In questo terzo episodio di “Yes, We Mars.” proseguiamo il nostro viaggio nella geologia marziana. Uno degli aspetti più interessanti di Marte è sicuramente l’Olympus Mons, cioè il vulcano più alto di tutto il Sistema Solare. Con i suoi 25 km, è alto circa tre volte il Monte Everest e ha una superficie pari circa a quella della Francia.
Come fa ad essere così grande?
In due parole, la principale motivazione è che su Marte non c’è tettonica delle placche e quindi tutta la lava si accumula in unico punto, dando vita ad un gigantesco vulcano. A questo poi si aggiunge una gravità molto più bassa di quella terrestre che favorisce lo sviluppo verticale del vulcano. La risalita di magma, però, può causare terremoti che vengono chiamati in gergo “marsquakes”.
Questi terremoti non sono legati a margini di placca – visto che non esiste tettonica delle placche su Marte – ma dipendono da altri fenomeni come risalita di magma, collassi gravitazionali oppure impatti di meteoriti. Questi terremoti vengono registrati da un lander della NASA chiamato InSight, in missione dal 2019 e sul quale è montato un sismografo.
Le sue analisi hanno permesso di studiare la struttura di Marte e l’osservazione più rilevante è sicuramente la presenza di un nucleo liquido all’interno del pianeta. Il suo raggio è approssimativamente di 1830 km – quindi circa quanto la metà dell’intero pianeta – e il fatto che sia liquido ci pone davanti a un grande interrogativo: come mai Marte è senza campo magnetico?
In questo episodio scoprirete come si è formato l’Olympus Mons, come mai si verificano terremoti marziani e in che modo possono aiutarci a comprendere l’interno del pianeta rosso.