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22 Gennaio 2025
6:00

10 curiosità sul Trentino-Alto Adige: dal luogo più freddo d’Italia al leggendario “lago rosso”

Il Trentino-Alto Adige è la regione più settentrionale d'Italia e occupa un territorio interamente montuoso compreso nelle Alpi Orientali (famosissime le Dolomiti). È conosciuto per i meravigliosi paesaggi naturali, per le tradizioni alpine e per la complessa identità dei suoi abitanti che parlano tre lingue diverse: italiano, tedesco e ladino e vivono nelle due province autonome di Trento e Bolzano.

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10 curiosità sul Trentino-Alto Adige: dal luogo più freddo d’Italia al leggendario “lago rosso”
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Il Trentino-Alto Adige è una Regione a statuto speciale del Nord Italia costituita dalle due province autonome di Trento, città capoluogo di Regione, e Bolzano, il cui territorio è chiamato Alto-Adige o Sud Tirolo. Possiamo dire che il Trentino corrisponde alla provincia di Trento mentre l'Alto-Adige a quella di Bolzano. È la regione più settentrionale del nostro Paese, ha una superficie di 13.606 km2 e una popolazione di 1.082.702 abitanti. La maggior parte della Regione è montuosa e i suoi paesaggi sono ammirati in tutto il mondo: le Dolomiti sono inserite nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Il Trentino-Alto Adige incanta i viaggiatori e i turisti con i suoi laghi alpini, le foreste di conifere, le verdeggianti e bucoliche valli, piatti tipici come Strudel di mele, canederli, gulash e strauben, e grazie alla doppia anima dei suoi abitanti, che parlano tre diverse lingue: italiano, tedesco e ladino. Vediamo 10 curiosità che contraddistinguono la Regione.

1. Perché il Trentino-Alto Adige ha due nomi?

Il Trentino-Alto Adige è una regione a statuto speciale suddivisa in due province autonome con culture, tradizioni e territori ben distinti. A sud si trova la Provincia autonoma di Trento, che corrisponde a quello che comunemente viene chiamato Trentino. Qua, la popolazione di circa 545.180 abitanti parla soprattutto l'italiano, benché siano presenti anche forme dialettali e minoranze linguistiche germanofone.

L'origine del termine "Trentino" non è ben chiara. Secondo alcune interpretazioni, avrebbe origine dal latino Tridentum, con il quale veniva identificata la città di Trento al tempo dei Romani, in riferimento ai tre rilievi che circondano il centro abitato e la cui disposizione richiamerebbe, appunto, un tridente. Altre ipotesi fanno risalire il toponimo alla parola trent, usata dall'antica popolazione dei Reti e riferita al corso del fiume Adige, che attraversa parte della regione da nord a sud.

A nord si trova invece la Provincia autonoma di Bolzano, che corrisponde al territorio dell'Alto Adige, conosciuto in tedesco come Südtirol. La Provincia autonoma di Bolzano comprende circa 536.900 abitanti che parlano soprattutto il tedesco (altra lingua ufficiale della regione) e le cui tradizioni sono intrinsecamente collegate al Tirolo, una regione storica compresa tra i territori montuosi di Austria e Italia.

mappa trentino alto adige
Carta del Trentino–Alto Adige

2. I numeri del Trentino-Alto Adige

Il Trentino-Alto Adige è una regione dell'Italia nord-orientale che confina con Svizzera e Austria e occupa un territorio interamente montuoso nella sezione delle Alpi Orientali.
Ha una popolazione totale di 1.082.702 abitanti, distribuita su una superficie di circa 13.606 km2. Ne risulta una densità di popolazione piuttosto bassa, pari a 80 ab/km2. Le due provincie autonome del Trentino-Alto Adige inglobano 282 comuni, soprattutto di piccole dimensioni: i due capoluoghi, Trento e Bolzano, hanno una popolazione rispettivamente di 118.825 e 106.445 abitanti.

trento

3. Le Dolomiti: patrimonio dell'umanità dell'UNESCO

Nel cuore delle Alpi Orientali possiamo ammirare i celebri paesaggi delle Dolomiti, considerate da molti tra le più belle montagne del pianeta. Questi rilievi in effetti hanno delle caratteristiche uniche che li rendono facilmente riconoscibili anche da chi di montagna ne mastica poco: bianchi torrioni, guglie svettanti, ambienti lunari e ripide falesie a picco sui verdi versanti delle valli trentine danno vita a scorci mozzafiato di fronte a cui nessuno può restare impassibile. Benché siano spesso associate solo al Trentino-Alto Adige, queste formazioni rocciose sono presenti anche in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia.

Le Dolomiti hanno avuto origine sui fondali di antichi mari circa 250 milioni di anni fa, costituendosi con l'accumulo dei resti di organismi preistorici acquatici riscontrabili ancora oggi come fossili incastonati nella roccia calcarea. Durante l'orogenesi alpina si sono poi sollevate diventando, nel corso di milioni di anni, le montagne che vediamo oggi. Nel 2009 le Dolomiti, che devono il loro nome al geologo francese Dieudonné Dolomieu (1750-1801), sono state inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO come "paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale. Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme che è straordinaria nel contesto mondiale. Queste montagne possiedono inoltre una grande importanza per le scienze della Terra.

dolomiti trentino

4. Il fenomeno dell'enrosadira

Restando in tema "dolomitico" vale la pena soffermarsi su un fenomeno davvero curioso e affascinante: l'enrosadira. Si tratta di una parola che deriva dal ladino, una delle lingue parlate in Trentino-Alto Adige, e significa "diventare di colore rosa". Quando parliamo di enrosadira intendiamo un fenomeno ottico durante il quale le cime più alte delle Dolomiti si tingono di rosso, arancione, rosa o viola quando la luce del sole le colpisce al tramonto o all'alba.

A determinare questo fenomeno, oltre ovviamente ai raggi solari, è la composizione della roccia, la dolomia, che contiene dolomite, un minerale costituito da carbonato di calcio e magnesio. La rifrazione della luce sulla superficie di questo minerale origina il curioso e colorato riflesso. Le caratteristiche dell'enrosadira cambiano in base all'esposizione della parete rocciosa, ma anche in base al periodo dell'anno, e sono accentuate durante bella stagione, quando la durata dei tramonti è maggiore.

enrosadira

5. I Krampus

In Trentino-Alto Adige, così come in altri territori del Friuli-Venezia Giulia (ma anche in alcuni Paesi dell'Europa centro-meridionale e orientale) si celebra una ricorrenza particolare: nei primi giorni di dicembre è possibile imbattersi, al calar della sera, alla sfilata di San Nicolò e degli spaventosi Krampus, maschere demoniache della mitologia cristiana che terrorizzano i presenti con tamburi, versi minacciosi e colpi di frusta.

La celebrazione prevede che San Nicolò e i Krampus sfilino per le strade passando di casa in casa per portare doni e dolciumi, ma ogni anno alla festa assistono migliaia di persone provenienti dai paesi vicini, dal resto d'Italia e dall'estero, che si godono le suggestive serate accompagnati dalla presenza di chioschi di caldarroste, prodotti locali e di vin brulé.

Krampus

6. Le mele della Val di Non

Il Trentino-Alto Adige è una delle regioni europee più importanti per la produzione di mele. Benché diverse aree siano oggi destinate alla melicoltura, una in particolare è storicamente associata a questo frutto: la Val di Non, nella Provincia autonoma di Trento.

Sul finire del XIX secolo le coltivazioni della Val di Non (in provincia di Trento) riguardavano principalmente il gelso, la vite e il grano saraceno. Tuttavia, una serie di sfortunate dinamiche fecero entrare in crisi l'agricoltura tradizionale: parassiti e inverni particolarmente rigidi resero le storiche colture non più sostenibili per l’economia locale. Quella parte di popolazione che non si trasferì altrove fu quindi costretta a reinventare il sistema produttivo per sopravvivere.

La coltivazione delle mele si dimostrò una puntata vincente perché, quasi inaspettatamente, le caratteristiche del suolo, del clima, dell’esposizione e dell’altitudine favorirono le condizioni perfette per lo sviluppo delle piante. Nel secondo dopoguerra la produzione si specializzò e diventò intensiva, determinando una trasformazione nel paesaggio, ormai dedicato quasi esclusivamente alla frutticoltura, oltre che nell'economia.

mele val di non

7. La temperatura più bassa mai registrata in Italia

Nel 2013, in Trentino Alto Adige, in particolare nella Busa Fradusta presso il gruppo montuoso delle Pale di San Martino, è stata riscontrata la temperatura più bassa mai registrata nel nostro Paese, pari a -49.6°C.

Busa Fradusta è una depressione carsica naturale, una dolina, situata a circa 2.600 metri di altitudine, ed è nota per essere particolarmente predisposta all'accumulo di aria fredda. Le sue caratteristiche morfologiche e la posizione isolata dal vento, creano le condizioni per un'inversione termica: nelle notti serene e prive di vento, il calore della superficie terrestre si disperde molto velocemente e fa sì che l'aria fredda, più densa, rimanga intrappolata nelle depressioni del terreno. Questa misurazione si riferisce quindi a una temperatura "eccezionale" che corrisponde solo agli strati inferiori della depressione e non è indice della reale temperatura media dell'ambiente circostante.

Busa Fradusta record freddo

8. Il mistero del lago "rosso" di Tovel

Nel cuore del parco naturale Adamello Brenta si trova il lago alpino di Tovel noto, fino agli anni Sessanta del secolo scorso, per un fenomeno davvero particolare: le sue acque si tingevano naturalmente di rosso durante i mesi più caldi dell'anno.

La tradizione associa questa colorazione stagionale alla leggenda di Tresenga, principessa di un antico e ricco regno che rifiutò di andare in sposa al perfido re Lavinio. Offeso dal rifiuto, il sovrano, che desiderava di impadronirsi del regno della giovane principessa, marciò con il suo esercito fino alle sponde del lago, dove sconfisse l'avversaria e la sua armata. Secondo la leggenda, da quel giorno le acque del lago di Tovel si colorano regolarmente di rosso per commemorare il sacrificio di Tresenga e del suo popolo.

In verità, la tinta rossa era dovuta alla proliferazione di una particolare alga unicellulare (Tovellia sanguinea) che si diffondeva nel lago a causa dell'accumulo di alcune sostanze derivanti dalle deiezioni degli animali allevati nelle malghe e nei pascoli vicini. La diminuzione di queste attività, nella seconda metà del XX secolo, ha determinato un minor accumulo di sostanze organiche nel lago e la conseguente diminuzione della concentrazione di alghe.

lago rosso di tovel

9. Ötzi, la mummia del Similaun

Nel settembre del 1991, sulle Alpi Venoste, al confine tra Italia e Austria, due escursionisti tedeschi scoprirono il corpo di un uomo intrappolato nel ghiaccio da più di 5.000 anni. I resti perfettamente conservati della "Mummia del Similaun" (dal nome del monte su cui è avvenuto il ritrovamento), conosciuta anche come "Ötzi", in riferimento alla valle austriaca dell'Ötztal, rappresentano una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni.

Ötzi visse durante l’Età del Rame e fu ritrovato, infatti, in un incredibile stato di conservazione che ha permesso a studiosi e studiose di ricavare parecchie informazioni sull'epoca grazie all'analisi dei tessuti del corpo e dell'equipaggiamento che aveva con sé. Diverse ferite e la punta di una freccia conficcata nella spalla indicano che Ötzi potrebbe essere morto in seguito a unaggressione da parte di altri esseri umani. Il suo corpo è oggi esposto al Museo Archeologico dell’Alto Adige, a Bolzano.

otzi uomo ghiacci mummia similaun

10. Il campanile del lago di Resia

Visitando Curon Venosta, comune della Provincia autonoma di Bolzano, potremmo imbatterci in un campanile sommerso, la cui punta emerge della superficie del lago artificiale di Resia. Questa suggestiva quanto curiosa cornice nasconde, in realtà, una storia non proprio lieta: il lago artificiale fu creato nel 1950 con la realizzazione di una diga che sommerse l’antico centro abitato e generò grande malcontento tra la popolazione locale. Il campanile romanico del XIV secolo è l’unico testimone visibile dell'antico paese, ricostruito più a monte. Secondo la leggenda, nelle fredde notti invernali si possono ancora udire le campane, non più esistenti, che suonano dalla cima del campanile. La località è anche stata d'ispirazione per la serie tv thriller Curon.

campanile lago di resia
Credits: Noclador
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