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31 Ottobre 2024
6:00

Perché è nata la figura dei fantasmi? Origini e significato nella cultura popolare

La figura del fantasma come manifestazione dell'anima di un defunto è presente nel folkrore in molte parti del mondo, e riflette diverse credenze sul rapporto tra vivi e morti; serve però anche per aiutare a mantenere l'ordine sociale e spirituale. Vediamo storia, significato e origine di uno dei “protagonisti” di Halloween.

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Perché è nata la figura dei fantasmi? Origini e significato nella cultura popolare
Origini e significato dei fantasmi nella cultura popolare

I fantasmi (spesso chiamati anche spettri) sono entità sovrannaturali di fantasia presenti in moltissime culture e tradizioni del mondo, motivo per cui nel corso dei secoli si sono accumulate rappresentazioni molto variegate del fenomeno. Nella nostra iconografia tradizionale il fantasma è rappresentato come una figura simile a quella umana avvolta da un lenzuolo bianco e sospesa nell'aria. Nell'immaginario collettivo umano il rapporto delle persone con i fantasmi è uno dei più antichi e diffusi. Questi spiriti, infatti, vengono spesso associati ad anime o apparizioni dei defunti che, per qualche motivo, non hanno attraversato completamente il confine tra la vita e la morte. L'esistenza dei fantasmi come figure di fantasia nelle diverse culture ci racconta in realtà il rapporto che le varie culture della Terra hanno nei confronti della morte, la loro concezione del momento del trapasso e dell'aldilà, ma anche l'eventuale sviluppo di culti dedicati agli antenati, spesso utilizzati anche come collante sociale. In questo articolo sintetizziamo brevemente l'esistenza e le caratteristiche della figura del fantasma nel tempo (limitandoci alla storia occidentale) e nello spazio, capendone origini e significati.

La credenza nei fantasmi nell'antichità

Nella cultura greca e romana, i fantasmi erano spesso visti come spiriti di coloro che non avevano ricevuto un’adeguata sepoltura o che erano morti violentemente, tornando sulla terra per cercare di farsi giustizia o fare pace. Celebri sono le anime che vagano inquiete nell’Ade o i "larvae" e i "lemures", spiriti che, se non adeguatamente placati con riti e offerte, tormentavano i vivi.

Con il cristianesimo, il rapporto con i fantasmi si trasformò: apparivano come anime in pena, incapaci di entrare in paradiso, spesso associate al purgatorio o a punizioni divine, che richiedevano preghiere o indulgenze ai vivi: un esempio famoso è quello dei racconti medievali di monaci che vedevano apparire anime penitenti per chiedere intercessioni.

La credenza nei fantasmi in varie culture del mondo

La credenza nei fantasmi non riguarda solo le diverse società dell'Occidente, ma è diffusa in tutto il mondo. Vediamo alcuni esempi noti.

I fantasmi nella cultura cinese e giapponese

La cultura cinese e la cultura giapponese hanno una lunga tradizione di culto degli antenati e di rispetto per i defunti. In Cina, il "Festival dei Fantasmi Affamati" (Zhongyuan Jie) è un evento annuale in cui i vivi attendono il ritorno dei defunti, cercando di fare loro delle offerte per placare la loro fame e insoddisfazione. I fantasmi affamati (Egui) sono spiriti erranti che non hanno ricevuto sufficiente devozione dopo la morte, e sono quindi condannati a vagare per il mondo. In Giappone, i fantasmi sono chiamati yūrei e appaiono tipicamente in storie di vendetta, soprattutto nelle opere teatrali kabuki. Uno degli esempi più noti è la storia di Okiku, un fantasma vendicativo che tormenta il suo assassino.

Gli spiriti nigeriani

Anche per gli Yoruba in Nigeria i fantasmi continuano a influenzare la vita dei vivi. Qui prendono il nome di egun o egungun: sono venerati e rispettati, poiché hanno il compito di proteggere la comunità, guidare le decisioni e punire chi infrange le norme sociali. La credenza nei fantasmi e negli antenati garantisce la continuità della tradizione e il rispetto delle gerarchie sociali, fungendo da strumento di controllo sociale e coesione all'interno del gruppo.

I fantasmi tra i maori della Nuova Zelanda

Nella cultura maori della Nuova Zelanda gli spiriti dei defunti, o wairua, continuano a esistere nel mondo spirituale e possono influenzare il benessere delle loro famiglie e tribù. La protezione dei luoghi sacri e delle ossa degli antenati, chiamata tapu, è una pratica fondamentale per mantenere l'equilibrio tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti.

Dal punto di vista culturale, i fantasmi non devono essere visti solo come apparizioni misteriose o come simbolo di arretratezza culturale: essi sono figure attive che mantengono l'ordine sociale e spirituale, regolando i comportamenti e rinforzando il rispetto per i defunti e per le norme comunitarie, nonché rafforzano i legami tra i membri di una comunità. La paura di offendere gli spiriti o di non rispettare le usanze ancestrali, infatti, contribuisce a regolare il comportamento individuale e collettivo. Questi spiriti non rappresentano una semplice reminiscenza del passato, ma sono parte integrante del presente, poiché la loro interazione con i vivi influenza (e costruisce) in modo attivo la struttura della società.

Tipologie di fantasmi secondo il folklore popolare

Secondo la tradizione e la cultura popolare (in particolare occidentale) esisterebbero diverse "categorie" di fantasmi:

  • Fantasmi residui: questi spiriti non sarebbero “consapevoli” e si manifesterebbero ripetendo eventi passati. Un esempio comune è una figura che percorre lo stesso corridoio ogni notte alla stessa ora, senza variazioni.
  • Fantasmi interattivi: si tratterebbe di spiriti consapevoli della loro condizione, capaci di interagire con i vivi. Questi fantasmi cercherebbero di comunicare messaggi o influenzare il mondo fisico.
  • Poltergeist: sarebbero entità caratterizzate da comportamenti rumorosi o violenti, spesso causando spostamenti di oggetti o suoni inspiegabili. Alcune storie, fantasie e correnti di pensiero new age, suggeriscono invece che i poltergeist non siano spiriti, ma manifestazioni di energia psichica.

“Fantasmi” famosi: da Anna Bolena alle opere di Shakespeare

Uno dei fantasmi più famosi nella cultura occidentale è quello di Anna Bolena, sposa di Enrico VIII, la cui decapitazione ha ispirato innumerevoli storie di apparizioni. Secondo la tradizione, il suo spirito vagherebbe ancora nella Torre di Londra. Un altro caso ben noto è il fantasma di Banquo, presente nell'opera Macbeth di Shakespeare, che tormenta il protagonista dopo essere stato assassinato per volere suo. Anche il castello di Edimburgo, in Scozia, è rinomato nella cultura popolare per le apparizioni di spiriti, spesso legate a battaglie ed esecuzioni che si sono svolte nei secoli passati. Inutile ribadire che per la scienza si tratta al 100% di fantasie.

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