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11 Gennaio 2024
14:00

10 curiosità sulla Toscana: dalla spada nella roccia alla banca più antica del mondo

La Toscana è una regione dell'Italia centrale ricchissima di storia, cultura e patrimoni di ogni genere, eredità del Rinascimento e delle vicende socio-politiche dell'area. Vediamo 10 curiosità geografiche, storiche e culturali che la riguardano.

A cura di Andrea Raboni
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10 curiosità sulla Toscana: dalla spada nella roccia alla banca più antica del mondo
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Con i suoi dolci paesaggi collinari e le storiche città d'arte, la Toscana è una delle regioni italiane più conosciute nel mondo e certamente una tra quelle che più contribuiscono a creare l’immaginario romantico del nostro Paese. Terra che custodisce uno smisurato patrimonio storico, culturale e architettonico, la Toscana è stata la culla del Rinascimento e il luogo in cui furono concepite le idee dell’Umanesimo e di altri movimenti sociopolitici e culturali che cambiarono per sempre il volto del continente europeo.

Vediamo insieme 10 curiosità geografiche, storiche e culturali che riguardano un territorio ricco di tesori e tradizioni.

1. Il nome Toscana deriva dal latino

Come per molte regioni italiane, la Toscana deve ricercare le origini del proprio nome nell’antichità e in particolare nel latino. La parola Toscana deriva infatti dal latino Tuscanus, che a sua volta è derivazione della parola latina Tuscia, con la quale, in epoca romana e medievale, si indicavano i territori dell’Etruria: quella porzione di terra, compresa tra i fiumi Arno e Tevere e il Mar Tirreno, e in cui, a partire dal IX secolo a.C., si sviluppò la civiltà etrusca.

Mentre gli antichi greci identificano gli Etruschi con il nome di “Tirreni”, i Romani si riferivano a questo popolo appunto con i termini Tusci o Etrusci.

etruria Italia Tuscia Etruschi

2. Terra di patrimoni UNESCO

La Toscana è una regione dell’Italia centrale che si affaccia sul Mar Tirreno, a ovest, ed è delimitata a est dall’estesa catena appenninica.

La regione comprende poco più di 3,6 milioni di abitanti (circa il 6% del totale nazionale) ed è la quinta regione italiana per superficie, con un’estensione di 22 987 chilometri quadrati. Ne deriva una densità di popolazione di 159 abitanti per chilometro quadrato, inferiore quindi alla media italiana di 195 abitanti per chilometro quadrato. Buona parte della popolazione si concentra nell’area nord-occidentale, in particolare nella fascia metropolitana tra il capoluogo Firenze e le città di Prato e Pistoia.

La Toscana è al terzo posto in Italia per siti Patrimoni dell’umanità UNESCO (dopo Lombardia e Veneto), ne possiede infatti 8, ma la regione è così ricca di patrimoni che la maggior parte dei suoi siti comprendono interi centri storici (come quelli di Firenze, Siena, Pienza e San Gimignano) che racchiudono al proprio interno innumerevoli tesori storici e artistici.

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3. I banchieri fiorentini e la banca più antica del mondo

Benché antiche forme di attività bancarie fossero già presenti in epoca classica (Greci e Romani), si deve alla Toscana la nascita di un sistema che, per diversi aspetti, si può considerare il progenitore delle banche moderne.

Seduti ai loro banchi di legno (da cui in seguito derivò il termine banca) gli antichi banchieri si dedicavano soprattutto alle attività di cambiavalute, ma fu proprio in questa regione che, a partire dal XII secolo, vennero introdotte le lettere di cambio: un documento con il quale un banchiere ordinava a un altro banchiere, operante in un luogo diverso, di pagare un determinato beneficiario. In questo modo, mercanti e viaggiatori potevano spostarsi su lunghe distanze senza la necessità di portarsi appresso grandi somme di denaro contante, che avrebbero potuto richiamare le attenzioni indesiderate di malviventi e banditi lungo il tragitto.
Alla nobile famiglia fiorentina dei Medici si deve invece l’istituzione di un sistema bancario simile a quello moderno, caratterizzato da più società riunite sotto il cappello di un organismo più esteso, in parte paragonabile al nostro modello di holding company.

Sempre in Toscana, nel 1472, fu fondato l’istituto di credito di Monte Pietà, conosciuto oggi come Banca Monte dei Paschi di Siena, considerata la più antica banca del mondo ancora in attività.

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4. La spada nella roccia della Rotonda di Montesiepi

Potrebbe sembrare una curiosità letteralmente fuori luogo, ma sì, in Toscana possiamo trovare la spada nella roccia.
Presso il piccolo comune di Chiusdino, in provincia di Siena, si trova l’abbazia medievale di San Galgano, costituita dai resti della struttura principale e da un eremo che sorge su una collina poco distante e conosciuto con il nome di Rotonda di Montesiepi.
Proprio al centro della cappella di questo eremo è possibile trovare una spada conficcata nella roccia: secondo la tradizione, un cavaliere toscano del XII secolo, Galgano Guidotti, dopo una gioventù trascorsa nella dissolutezza decise di convertirsi al cristianesimo e di ritirarsi a una vita eremitica fatta di preghiera e contemplazione, e per simboleggiare l’abbandono della precedente esistenza conficcò la propria spada nel terreno in modo da formare una croce con l’elsa.
Pochi anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1181, la Chiesa Cattolica proclamò santo il nobile cavaliere e fece erigere, nei pressi della sua spada incastonata nella roccia, la cappella che ancora oggi custodisce la curiosa reliquia.
Ora, difficile dire se vi sia una correlazione diretta tra la tradizione del culto di San Galgano e il celebre mito di Re Artù, ma certamente il sito continua a suscitare l’interesse degli storici e delle migliaia di visitatori che ogni anno giungono in questi luoghi alla scoperta delle meraviglie della regione.

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5. Il marmo delle Alpi Apuane

Nell’area nord-occidentale della Toscana si trovano le Alpi Apuane, facenti parte dei rilievi del Subappennino Toscano: da queste montagne è stato estratto per millenni un prezioso marmo, considerato tra i più pregiati al mondo.
Sembra che il marmo delle Alpi Apuane fosse già utilizzato durante l’Età del Ferro e, certamente, fu impiegato dai Romani nella realizzazione di famosi monumenti che ancora oggi possiamo osservare nella Capitale, come la Colonna Traiana e il Pantheon. Ma il suo utilizzo è stato ininterrotto fino a oggi, dall’arte scultorea di Michelangelo Buonarroti ai processi industriali più moderni.

Secoli di attività estrattiva hanno mutato profondamente l’ambiente naturale di queste montagne e oggi, nel bene e nel male, è diventato parte integrante dell’identità territoriale di tutta l’area.

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6. Il “pane sciocco”

Che piaccia o no, in tutta Italia si parla spesso del pane toscano, diventato persino un meme sui social network a causa della sua particolare caratteristica che lo contraddistingue dalle produzioni più tradizionali: la totale assenza del sale.

Questa preparazione, definita anche pane sciocco o pane sciapo, ha un’origine piuttosto nebulosa, ma la tradizione attribuisce la sua nascita all’agitato passato medievale della regione. Sembra infatti che il tutto sia nato in seguito a una disputa tra fiorentini e pisani: a inizio XII secolo, questi ultimi avrebbero ostacolato il commercio del sale per fare un torto agli abitanti di Firenze, i quali, pur di non darla vinta ai propri avversari, decisero di produrre il proprio pane facendo a meno della preziosa risorsa. Secondo un'ulteriore versione furono le tasse troppo alte sul sale a portare i fiorentini a ripensare alla ricetta del loro pane tradizionale.

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7. Il deserto di Accona

Oltre ai suggestivi paesaggi collinari e all’esteso patrimonio culturale, in Toscana possiamo trovare anche… un deserto!
In provincia di Siena, e più precisamente nei pressi del comune di Asciano in un’area nota come Crete Senesi, sorge il deserto di Accona.
Non dobbiamo immaginare scenari da deserto del Sahara, con dune di fine sabbia dorata e oasi circondate da palmeti, anzi, in teoria e riferendoci alle classificazioni climatiche più in uso, non si tratta di un vero e proprio deserto, quanto piuttosto di una zona arida e caratterizzata da un clima mediterraneo, quindi con lunghe estati secche e scarse precipitazioni.

In questa località possiamo osservare invece le cosiddette biancane, cioè aridi ed estesi territori privi di vegetazione e caratterizzati da un suolo roccioso e argilloso di colore chiaro ed efflorescenze saline, a cui si aggiungono estesi calanchi, cioè profondi solchi, che incidono i pendii collinari.
Questo paesaggio è determinato, più che da condizioni climatiche vere e proprie, dalla scarsità di precipitazioni e dall’assenza di copertura vegetale, condizione favorita inoltre dalle attività umane, come l’agricoltura e la pastorizia, svolte fin dall’antichità. Queste caratteristiche hanno determinato negli anni un’intensa erosione superficiale del suolo, che oggi si cerca di combattere tutelando l’ambiente naturale per assecondare lo sviluppo di biodiversità e una nuova ricrescita del manto vegetale.

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8. L’origine della parola “bistecca”

Ben nota in tutto il Paese, e anche oltre confine, è la bistecca alla fiorentina, piatto innegabilmente associato alla tradizione culinaria locale e motivo di orgoglio della regione.
Ma sembra che proprio in Toscana sia stato utilizzato per la prima volta il termine “bistecca”. Secondo la tradizione, infatti, durante le feste popolari che si tenevano a Firenze nelle notti di San Silvestro del XVI secolo, importanti uomini d’affari e mercanti inglesi furono conquistati dalla qualità della carne che veniva servita fino a chiedere a gran voce altra “beefsteak” (in inglese beef, manzo e steak, fetta), termine che fu successivamente italianizzato in “bistecca”. Secondo altre teorie, l’origine della parola, pur restando in territorio toscano, è da attribuire però alla città di Livorno, importante snodo commerciale europeo, dove la diffusione e la contaminazione di parole straniere sarebbero state più probabili.

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9. La Sindrome di Stendhal

Con “Sindrome di Stendhal” si fa riferimento a una serie di manifestazioni di natura psicosomatica caratterizzate da sintomi come tachicardia, smarrimento, confusione mentale, vertigini, e addirittura allucinazioni, innescati da una forte esperienza emotiva provata al cospetto di eccezionali opere d’arte e architettoniche o altre forme di espressione artistica.

L’origine del termine si deve allo scrittore francese Marie-Henri Beyle, conosciuto con lo pseudonimo di Stendhal, che accusò sintomi analoghi dopo essere stato in visita alla Basilica di Santa Croce, a Firenze, nel 1817. Secondo lo scrittore, la sola vista della magnificenza del patrimonio artistico fiorentino fu sufficiente a provocare “batticuore” e un senso di vertigini e smarrimento.

Nel corso degli anni, numerosi altri turisti in visita al capoluogo fiorentino avrebbero sperimentato emozioni e sintomi analoghi, ma tutt’ora la Sindrome di Stendhal non viene considerata dalle neuroscienze come una psicopatologia con una propria identità specifica, anche se, ancora oggi, è oggetti di studio da parte di neuropsicologi e psichiatri.

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10. Il calcio storico fiorentino

A metà strada tra calcio e rugby e condito con una buona dose di violenti scontri fisici che si rifanno a discipline come il pugilato e la lotta stile-libero, il calcio storico fiorentino è di sicuro una delle manifestazioni sportive più curiose d’Italia, se non del mondo intero.
Questa pratica sportiva affonda le proprie radici nell’antico gioco romano dell’harpastum, in cui due squadre si contendevo in modo piuttosto violento una palla da portare fisicamente oltre una certa linea per segnare punto.

Tra il Quattrocento e il Seicento, il calcio storico fiorentino vide crescere la propria popolarità, tanto da essere disciplinato secondo un vero e proprio regolamento, ma nei due secoli successivi l’interesse per questo sport si perse per poi rinascere nel Novecento.
Oggi, il calcio storico fiorentino si disputa in un campo sabbioso rettangolare su cui competono due squadre formate da ventisette giocatori ciascuna. L’obiettivo è quello di portare in qualunque modo la palla alla fine del campo avversario. Durante le partite, che durano cinquanta minuti, è anche possibile assistere a fisici testa a testa tra due giocatori che si scontrano letteralmente a mani nude. Al termine del tempo prestabilito vince la squadra che ha segnato più punti o “cacce”.

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Credits: Lorenzo Noccioli, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons.
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