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9 Aprile 2023
7:30

10 curiosità sulla Lombardia: dalle “piramidi” di Montevecchia al record del Duomo di Milano

La Lombardia si trova nel nord Italia, al centro della Pianura Padana, ed è la regione più popolosa del Belpaese. Vediamo 10 curiosità geografiche, storiche e culturali che la riguardano, per scoprirne il territorio.

A cura di Andrea Raboni
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10 curiosità sulla Lombardia: dalle “piramidi” di Montevecchia al record del Duomo di Milano
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La regione Lombardia abbraccia con i suoi confini ogni genere di ambiente che caratterizza l'Italia settentrionale. Contiene in sé, infatti, parte della catena delle Alpi, ma è anche terra dalle dolci colline, dai laghi, come il lago di Como, e dalla sconfinata pianura. Qui, tra i vasti campi coltivati a grano, sorgono le grandi città, a partire dal capoluogo Milano, centro mondiale della moda e della finanza, in cui l’architettura moderna e l’eredità medievale e rinascimentale si contendono lo spazio urbanizzato.

E poi ancora, la Lombardia è terra di grandi fiumi e di grandi laghi che, incastonati tra le scoscese pareti prealpine, hanno ispirato poeti e artisti di ogni tempo con la loro meravigliosa cornice. La Lombardia è per certi aspetti una terra di contraddizioni, ma anche una terra di scoperta e di curiosità geografiche, storiche e culturali. Vediamone insieme 10.

1. Da dove deriva il nome Lombardia?

Rispetto ad altre regioni italiane identificare l’origine del nome della Lombardia è sicuramente più facile. Durante il Medioevo, Longobardia era infatti il termine con cui si identificavano le terre abitate dalla popolazione germanica dei Longobardi, che comprendevano tutta l’Italia settentrionale, ma anche gran parte della penisola fino al Ducato di Benevento.

Successivamente il termine fu utilizzato per indicare i territori della Pianura Padana, ma fu solo dopo la costituzione del Regno d’Italia che la parola Lombardia iniziò a corrispondere all’attuale concezione della regione geografica.

mappa lombardia

2. La regione più popolosa d’Italia

La Lombardia è di gran lunga la regione con più abitanti in Italia: comprende infatti circa 10 milioni di persone che costituiscono poco meno del 17% della popolazione nazionale totale.

Nonostante sia la quarta regione del Paese per superficie, l’elevato numero di abitanti fa sì che la densità sia davvero molto elevata: con 417 abitanti per chilometro quadrato (la media nazionale è di 195 abitanti per chilometro quadrato) la Lombardia è anche la regione più densamente popolata d’Italia e una delle più densamente popolate d’Europa. La maggior parte della popolazione si concentra nell’area metropolitana di Milano e nella fascia prealpina.

lombardia regione più popolosa italia

3. Il Duomo di Milano

Orgoglio di ogni milanese e simbolo del capoluogo lombardo, il Duomo di Milano è una cattedrale da record. Considerata la più grande chiesa gotica del mondo intero, è inoltre la chiesa più grande d’Italia, non considerando la basilica di San Pietro, ufficialmente localizzata sul territorio della Città del Vaticano.

Il Duomo di Milano è anche la terza chiesa al mondo per estensione, con una superficie interna di 11.700 metri quadrati, 135 guglie esterne e oltre 3000 statue. Insomma una struttura davvero imponente e un mirabile esempio dell’abilità degli architetti italiani in ogni epoca storica.

duomo di milano

4. La città dei fiori di loto

Può sembrare il titolo di una rubrica sulle meraviglie del Paese del Sol Levante, ma in realtà stiamo parlando della città di Mantova. La splendida città d’arte, inserita nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è racchiusa da un’ansa del fiume Mincio, che forma attorno al centro storico una serie di laghi artificiali, realizzati in epoca medievale.

Proprio in questi specchi d’acqua, nei mesi estivi di luglio e agosto è possibile ammirare la splendida fioritura delle piante di loto che, se osservata navigando lungo il fiume nella luce del tramonto, si trasforma in un’esperienza davvero suggestiva e unica. Tralasciando, però, l’aspetto romantico del caso, dobbiamo ricordarci che la pianta del fiore di loto è una specie aliena e infestante e deve essere tenuta sotto controllo per evitare che danneggi gli equilibri degli ecosistemi locali.

fiume mincio a mantova

5. Il "mostro" del Lago di Como

Proprio come il celebre Loch Ness, anche il Lago di Como ha un mostro tutto suo secondo alcune leggende. A partire dal secondo dopoguerra, le voci sugli avvistamenti di una creatura misteriosa si sono diffuse tra la popolazione locale e nel resto d'Italia. In alcuni casi si è parlato di un grosso rettile lungo diversi metri, in altri, di una piccola creatura dalle zampe palmate e, in altri ancora, di un esemplare gigantesco di anguilla.

Ad alimentare le leggende sulla creatura del Lago di Como ha contribuito il ritrovamento, a metà Ottocento, del fossile di un rettile acquatico preistorico, vissuto nel Triassico. A questa creatura è stato dato il nome di lariosauro, da Lario, altro termine con cui si indica questo lago.

fossile lariosauro lariosaurus balsami

6. Il villaggio di Crespi d’Adda

Nella Provincia di Bergamo, tra il fiume Adda e il fiume Brembo sorge il villaggio di Crespi d’Adda. Questo piccolo paese è stato edificato a fine Ottocento dalla famiglia Crespi con l’intento di realizzare un “villaggio ideale del lavoro” e ospitare le famiglie operaie impiagate nel vicino opificio tessile.

l villaggio era in realtà una vera e propria cittadina completa di tutti i servizi: oltre alle abitazioni per operai e dirigenti erano infatti presenti scuole, un ospedale, una chiesa, luoghi ricreativi e una cooperativa in cui acquistare generi alimentari. Oggi il villaggio è inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO come esempio di "villaggio operaio meglio conservato dell’Europa meridionale".

crespi d'adda

7. La Croce Rossa

L’idea di istituire un’associazione per assistere i feriti in tempo di guerra e in tempo di pace nacque in seguito alla cruenta battaglia di Solferino (località vicino alle sponde meridionali del Lago di Garda) in cui, il 24 giugno del 1859, si affrontarono lo schieramento francese e quello austriaco nel più ampio contesto della Seconda guerra di indipendenza italiana.

Il giovane imprenditore svizzero Jean Henri Dunant rimase profondamente impressionato alla vista dei feriti ammassati nel vicino paese di Castiglione delle Stiviere e dall’inefficienza delle operazioni di soccorso dell’esercito. L’esperienza lo fece riflettere sull’utilità di un corpo volontario di soccorso e l’idea fu poi concretizzata durante una conferenza internazionale tenutasi a Ginevra nel 1863.

nascita Croce Rossa

8. Le incisioni della Val Camonica

La Val Camonica è un’estesa valle lombarda tra le province di Bergamo e Brescia che comprende una delle più grandi collezioni al mondo di incisioni rupestri. Iniziato a inizio Novecento, il conteggio delle incisioni ha superato oggi le duecentomila figure, molte delle quali attribuite all’antico popolo dei Camuni, che si insediò in queste località a partire dal 5 000 a.C.

Le incisioni raffigurano spaccati della vita quotidiana del tempo collegati alla caccia, all’agricoltura, alla navigazione e alla religione. La stessa bandiera ufficiale della Regione Lombardia è la rosa camuna, un simbolo ricorrente tra le numerose opere della Val Camonica.

incisioni naquane

9. Le "piramidi" di Montevecchia

Presso Montevecchia, un piccolo comune della Provincia di Lecco, quelle che si pensava fossero dolci colline ricoperte dal verde sono molto probabilmente delle antiche "piramidi". La scoperta, attribuita all’architetto Vincenzo di Gregorio nel 2001, è stata effettuata grazie a una serie di osservazioni aeree e satellitari.

In un periodo ancora non identificato, compreso tra 4000 e 1000 anni fa, i Celti o altri popoli precedenti avrebbero modellato 3 colline, realizzando dei gradoni artificiali e delle scalinate per salire in cima, rendendole di fatto delle "piramidi" a gradoni, con simile orientamento e inclinazione. La disposizione delle tre colline scelte presenta delle analogie con alcune delle più celebri piramidi egizie. Questo ha portato alcuni a sostenere che queste strutture avrebbero avuto una funzione astronomica e religiosa.

piramidi di Montevecchia Brianza Lecco Val Curone
Una delle tre "piramidi" di Montevecchia vista dall’alto (credit: Google Earth)

10. La nebbia in Val Padana

Chiudiamo questa rubrica con uno dei fenomeni che più caratterizzano l’identità della grande pianura: la nebbia, che i milanesi chiamano “scighera”. Ma è davvero sempre presente? E come si forma?

Per spiegare il fenomeno è necessario prima considerare le caratteristiche geomorfologiche della Pianura Padana. Questa estesa pianura, infatti, è circondata su tre lati dalle catene montuose delle Alpi e degli Appennini che racchiudono il territorio in una comoda conca in cui la circolazione dell’aria è spesso molto limitata.

Durante la stagione fredda, quando si verificano condizioni di alta pressione, cioè bel tempo, il terreno tende ad avere una temperatura più bassa di quella dell'atmosfera. Per questo motivo gli strati inferiori dell'aria, quelli a contatto con il suolo, vengono raffreddati velocemente.

Raffreddandosi, l'aria raggiunge rapidamente il cosiddetto punto di rugiada, cioè la temperatura alla quale l’umidità, presente naturalmente in un volume d'aria, condensa in goccioline di acqua formando la nebbia. L'assenza di vento e di ricambio dell'aria determina il persistere della nebbia.

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