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La puntualità dei treni in Italia sta migliorando, con un aumento della percentuale di treni in orario specialmente per i servizi Alta Velocità e Intercity. Il treno regionale resta però il più puntuale: oltre il 90% arriva entro 5 minuti dall'orario previsto. Tuttavia, permangono problemi, in particolare per quanto riguarda alcune tratte specifiche: il treno più ritardatario è il Frecciarossa 9658 (Reggio Calabria – Milano), con ritardi medi di 46 minuti. Secondo i dati, Italo risulta mediamente meno ritardatario dei Frecciarossa.
Specifichiamo che non abbiamo accesso ai tabulari ufficiali su cui sono basate le statistiche presenti in questo articolo, pertanto non possiamo verificare in prima persona la loro accuratezza. In questo articolo riportiamo i risultati dichiarati da FS e Altroconsumo.
I dati sui ritardi dei treni in Italia
Secondo i dati ufficiali di FS, che ha svolto un'analisi sulla base dei tabulari di partenza e arrivo dei treni nel territorio nazionale, la puntualità dei treni è in aumento:
- L’Alta Velocità (Frecciarossa, Frecciargento e FrecciaBianca) è passata dal 67,4% a ottobre 2024 all’80,9% a febbraio 2025 di treni con arrivo con massimo 10 minuti di ritardo.
- Nello stesso arco temporale, gli Intercity entro 15 minuti di ritardo sono passati da 79,7% a 89,3%.
- I treni più affidabili risultano però essere i regionali: migliorati dal 86,3% al 91,3% entro 5 minuti di ritardo, un risultato sorprendentemente positivo.
Questi risultati sono dovuti anche all’impegno per la manutenzione, con oltre mille cantieri attivi, che pur provocando disagi puntuali mirano a rendere più efficiente la rete ferroviaria sul lungo periodo.
Quali sono i treni più puntuali e quelli più ritardatari
La puntualità dei treni non risulta omogenea sul territorio. Per esempio, l’alta velocità risulta ancora instabile su diversi percorsi. In particolare, stando a un'indagine trimestrale di Altroconsumo (basata, stardo a quanto dichiarato dall'organizzazione, sugli orari di partenza e di arrivo dei treni in varie tratte) relativa al periodo ottobre-dicembre 2024 le tratte peggiori sono soprattutto quelle a lunga distanza:
- Bari – Roma (Frecciargento): in ritardo nel 95% dei casi
- Salerno – Torino (Frecciarossa/Frecciargento): 65% dei treni in ritardo
- Lecce – Milano (Frecciarossa): solo 5 arrivi in orario su 90, con ritardi medi intorno ai 38 minuti
Se poi ci concentriamo sui singoli convogli, dall’analisi di Altroconsumo risulta che:
- il treno più ritardatario è stato il Frecciarossa 9658 (Reggio Calabria – Milano) con ritardi medi di 46 minuti, ritardi superiori all’ora in 21 giorni del trimestre e con ritardi record fino a 468 minuti
- al secondo posto troviamo il Frecciargento 8348 Bari – Roma: mai puntuale, con ritardo medio 38 minuti.
- sul gradino più basso di questo podio dei ritardi si colloca invece il Frecciarossa 8824 Lecce – Milano: solo 5 arrivi puntuali su 92 corse ed un ritardo medio 38 minuti.
Questi dati sono confermati anche dall’indagine di Altroconsumo su 45 tratte di Alta Velocità condotta tra dicembre 2024 e febbraio 2025: i Frecciarossa hanno accumulato ritardi nel 36% dei casi.
E Italo? È arrivato in ritardo nel 26% dei casi. La differenza tra le due compagnie ferroviarie è confermata anche se ci concentriamo sulle singole tratte. Ad esempio, sulla tratta Napoli – Roma, Italo registra ritardi nel 19%, contro il 25% dei Frecciarossa. Italo offre quindi un vantaggio competitivo sulla puntualità rispetto alle Frecce.
Passando poi ad analizzare gli Intercity, i dati ci dicono che soffrono in particolare sulla linea adriatica e in Sicilia. Infine, tra i regionali si distingue in negativo Trenord (Lombardia), la cui puntualità regionale raggiunge solo l’83%.
Secondo i dati regionali forniti da FS per il primo trimestre del 2025, le performance migliori si concentrano nel Nord-Est: la regione più virtuosa è il Friuli – Venezia Giulia, con il 95,4% dei treni puntuali, seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (94,8%) e dal Veneto e Trentino Alto-Adige (93,5%). Seguono da vicino Abruzzo (93,8%), Marche (93,0%) e Toscana (92,8%)
La distribuzione dei ritardi non risulta poi omogena neanche in base al giorno della settimana: il 75% dei ritardi si concentra nei giorni feriali, con picchi tra le 10–13 e le 19–22. Il venerdì è, in assoluto, il giorno peggiore, con 2.401 treni in ritardo su 3.160 totali, di cui 434 con ritardi superiori ai 30 minuti. La domenica è invece leggermente più tranquilla, ma si registrano comunque circa 1.800 ritardi al giorno.
Le possibili cause dei ritardi dei treni
I ritardi dei treni sono legati a più fattori. Complessivamente, il 34% dei ritardi dipende dall’infrastruttura (datata, soprattutto nel Sud Italia, oppure congestionata), mentre il 25% da materiale rotabile. Altre cause ricorrenti di ritardo riguardano la gestione dei flussi, con l’impatto dei ritardi a catena, delle manutenzioni (soprattutto sugli scambi nodali) e delle riprogrammazioni su linee non dedicate (ad esempio, attraversamenti in zone non progettate per l’alta velocità).
Complessivamente, i dati ci dicono quindi che la situazione delle ferrovie italiane sta lentamente migliorando, ma chi si mette in viaggio deve ancora fare i conti con ritardi importanti, soprattutto su tratte lunghe e sui treni ad alta velocità.