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9 Novembre 2023
7:00

Scorie nucleari sovietiche a cielo aperto: la storia dell'(ex) lago Karachay in Russia, uno dei più inquinati al mondo

Il lago Karachay è stato a lungo un deposito a cielo aperto di scorie radioattive sovietiche. Oggi qual è la situazione? E per quale motivo è diventato così inquinato?

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Scorie nucleari sovietiche a cielo aperto: la storia dell'(ex) lago Karachay in Russia, uno dei più inquinati al mondo
lago Karachay

Uno tra i laghi più pericolosi del mondo è stato senza dubbio il Karachay (o Karačaj), in Russia. Si trova a sud degli Urali e durante la Guerra Fredda divenne tristemente noto per le scorie nucleari riversate al suo interno, tanto che il tasso di radioattività della zona sarebbe più alto di quello di Chernobyl. Che cosa è accaduto a questo lago? E qual è la situazione oggi? Come vedremo, il lago è stato completamente ricoperto e il governo russo sta portando avanti ormai da anni bonifiche in tutta l'area.

Il progetto Chelyabinsk-65

Durante la II Guerra Mondiale gli Stati Uniti non furono gli unici a cercare di sviluppare la bomba atomica: a questa gara partecipò anche l'unione sovietica tramite il progetto Chelyabinsk-65 – una sorta di rivale del Progetto Manhattan reso pubblico solamente nel 1989. Questo piano ruotava attorno al complesso nucleare di Mayak: realizzato negli anni '40 da 70 mila detenuti provenienti da campi di lavoro, aveva un'estensione di circa 90 km2 e il suo obiettivo era quello di produrre plutonio per la futura bomba.

Chelyabinsk-65

Ovviamente l'Unione Sovietica all'epoca fece di tutto per stare al passo con i progressi degli statunitensi: per questo motivo il sito di Mayak venne realizzato piuttosto in fretta, senza badare troppo alla sicurezza e allo smaltimento delle scorie prodotte. Inizialmente queste vennero accumulate in appositi silos ma presto lo spazio si esaurì e quindi si decise di riversarle nel fiume Techa. Il problema è che migliaia di persone sfruttavano questo corso d'acqua per abbeverarsi e quindi il governo, visto l'elevato inquinamento, fu costretto a ricollocare 7500 persone. A quel punto si decise di stoccare le scorie all'interno del Lago Karachay, un bacino idrico senza sbocchi e posto a poca distanza dagli impianti produttivi.

Come vedremo, anche questa si rivelerà una pessima scelta.

L'inquinamento del Lago Karachay

Stando a quanto riportato da un report dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA), negli anni '50 furono riversati nel lago qualcosa come 500 milioni di Curie di radionuclidi beta – soprattutto Stronzio-90 (40% circa) e Cesio-137 (60% circa). Questo ha reso il lago uno tra i luoghi più inquinati del mondo. Inoltre le sue acque hanno raggiunto anche le falde acquifere, estendendosi fino a 5 km di distanza dal sito.

Immagine
Area inquinata dalle acque sotterranee (credit: IAEA).

La gravità della situazione venne compresa per la prima volta durante la primavera del 1967, quando il lago si prosciugò a causa di un periodo siccitoso. I venti alzarono la polvere radioattiva dal fondale e questa contaminò un'area di 1800 km2 circa, colpendo anche diversi centri abitati. Vista la gravità della situazione, venne introdotto un sistema di monitoraggio più stringente e il lago venne parzialmente coperto, così da limitare la possibile dispersione di radionuclidi.

Al termine della Guerra Fredda il lago non fu più usato come discarica di storie – ma non per questo divenne un luogo sicuro. Tenete conto che negli anni '90 vennero fatte delle misurazioni e ne risultarono livelli di radiazioni pari a 600 roentgen a circa 10 metri dalle sponde del lago. Per capire a cosa corrisponde questo valore, tenete conto che:

  • 100 roentgen possono già farci sentire male;
  • 400 roentgen possono probabilmente uccidere una persone entro un mese dall'esposizione, se non curata.
Lago Karachay 1992
Foto del Lago Karachay nel 1992 (credt: IAEA)

la situazione del lago Karachay oggi

Le bonifiche al lago Karachay sono in corso da diversi decenni e si stima che avranno un costo complessivo di circa 263 milioni di dollari. Ad oggi il lago è stat completamente ricoperto e al suo interno sono state inserite rocce, polveri e appositi blocchi di cemento per ridurre al minimo l'impatto del corpo idrico sull'ambiente circostante. Sono anche in corso le operazioni per la bonifica dell'area e delle acque sotterranee da parte di alcune tra le più autorevoli istituzioni russe, come ad esempio l'Istituto di geologia e mineralogia dell'Accademia russa delle scienze e l'Istituto di geofisica degli Urali.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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