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11 Settembre 2024
6:00

Chi era Osama Bin Laden, lo “sceicco” dietro gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001

Il nome di Osama Bin Laden nei primi anni 2000 faceva paura. Per vari anni la sua organizzazione, al-Qaida, è stata il più temuto gruppo terroristico internazionale, di matrice fondamentalista islamica, e, sebbene sia nota soprattutto per gli attacchi dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle e al Pentagono, fu responsabile anche di molti altri attentati.

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Chi era Osama Bin Laden, lo “sceicco” dietro gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001
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Osama Bin Laden (nato nel 1957 e morto nel 2011) è stato un terrorista saudita e un fondamentalista islamico sunnita, mente degli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New Yorke al Pentagono. Nacque a Riad da una famiglia ricchissima, si laureò in ingegneria edile, ma dal 1979 si dedicò soprattutto alla guerriglia e al terrorismo. Finanziò i mujaheddin che in Afghanistan combattevano contro l’invasione dell’Unione Sovietica e, secondo alcune fonti, ricevette in quel periodo armi e fondi dagli Stati Uniti. Negli anni ’90 iniziò la sua “guerra” contro l’Occidente, creando e diventando leader dell'organizzazione terroristica internazionale al-Qaida che fu responsabile degli attentati dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti e di altri attacchi. Si rifugiò in seguito nell’area tra Afghanistan e Pakistan. Divenne il nemico pubblico numero uno degli USA, ma fu eliminato solo il 2 maggio 2011, quando la CIA riuscì a individuare il suo nascondiglio in Pakistan e lo uccise in un blitz. Il posto di Bin Laden a capo di al-Qaida fu preso da Ayman al-Zawahiri.

Chi era Osama Bin Laden

Osāma bin Muḥammad bin ʿAwwāḍ bin Lāden (noto come Osama Bin Laden) nacque il 10 marzo 1957 a Riad, in Arabia Saudita, diciassettesimo di cinquantadue fratelli. Apparteneva a una delle famiglie più ricche del Paese. Suo padre, Muhammad bin Awad bin Laden, era fondatore e proprietario di una grande azienda di costruzioni, la Saudi Binladin Group, e coltivava rapporti stretti con la famiglia reale saudita. Divorziò però con sua madre quando Osama era nato da poco.

Muhammad Bin Laden
Muhammad Bin Laden, padre di Osama

Osama crebbe così con la madre e il suo nuovo marito. Il padre biologico, Muhammad bin Laden, morì nel 1967, lasciando ai numerosi figli eredi le sue fortune. Osama poté quindi frequentare le più prestigiose scuole dell’Arabia. Nel 1971 studiò per un periodo in Inghilterra e in seguito si trasferì a Beirut. Nel 1975 rientrò in Arabia e si iscrisse all’università, studiando prima economia e poi ingegneria edile. Si laureò in quest’ultima disciplina nel 1979, con la prospettiva di diventare un dirigente dell’azienda di famiglia.

La guerriglia in Afghanistan contro l’Unione Sovietica

Nel periodo degli studi, Bin Laden maturò la convinzione che i Paesi islamici non dovessero subire ingerenze straniere. Nel 1979, quando l’Unione Sovietica invase l’Afghanistan, usò gli ingenti fondi dei quali disponeva per finanziare la guerriglia dei mujaheddin (combattenti) contro i sovietici. Nel 1984 fondò insieme ad altre persone un’organizzazione, Maktab al-Khidamat, per raccogliere fondi e reclutare combattenti.

Bin Laden
Osama Bin Laden

È discusso se Bin Laden e la sua organizzazione avessero ricevuto finanziamenti dagli Stati Uniti. È noto che la CIA armò e finanziò i mujaheddin che combattevano contro l’URSS, dai quali sono poi emersi gruppi integralisti e terroristi. Secondo alcune fonti, anche Bin Laden si giovava dei finanziamenti americani. Tuttavia, sia le autorità statunitensi, sia i seguaci di Bin Laden hanno negato la circostanza. Allo stato attuale delle conoscenze, l’ipotesi più probabile è che Bin Laden avesse beneficiato dei finanziamenti americani solo in maniera indiretta. Quel che è certo è che nel 1988, poco prima che l’URSS si ritirasse dall’Afghanistan, Bin Laden lasciò il Maktab al-Khidamat e fondò una nuova organizzazione: al-Qaida (o al-Qaeda).

Muhahideen in AfghanistanMuhahideen in Afghanistan
Mujaheddin in Afghanistan

Le mogli di Bin Laden

Bin Laden era poligamo e nel corso della sua vita sposò cinque donne (sei secondo altre fonti). Il primo matrimonio avvenne nel 1974, quando aveva 17 anni. Ebbe nel complesso 25 o 26 figli, la maggior parte dei quali cercarono rifugio in Iran dopo l’11 settembre 2011.

La Guerra del Golfo e i primi attacchi all’Occidente

Bin Laden era legato alla famiglia reale saudita, ma i rapporti si guastarono durante la Guerra del Golfo, scoppiata nel 1991 perché l’Iraq invase l’emirato del Kuwait. Contro l’Iraq si formò una vasta coalizione guidata dagli Stati Uniti e l’Arabia divenne un’importante base di operazioni. Bin Laden invitò la famiglia reale saudita a sganciarsi dall’alleanza con gli Stati Uniti e nel 1992, quando la guerra era terminata, si trasferì a Khartoum, in Sudan. Iniziò la sua “guerra” contro l’Occidente, organizzando i primi attentati, ma nel 1996, a causa delle pressioni degli Stati Uniti e dell’Arabia Saudita sul Sudan, dovette trasferirsi in Afghanistan. Si avvicinò presto ai talebani, il gruppo estremista che controllava gran parte del Paese. Forse nel 1997 fu uno dei finanziatori del massacro di Luxor, in Egitto, nel corso del quale morirono 62 persone.

Bin Laden nel 1997 con un giornalista pakistano
Bin Laden nel 1997 con un giornalista pakistano

Cosa voleva Bin Laden: gli attentati del 1998

Osama aveva ormai maturato le sue convinzioni e la sua ideologia. Voleva che il mondo islamico fosse libero da qualsiasi ingerenza occidentale e che nei Paesi musulmani fosse applicata rigidamente la legge coranica. Per conseguire questi obiettivi, nel febbraio del 1998 emanò una fatwa (cioè una disposizione vincolante) contro “ebrei e crociati”, invitando i musulmani a uccidere gli americani e i loro alleati ogni volta che fosse possibile. In agosto, organizzò gli attentati contro le ambasciate americane in Kenya e in Tanzania, nel corso dei quali furono uccise 224 persone (delle quali solo dodici statunitensi). Bin Laden fu perciò inserito dall’FBI nella lista dei dieci criminali più ricercati al mondo.

Gli attentati dell’11 settembre 2001

L’11 settembre 2001 gli Stati Uniti subirono il più grave attentato terroristico della storia: gli uomini di al-Qaeda dirottarono quattro aerei, due dei quali distrussero le torri del World Trade Center, uno si schiantò contro il Pentagono e l’ultimo precipitò in Pennsylvania. L’attacco era stato voluto e finanziato da Bin Laden. Lo "sceicco" non ne rivendicò subito la paternità, ma alcuni anni dopo affermò che aveva maturato l’idea di distruggere le torri americane sin dal 1982, quando aveva assistito alla distruzione delle torri in Libano da parte di Israele.

Attacco dell'11 settembre
Attacco dell’11 settembre

La “latitanza” e la morte di Bin Laden

In risposta agli attacchi dell'11 settembre, gli Stati Uniti invasero l’Afghanistan e rovesciarono il regime dei talebani, ma non riuscirono a sconfiggere al-Qaida. Bin Laden si rifugiò nell’area tra Afghanistan e Pakistan e negli anni seguenti fece pervenire ai mezzi di comunicazione vari messaggi audio e video preregistrati, nei quali lanciava strali contro l’Occidente. Continuò a finanziare campi di addestramento per terroristi e a organizzare attentati, sia pure non gravi come quelli dell’11 settembre.

La CIA riuscì a individuarlo solo nel 2011: lo "sceicco" viveva in una palazzina ad Abbottabad, in Pakistan. Fu perciò organizzata un’operazione dei Navy Seals, le truppe speciali della marina, che il primo maggio 2011 fecero irruzione nell’edificio e uccisero lo "sceicco". Il corpo, prelevato dai soldati, fu deposto in mare il giorno seguente. L’operazione fu un successo, ma ricevette anche molte critiche, perché era avvenuta nel territorio di un Paese sovrano.

L'edificio dove si rifugiava Bin Laden
L’edificio dove si rifugiava Bin Laden

Bin Laden fu sostituito alla guida di al-Qaeda dal suo vice, il medico egiziano Ayman al-Zawahiri, ma l’organizzazione perse di importanza. Nel volgere di alcuni anni il ruolo di maggiore gruppo terrorista fu assunto dall’ISIS.

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