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23 Febbraio 2024
17:30

Pellicole in idrogel per gli smartphone: cosa sono ed è vero che si autoriparano?

Le pellicole protettive in idrogel usate per smartphone e tablet riuscirebbero a colmare i minuscoli solchi generati nel materiale dai piccoli graffi grazie all'elasticità del materiale e all'azione del calore, ma non ci sono studi che testimoniano questo fenomeno.

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Pellicole in idrogel per gli smartphone: cosa sono ed è vero che si autoriparano?

Pellicola si autoripara davvero

Le pellicole in idrogel – le ultime arrivate sul mercato – proteggono il vetro dello smartphone assorbendo urti e graffi. Sono vendute come pellicole flessibili, sottili e adattabili con proprietà autorigeneranti: sarebbero in grado di rigenerare automaticamente i graffi grazie all’elasticità del materiale con cui sono fatte e all’aiuto del calore. Addirittura alcuni produttori dichiarano che i graffi superficiali spariscono dalla pellicola in 24 ore. In realtà non ci sono dei veri e propri studi che testimoniano questo fenomeno, ma solo autodichiarazioni da parte dei produttori e delle recensioni da parte di chi le ha provate.

Gli idrogel sono materiali che si ottengono reticolando dei polimeri attraverso processi chimici realizzati in laboratorio. Si tratta di un gel e per questo il materiale ha una consistenza un po' più morbida e appiccicosa della classica pellicola in vetro. Basti pensare che l'idrogel è il materiale in cui vengono realizzate le lenti a contatto morbide o i patches occhi per la cura della pelle.

lenti a contatto idrogel

Di solito tra le molecole di un idrogel si formano dei legami incrociati covalenti che sono irreversibili, ossia una volta spezzati non si riformano. Per migliorare il materiale da questo punto di vista sono stati creati degli idrogel speciali autoriparanti, che si rigenerano formando dei legami diversi attraverso vari processi chimici o fisici (ad esempio possono rigenerarsi sfruttando i legami covalenti o a idrogeno).
Però, appunto, si tratta di idrogel speciali. Questo tipo di materiali viene utilizzato per la ricerca biomedica o ingegneristica. Non per realizzare le pellicole degli smartphone.

Quello che succede davvero a una pellicola in idrogel per lo smartphone è lo stesso processo di autorigenerazione che avviene nel caso delle più note pellicole protettive antisasso (PPF) usate per le carrozzerie delle auto. Si tratta di pellicole poliuretaniche che si applicano sulla carrozzeria per evitare che questa si graffi e rovini la verniciatura.
Sul web si trovano diversi video in cui delle persone testano le loro pellicole protettive in idrogel utilizzando delle spazzole metalliche per produrre dei graffi e usando poi del calore per farli scomparire. Ed è esattamente la stessa dinamica che si verifica per le pellicole antisasso.

Pellicole antisasso auto

Quando sulla pellicola si formano dei graffi superficiali possiamo immaginarci che le molecole si ridispongono in una nuova forma, perché il materiale è molto elastico. A questo punto il film protettivo vorrebbe ritornare al suo stato originario per via della memoria di forma, ossia perché durante la laminazione della pellicola le molecole del materiale sono state allungate in una certa direzione. Per far tornare la pellicola come prima bisogna aggiungere solo un po' di calore. Insomma la pellicola viene semplicemente rimodellata.
Quindi possiamo dire che la parola "autoguarigione" viene usata per giustificare l'elasticità del materiale e questa sua tendenza a rimodellarsi.

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