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21 Novembre 2025
15:30

Cosa dice il piano di pace per l’Ucraina e perché sarebbe problematico accettarlo per Kiev

Un documento in 28 punti promosso dall’amministrazione USA Trump impone richieste all’Ucraina e concessioni alla Russia, aprendo nuovi scenari per il conflitto.

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Cosa dice il piano di pace per l’Ucraina e perché sarebbe problematico accettarlo per Kiev
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Gli Stati Uniti stanno facendo pressione sull’Ucraina per accettare un piano di pace in 28 punti che prevede la rinuncia di Kiev a vaste porzioni di territorio (tra cui Crimea e Donbass) oggi sotto il suo controllo e che accorda ampie concessioni alla Russia, incluso il divieto di qualsiasi futura espansione dell’alleanza Nato in Europa. Washington vorrebbe che l’intesa fosse conclusa rapidamente: il Segretario dell’Esercito statunitense Dan Driscoll ha presentato il piano al presidente Volodymyr Zelensky giovedì per iscritto.

L’amministrazione ha descritto il piano come un “documento dinamico”, suscettibile di modifiche in base alle discussioni con le parti coinvolte: secondo quanto riferito da fonti informate, l’Ucraina si sarebbe mostrata positiva su molti punti durante le trattative e sarebbe anche riuscita a inserire alcune delle sue richieste. Tuttavia, molti aspetti del negoziato sembrano sbilanciati sulle posizioni di Mosca, mettendo in dubbio la sostenibilità futura e l'equilibrio diplomatico dell'accordo.

Il riconoscimento di Crimea e Donbass russi: cosa dice il piano di pace

Il piano propone di confermare la sovranità dell’Ucraina e di stabilire un accordo di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa, con Mosca che non invaderà Paesi vicini e la Nato che non si espanderà ulteriormente. Prevede il riconoscimento de facto della Crimea e delle regioni di Luhansk e Donetsk come russe, il congelamento delle linee di contatto nelle aree di Kherson e Zaporizhzhia e la creazione di una zona demilitarizzata nel Donetsk sotto controllo russo. Le forze ucraine, quindi, dovranno ritirarsi completamente dalla regione di Donetsk, parti della quale sono attualmente sotto il loro controllo.

Il documento prevede inoltre di limitare le forze armate ucraine a 600.000 effettivi, rispetto agli oltre 900.000 attuali, e di inserire nella costituzione del Paese l’impegno a non cercare l’adesione alla Nato. Trump presiederebbe un “Board of Peace” incaricato di supervisionare il cessate il fuoco e lo svolgimento del piano, simile a quello proposto per la tregua a Gaza tra Israele e Hamas. Le sanzioni statunitensi alla Russia verrebbero rimosse per fasi concordate e Mosca sarebbe invitata a rientrare nel G8, ponendo fine ai suoi anni di isolamento internazionale dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022 e l’annessione forzata della Crimea nel 2014.

Il documento prevede inoltre che 100 miliardi di dollari di attività sovrane russe congelate vengano investiti in un progetto guidato dagli Stati Uniti per ricostruire l’Ucraina, con Washington che riceverebbe il 50% dei profitti dell’iniziativa. I fondi russi congelati rimanenti sarebbero destinati a un veicolo di investimento congiunto USA-Russia per lo sviluppo di “progetti comuni in settori specifici”.

Tutte le parti riceverebbero l’amnistia per le azioni compiute durante la guerra, il che presumibilmente significa che i funzionari e i soldati russi non potrebbero essere perseguiti per crimini di guerra. Inoltre, il piano prevede inoltre che l’Ucraina tenga elezioni entro 100 giorni dalla conclusione di un accordo: Kiev, in ogni caso, potrà accedere al mercato europeo e aspirare all’adesione all’Ue.

Il nodo delle garanzie di sicurezza

Il piano in 28 punti afferma semplicemente che “l’Ucraina riceverà garanzie di sicurezza affidabili”. Parallelamente, secondo fonti ufficiali, gli Stati Uniti hanno presentato agli ucraini un’altra bozza di accordo, che include una garanzia di sicurezza modellata sull’Articolo 5 della Nato, che impegnerebbe gli Stati Uniti e gli alleati europei a trattare un attacco contro l’Ucraina come un attacco contro l’intera “comunità transatlantica”.

Esso stabilisce che qualsiasi futuro “attacco armato significativo, deliberato e prolungato” da parte della Russia contro l’Ucraina “sarà considerato un attacco che minaccia la pace e la sicurezza della comunità transatlantica”, e che gli Stati Uniti e i loro alleati risponderanno di conseguenza, includendo l’uso della forza militare. La Casa Bianca ha dichiarato che la Russia è stata informata della bozza, ma la proposta dovrà essere discussa anche con i partner europei e potrebbe ancora subire modifiche.

I dubbi dell'Ucraina e il futuro del negoziato

Kiev sostiene da tempo che tali condizioni siano inaccettabili per qualsiasi negoziato di pace, poiché la lascerebbero vulnerabile a future aggressioni russe. Zelensky ha ora in mano una proposta che lo obbligherebbe a cedere ancora più territorio ucraino di quanto la Russia controlli attualmente e a vedere la Russia riaccolta nella comunità internazionale, con sanzioni revocate e amnistia per i crimini di guerra.

Il divieto di futura espansione della Nato trasforma l’Ucraina in uno Stato formalmente sovrano ma militarmente e strategicamente vincolato, rafforzando unilateralmente la posizione della Russia. Il piano garantisce una pace formale, ma se le condizioni finali rimanessero quelle di oggi l’Ucraina pagherebbe un costo molto alto: perdita di territori strategici, riduzione militare, legittimazione della Russia e limitazioni alla sovranità politica e militare.

Per Kiev, cedere i territori coinvolti significa perdere risorse, infrastrutture industriali e controllo economico, oltre a un forte impatto simbolico e morale sulla popolazione. D'altro canto, al netto di queste dolorose concessioni, il piano offrirebbe a Zelensky una garanzia più solida contro ulteriori aggressioni russe rispetto a quanto sembrasse possibile ascoltando le dichiarazioni di Trump finora. Ottenere queste garanzie era l’obiettivo principale di Zelensky nei negoziati ed è la prima volta che gli Stati Uniti le mettono nero su bianco.

Allo stesso tempo, sulle decisioni del leader ucraino in questa fase pesa anche la debolezza politica interna, sulla scia dello scandalo di corruzione nel settore energetico che ha coinvolto ministri e figure vicine a Zelensky. Il presidente ucraino ha dichiarato di aspettarsi di discutere il piano con Trump “nei prossimi giorni”, affermando che qualsiasi accordo deve portare a una “pace dignitosa” che rispetti la sovranità di Kiev.

Fonti:
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