;)
Cosa c’è di meglio, soprattutto per noi del Bel Paese, che mangiare un buon piatto di pasta? È un pasto sano, salutare e decisamente appetitoso per noi italiani. E che fame! Quando l’acqua bolle siamo pronti a calare la nostra pasta, che sia lunga come gli spaghetti o corta come le penne, ma… se la fiamma è alta e ci distraiamo ecco che poco dopo trabocca un po’ d’acqua mista a una curiosa schiuma bianca. Ma perché si verifica questo fenomeno? La causa è proprio l’amido contenuto nella pasta, che durante la cottura viene rilasciato gradualmente in acqua e si comporta come un piccolo “architetto della schiuma”. L’amido aumenta la viscosità del liquido, stabilizza le bolle di vapore creando una vera e propria “rete viscosa” che poi sfocia in quella caratteristica spuma. Niente di misterioso, solo un normale effetto chimico-fisico dovuto alla natura stessa della pasta.
La schiuma bianca della pasta durante la cottura è causata dall’amido
La pasta è fatta soprattutto di amido, cioè lunghe catene di zuccheri (carboidrati) racchiuse in minuscoli granuli. Quando buttiamo la pasta nell’acqua bollente, questi granuli si gonfiano, si rompono e piano piano cominciano a liberare molecole di amido. Queste hanno una proprietà importante: trattengono molta acqua e rendono il liquido più denso e viscoso. In pratica, l’acqua di cottura diventa sempre meno simile a semplice acqua e sempre più simile a una “cremina”, che in gergo tecnico è definita soluzione colloidale, una soluzione eterogenea, in cui particelle di una sostanza (nel nostro caso l'amido), sono finemente disperse in una soluzione, cioè l'acqua di cottura della pasta. Non a caso, gli chef raccomandano di tenere da parte un mestolo di quest’acqua ricca di amido per mantecare la pasta o i risotti: funge da vero e proprio “collante” per i condimenti, legandoli tra loro e generando una vera e propria cremosità aggiunta ai piatti. Nella preparazione della pasta alla carbonara, per esempio, l’acqua di cottura contenente amido è essenziale per dare la giusta corposità alla cosiddetta “carbocrema”.
L’amido della pasta crea bolle che non scoppiano
In un pentolone di acqua bollente, le bolle di vapore arrivano in superficie e scoppiano subito, semplice. Ma se c’è amido in soluzione, le cose cambiano! Le molecole di amido circondano le bolle e ne rinforzano le pareti, proprio come fanno i tensioattivi del sapone quando ci laviamo e si forma molta schiuma. Così le bolle diventano più stabili, si accumulano e non esplodono immediatamente. Il risultato è una schiuma densa che copre la superficie della pentola. È un po’ come quando si fa il cappuccino: la schiuma del latte rimane compatta perché le proteine e gli zuccheri stabilizzano le bolle d’aria. Nella pasta accade qualcosa di analogo, solo che al posto delle proteine del latte ci sono gli amidi della farina.

Come evitare che l’acqua che bolle esca dalla pentola e perché trabocca
La schiuma di amido non è solo un fenomeno curioso: è proprio la ragione per cui la pentola a volte trabocca. Quando le bolle si accumulano in superficie, formano uno strato spesso che ostacola la normale fuoriuscita del vapore. L’ebollizione diventa “agitata”, la schiuma cresce con il calore e alla fine supera i bordi.
In poche parole, la quantità di schiuma dipende da due fattori pratici:
- il rapporto acqua/pasta: meno acqua c’è, più alta è la concentrazione di amido e più schiuma si produce;
- l’intensità del fuoco: una fiamma troppo alta in poco tempo produce molte bolle, che trovano subito l’appoggio della rete di amido.
Ecco perché spesso le pentole piccole e colme sono le prime a straripare. Ovviamente, non stiamo parlando di qualcosa di tossico o dannoso… d’altronde poi ce la mangiamo! È la stessa sostanza che rende cremosi piatti come la carbonara o risotti particolari. Il trucco sta nel controllarla. Per evitare disastri in cucina bastano piccoli accorgimenti: usare pentole più grandi, mescolare di tanto in tanto per rompere lo strato superficiale, o abbassare leggermente la fiamma quando l’acqua riprende a bollire. C’è anche chi appoggia un cucchiaio di legno trasversalmente sulla pentola: il legno, più freddo della schiuma, rompe le bolle che vi urtano contro e rallenta la crescita della spuma. Funziona, ma solo fino a un certo punto, perché il cucchiaio occupa spazio e fa comunque alzare il livello del liquido: se la pentola è troppo piena, il trabocco resta inevitabile. La prossima volta che la nostra pentola di rigatoni starà per esondare, potremo sorridere: non è nulla di grave, è solo la chimica dell’amido in azione.