto preferito.

A cura di Arianna Izzi
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Maria Clara Eimmart, l’astronoma che illustrò il cosmo prima dell’arrivo delle fotografie
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Le tavole di Maria Clara Eimmart esposte al Museo della Specola di Bologna. Credits: Arianna Izzi.

Maria Clara Eimmart nacque a Norimberga, in Germania, il 27 maggio 1676. Sebbene potreste non averne mai sentito parlare, si tratta di una figura molto interessante perché il suo lavoro di astronoma e illustratrice permise alla comunità scientifica di studiare fenomeni celesti attraverso l’attenta osservazione delle sue rigorose opere. Eimmart viene inoltre ricordata come la prima scienziata a ricoprire, in maniera ufficiale, il ruolo di astronoma, in un momento storico in cui lo studio delle scienze era materia riservata agli uomini. Alcune delle sue opere sono tuttora conservate al Museo della Specola di Bologna e non mancano di affascinare appassionati e curiosi.

Maria Clara Eimmart fu allieva di suo padre, Georg Christoph Eimmart il Giovane, a sua volta astronomo e pittore, direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Norimberga. Bisogna ricordare che nella seconda metà del ‘600 non esisteva ancora la fotografia e non c’era modo di riportare le osservazioni e gli studi astronomici, se non attraverso un lavoro molto accurato e dettagliato di illustrazione attraverso tavole astronomiche. Per costruire tavole utili agli scienziati, dunque, era necessario conoscere molto bene la materia, eccellere sia nell’astronomia che nel disegno, e trascorrere numerose ore al telescopio.

Maria Clara Eimmart divenne presto una scienziata e artista esperta, tanto da disegnare, tra il 1693 e il 1698, quella che viene ricordata come la più bella e completa serie avente come soggetto la Luna: ben 350 fasi lunari dipinte a pastello su fogli di cartone, che venivano preparati con gesso e poi dipinti di azzurro. Memorabile è la sua opera Micrographia stellarum phases lunae ultra 300 (“Oltre 300 micrografie delle stelle e delle fasi della Luna”). Eimmart illustrò numerosi fenomeni astronomici e corpi celesti, tra cui comete, pianeti, parelio e paraselenio e una eclissi solare totale che la scienziata osservò a Norimberga il 12 maggio 1706, solo un anno prima di morire alla giovane età di 31 anni.

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Maria Clara Eimmart, Plenilunio. Credits: Ilaria Floris.
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Maria Clara Eimmart, dettaglio. Credits: Ilaria Floris.
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Maria Clara Eimmart, dettaglio del retro di una tavola. Credits: Ilaria Floris.

Nei lavori dell’astronoma tedesca, colpisce molto il grado di accuratezza delle tavole astronomiche. Della Luna, per esempio, sono ben rappresentati i crateri e tutti i dettagli che rispecchiano con precisione ciò che a quel tempo si sarebbe potuto osservare utilizzando gli strumenti allora in uso. Una delle particolarità di queste tavole, riscontrate dagli studiosi, è la data impressa sui disegni, che ci ricorda i diversi modi che la nostra specie ha inventato per misurare il tempo. Nei paesi luterani, infatti, il calendario gregoriano fu adottato solo a partire dal 1° marzo 1700 e, dunque, Maria Clara Eimmart, riportava la data delle sue osservazioni e dei suoi lavori secondo il calendario giuliano.

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Maria Clara Eimmart, Saturno. Credits: Ilaria Floris.

Purtroppo, dell’opera vastissima di Clara Maria Eimmart, alcuni lavori sono andati persi. In Italia, tuttavia, abbiamo (ancora ben conservate) 10 tavole astronomiche dell’artista e astronoma, oggi esposte al Museo della Specola di Bologna. Vennero donate da Georg Christoph Eimmart al geologo e naturalista bolognese Luigi Ferdinando Marsili e ancora oggi, al loro cospetto, è facile rendersi conto di quanto potessero essere importanti, illustrazioni del genere, per chi si occupava di scienze solo qualche secolo fa, prima dell’arrivo degli strumenti tecnologici che oggi siamo abituati a usare, e che hanno rivoluzionato il modo che abbiamo di occuparci di scienza.

Soprattutto, è molto importante conservare e far conoscere il lavoro scientifico di Maria Clara Eimmart perché sia un modello per tutte le scienziate di oggi, che spesso mancano di riferimenti non perché non esistano (la storia della scienza è ricca di protagoniste femminili), ma perché poco rappresentate nella letteratura e nella memoria comune.

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