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5 Gennaio 2024
14:30

Perché si utilizza la falconeria negli aeroporti

La falconeria, antica tecnica di caccia che utilizza rapaci per la cattura di uccelli e piccoli mammiferi, oggi trova applicazione nel “bird control”, utilizzato soprattutto negli aeroporti per allontanare gli uccelli ed evitare incidenti.

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Perché si utilizza la falconeria negli aeroporti
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La falconeria è una pratica antichissima di caccia tramite falchi o altri rapaci. Per secoli è rimasta una tradizione orientale e solo in epoca medioevale si è diffusa nella penisola arabica e in Europa, dove ha trovato la sua massima espressione e diffusione. Oggi è relegata principalmente a passatempo, ma viene utilizzata negli aeroporti e in altri contesti urbani per il bird control, ovvero l’applicazione di un insieme di sistemi che hanno come obiettivo l’allontanamento temporaneo degli uccelli. In particolare, allontanare i volatili dalle piste riduce o annulla il rischio di impatto tra uccelli e velivoli, evitando incidenti.

A cosa servono i falchi negli aeroporti italiani

Le aree pianeggianti e gli spazi erbosi che generalmente circondano le piste degli aeroporti possono rappresentare zone di alimentazione o di rifugio per diverse specie di uccelli (gabbiani, pavoncelle, piccoli rapaci e altri). Può, quindi, accadere che un velivolo in fase di decollo o di atterraggio impatti con la parte anteriore della fusoliera contro uno stormo di uccelli in volo o che gli uccelli vengano risucchiati nelle turbine (un fenomeno noto come bird strike, “impatto con uccelli”, che è stato proposta come possibile causa dell'incidente che a settembre 2023 ha coinvolto un aereo delle Frecce Tricolori all'aeroporto di Torino Caselle).

Per questo motivo in ogni aeroporto è obbligatoria un’azione di bird control. In Italia, dal 1993, con Decreto del Ministero dei Trasporti, è stato costituito il Bird Strike Committee Italy con l’intento di coordinare tutte le attività di controllo del livello di popolazione degli uccelli negli aeroporti. Inoltre, ogni società di gestione di un aeroporto ha l’obbligo di provvedere alla predisposizione ed all'applicazione di uno specifico piano di prevenzione e controllo. Vari sono i metodi applicati per cercare di risolvere o attenuare questo problema e, fra questi, c’è appunto l’impiego della falconeria, utilizzata in alcuni aeroporti italiani tra cui Bari, Brindisi e Torino.

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Uccelli in un aeroporto.

Cosa fanno i falconieri in aeroporto e quali sono le norme per il bird control

I falconieri fanno volare falchi e altri rapaci sulle piste per spaventare gli uccelli in modo da allontanarli dalle piste stesse. Gli esemplari di rapaci utilizzati devono possedere un elevato grado di addestramento specifico e il falconiere deve abituarli a contesti antropizzati e rumorosi con presenza di aerei, macchine, cani e persone.

Inoltre, i falchi impiegati negli aeroporti devono essere addestrati ad allontanare le loro prede senza ucciderle. Per legge, infatti, il falconiere che opera come bird controller non può fare caccia, non ha porto d’armi e dunque non può uccidere gli uccelli da allontanare.

Il falconiere professionista deve effettuare allenamenti continui ed essere in grado di conoscere le abitudini delle specie di uccelli presenti, i loro punti di alimentazione e di sosta e la loro frequenza per poter programmare adeguatamente i giusti tempi di intervento, la specie di falco adatta alla situazione e i tempi necessari alle operazioni di controllo. Deve trattarsi, quindi, di un falconiere molto esperto, molto attento e anche con buone competenze ornitologiche.

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In Italia attualmente la Sardegna è la prima regione ad aver emanato una norma specifica per l’attività di bird control e ha istituito dal 2018 un esame di abilitazione per falconieri bird controller.

Oltre a conoscere ed applicare tutte le normative previste per il benessere e la sanità animale, un falconiere deve sapere che molti falchi rientrano fra le specie elencate in una importante convenzione internazionale, la Convenzione di Washington (CITES – 1975) sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione. Per detenere in cattività esemplari di specie elencate negli allegati della convenzione CITES è necessario attenersi ad una serie di procedure sotto il diretto controllo di Unità specializzate dell’Arma dei Carabinieri Forestali dette Nuclei CITES.

Le specie di rapaci utilizzate

Fra le specie più utilizzate in falconeria ci sono falchi della famiglia Falconidae (falco pellegrino, lanario, girfalco, gheppio comune), quelli della famiglia Accipitridae (astore, sparviere, poiana di Harris, poiana comune), nonché in alcuni casi il gufo reale, rapace notturno della famiglia Strigidae. Per gli aeroporti in particolare vengono impiegati soprattutto i cosiddetti “falchi di alto volo” o “falchi ad ali lunghe” (pellegrini, lanari e girfalchi), che si utilizzano prevalentemente in zone aperte e in ampie distese di pianura, ma anche aquile.

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Falco pellegrino.

Attualmente molte specie di rapaci, sono diventate estremamente vulnerabili e a rischio di estinzione. L’uso di pesticidi in agricoltura, il disturbo dei nidi, il bracconaggio, la collisione con le linee elettriche ad alta tensione, sono fra le principali cause di declino di questi uccelli.

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