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20 Aprile 2025
20:06

Perché si dice che il ferro di cavallo porti fortuna: la sua storia tra utilità e superstizione

Il ferro di cavallo, usato fin dal Medioevo per proteggere gli zoccoli equini, è anche un diffuso portafortuna. La credenza nasce forse da leggende medievali o dalla sua forma a U associata a simboli apotropaici. Oggi, più che un amuleto, è un semplice elemento decorativo.

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Perché si dice che il ferro di cavallo porti fortuna: la sua storia tra utilità e superstizione
ferro di cavallo

Il ferro di cavallo è uno dei simboli più diffusi per augurare "buona fortuna", si tratta di uno strumento usato fin dal Medioevo per rendere “più efficienti” gli equini: di ferro o plastica e a forma di U, si inchioda o si incolla agli zoccoli per evitare che si consumino – il che accade molto spesso perché i cavalli domestici sono in genere costretti a camminare più di quanto farebbero in natura. Oltre al suo valore pratico, il ferro di cavallo per molte culture ha un valore apotropaico: serve a scacciare la cattiva sorte, in particolare se inchiodato sulla porta di una casa. Le origini della credenza non sono chiare: forse vanno rintracciate in una leggenda inglese del X secolo, forse nella somiglianza del ferro con l’organo genitale femminile.

Cos’è e da quando si usa il ferro di cavallo

Il ferro di cavallo è un oggetto a forma di U inchiodato o incollato sugli zoccoli dei cavalli per evitarne l'usura. In passato era sempre di metallo, ma oggi ne esistono versioni in diversi materiali: plastica, gomma, laminato, ecc.

La ferratura di un cavallo
La ferratura di un cavallo

Secondo la teoria più accreditata, il ferro di cavallo nasce e viene utilizzato in epoca medievale, introdotto dai popoli del Nord Europa, risulta improbabile infatti che fosse in uso già in epoca antica. La ferratura si rivela molto utile per i cavalli domestici che in genere sono costretti a camminare più a lungo rispetto a quelli che vivono in natura, in quanto "utilizzati" dall’uomo per lavoro, sport o attività belliche. Di conseguenza, mentre i cavalli selvatici compensano il consumo dello zoccolo con la crescita dell’unghia, per quelli domestici è necessario il ferro. Per poterlo applicare, però, lo zoccolo deve essere “pareggiato”, cioè accorciato, in media ogni quaranta giorni. Appositi artigiani, i maniscalchi, si occupano di ferrare i cavalli e pareggiare gli zoccoli: operazioni delicate che, se fatte da mani non esperte, possono causare gravi danni. Esiste anche un movimento animalista, il Barefoot Movement, che si oppone alla ferratura e preferisce i “cavalli scalzi”.

Perché il ferro di cavallo porta fortuna

La credenza che il ferro di cavallo porti fortuna è presente in numerose culture, non solo in Europa, ma anche nel continente americano e in alcuni Paesi del Medioriente. In genere si ritiene che, per allontanare la malasorte, sia necessario inchiodare un ferro di cavallo sulla porta della propria casa, la credenza, però, varia a seconda dei luoghi e delle culture. In molti Paesi il ferro porta fortuna solo se le due estremità sono rivolte verso l’alto, ma in altri casi, come in Italia, in genere si appende nella posizione contraria. In alcuni casi il ferro protegge solo il proprietario del cavallo; in altri è benefico per chiunque lo ponga sulla porta della sua abitazione.

Ferro di cavallo inchiodato su una porta
Ferro di cavallo inchiodato su una porta

Le origini della superstizione non sono note, ma sono certamente antiche e risalgono a poco tempo dopo l’introduzione del ferro. Secondo una teoria non provata, la credenza risale a Dunstano di Canterbury, noto anche come Saint Dunstan, un arcivescovo cattolico vissuto nel X secolo in Inghilterra. Una leggenda racconta che Dunstano inchiodò un ferro di cavallo agli zoccoli del diavolo e accettò di liberarlo solo dietro promessa che non sarebbe mai entrato in edifici protetti da un ferro sulla porta.

Illustrazione di Dunstan che ferra gli zoccoli del diavolo
Dunstan ferra gli zoccoli del diavolo. Illustrazione

Un’altra teoria vuole che il ferro di cavallo abbia assunto il suo valore apotropaico perché la forma ricorda quella dell’organo genitale femminile. In passato si riteneva che, per allontanare il diavolo, lo si dovesse distrarre mediante le tentazioni sessuali, al punto che in Inghilterra e in Irlanda nel Medioevo erano diffuse le Sheela na Gig, sculture di donne con organi sessuali di grandi dimensioni in bella vista (la maggior parte sono state rimosse nel corso degli anni, ma alcune sono ancora visibili). Appendere un ferro di cavallo, come simbolo di un organo femminile, servirebbe quindi a distrarre e ad allontanare il Maligno.

Una "Sheela na Gig" a Kilpeck
Una "Sheela na Gig" nella chiesa di SS. Mary and David’s a Kilpeck

Altre teorie legano la superstizione del ferro di cavallo alle divinità lunari, come Artemide, perché la forma dell’oggetto richiama quella della Luna crescente. In definitiva, è evidente che il ferro di cavallo, come qualsiasi altro oggetto, non possiede alcun potere di portafortuna o sfortuna. Se appeso, resta semplicemente un elemento decorativo per la casa.

Fonti
Luckymojo, The Horseshoe
Sfondo autopromo
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