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4 Febbraio 2025
7:00

Perché alcuni saponi fanno più schiuma di altri?

La schiuma dei saponi è più di un semplice dettaglio: rivela molto sulla loro composizione e sul loro utilizzo. Perché alcuni saponi producono schiuma abbondante e persistente, mentre altri sembrano più “timidi”? Non si tratta solo di chimica, ma anche di come i prodotti vengono progettati per rispondere alle nostre aspettative.

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Perché alcuni saponi fanno più schiuma di altri?
Schiuma saponi

Quando pensiamo ai saponi che abbiamo in casa, non possiamo far altro che pensare alla schiuma che producono. Dal sapone per le mani agli shampoo, fino ai detersivi per i piatti, quasi tutti producono una quantità di schiuma che sembra confermare la relazione schiuma-pulizia. Anche il nome “bagnoschiuma”, ci suggerisce quanto le bolle siano una parte integrante della nostra esperienza di pulizia quotidiana. È difficile, infatti, immaginare un bagno nella vasca senza bolle di sapone. Ma da cosa dipende, esattamente, la formazione di schiuma quando utilizziamo un sapone? La risposta sta nella sua composizione chimica, in particolare nei tensioattivi. Queste molecole, responsabili dell’azione pulente dei saponi, non solo facilitano la rimozione dello sporco, ma sono anche coinvolte nella formazione di una schiuma stabile e duratura. A questo punto, si potrebbe affermare che tutti i saponi, essendo composti da tensioattivi, formano la stessa quantità di schiuma. In realtà non è così. Alcuni saponi fanno più schiuma di altri. Come è possibile? Dipende da diversi fattori, tra cui la quantità e il tipo di tensioattivi, ma anche la presenza di ulteriori sostanze in grado di aumentare o diminuire drasticamente la quantità di schiuma, favorendo o meno la produzione delle caratteristiche bolle di sapone a seconda dell’utilizzo a cui è destinato il prodotto.

Come si forma la schiuma del sapone e perché

La schiuma si forma quando l’aria viene intrappolata in un liquido dove sono presenti tensioattivi, generando la caratteristica forma sferica delle bolle. Questo fenomeno è facilmente osservabile: per esempio, basta scuotere un po’ d’acqua quando facciamo il bagno in piscina e vedremo comparire delle bolle. Tuttavia, in assenza di particolari molecole, la schiuma formata non è molto duratura, anzi, svanisce praticamente subito. Questo accade perché nel liquido non ci sono i tensioattivi, le molecole caratteristiche del sapone.

I tensioattivi hanno una struttura unica, composta da due parti: una “testa” idrofila che va d’accordo con l’acqua e una “coda” idrofobica che preferisce tutto ciò che non è acqua, come il grasso o l’aria. Quando laviamo le mani sporche con acqua e sapone, le molecole di tensioattivo si dispongono con la testa idrofila vicino all’acqua e con la coda idrofobica vicino al grasso da portare via, pulendo così la nostra pelle. Lo stesso principio si applica alla formazione delle schiume.

Quando entra dell'aria nell’acqua dove sono presenti dei tensioattivi, le code idrofobiche si posizioneranno nuovamente il più lontano possibile dall’acqua, quindi verso l’aria entrata nel liquido, all'interno della bolla. I tensioattivi agiscono come una sorta di barriera che impedisce all’aria intrappolata di fuggire. Il risultato è una schiuma più duratura e resistente, con le bolle che rimangono intatte più a lungo rispetto a quelle formate in un liquido senza l’aiuto dei tensioattivi.

Bolla di sapone struttura
Struttura di una bolla di sapone: le code idrofobe dei tensioattivi puntano all’esterno e all’interno della bolla, dove è intrappolata l’aria, mentre le teste idrofile puntano all’interno intrappolando uno strato di acqua. Credits: MDougM, Public domain, via Wikimedia Commons

Perché alcuni saponi sono “più schiumosi” di altri?

La presenza di tensioattivi in tutti i tipi di sapone potrebbe far pensare che la schiuma venga sempre generata in abbondanza, indipendentemente dal prodotto. In realtà, il livello di schiuma e la sua durata dipendono non solo dalla presenza dei tensioattivi, ma anche dalla quantità. Un buon numero di queste molecole rende il prodotto più schiumoso, mentre una quantità ridotta porta alla formazione di meno bolle. Anche il tipo di tensioattivo fa la differenza. Per esempio, i detersivi per piatti, formulati prevalentemente con tensioattivi anionici, producono una schiuma abbondante grazie alla natura altamente schiumogena di questa classe di molecole. Al contrario, altri prodotti possono contenere tensioattivi con un basso potere schiumogeno, generando una schiuma meno abbondante e più “fragile”.

Detersivo piatti schiuma

Le aziende monitorano attentamente il livello di schiuma generato dai loro prodotti, adattandolo alle specifiche esigenze di utilizzo. Nel caso del detersivo per lavatrici, per esempio, una schiuma eccessiva potrebbe ostacolare l’efficacia del lavaggio, poiché l’agitazione interna dell’elettrodomestico produce già una schiuma abbondante. Per questo, vengono aggiunti agenti antischiuma per limitarne la produzione: sono spesso miscele di siliconi, gel di silice o oli vegetali.

Nei prodotti per la cura del corpo e del cuoio capelluto, il consumatore finale tende a percepire la schiuma come sinonimo di pulizia, nonostante alcuni studi suggeriscano che una maggiore quantità di schiuma non migliori la detergenza del prodotto, e viene quindi richiesta una buona quantità di bolle. Per soddisfare queste aspettative, vengono aggiunti agenti che amplificano la produzione di schiuma: si tratta di miscele di tensioattivi e surfattanti non ionici come il dodecanoil N-metiletanolammide e altre molecole dai nomi altisonanti che vengono aggiunti ad esempio negli shampoo, anche se le bolle non sono così essenziali per la detergenza.

Fonti
D.G. Stevenson (1952), "The role of foam in detergent action", Journal of the Society of Dyers and Colourists
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