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29 Aprile 2024
17:30

Basalti colonnari: come si formano, dove si trovano e quali miti hanno ispirato

I basalti colonnari si formano a causa della contrazione di spesse colate laviche durante il loro processo di raffreddamento, che provoca la formazione di fratture poligonali che si estendono in profondità nella massa lavica.

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Basalti colonnari: come si formano, dove si trovano e quali miti hanno ispirato
basalti colonnari

I basalti colonnari, nonostante possano sembrare scolpiti dall'uomo, sono il risultato della fratturazione poligonale di rocce basaltiche causata dal graduale raffreddamento di massicce colate laviche. Senza dubbio, sono tra le strutture geologiche più riconoscibili osservate sulla Terra, capaci di ispirare numerose storie e leggende, come nel caso del Selciato dei Giganti (in Irlanda) e della Torre del Diavolo (negli USA). Ma come si sono formate da un punto di vista geologico? E perché hanno quasi sempre una sezione esagonale?

Come si formano i basalti colonnari

I basalti colonnari si formano principalmente dal graduale raffreddamento di spesse colate laviche. Quando un flusso lavico è esposto a temperature più basse, come quelle atmosferiche, perde calore nell’ambiente circostante, avviando il processo di solidificazione. Il raffreddamento avviene dalla parte più esterna a quella più interna della colata.

Raffreddandosi, la lava si contrae, perdendo volume. Le contrazioni inducono delle tensioni interne alla lava in raffreddamento che inizia a creparsi. Le fratture si sviluppano prima nella parte più esterna e poi si propagano verso l’interno del flusso ancora caldo. Man mano che la parte interna della colata si raffredda, le fratture si approfondiscono formando delle colonne. Durante il raffreddamento, le crepe si ramificano e intersecano, formando dei sistemi di fratture poligonali. Il più comune è composto da tre fratture unite a formare angoli di 120°, risultando nelle affascinanti forme esagonali tipiche dei basalti colonnari.

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Diagramma che mostra la formazione delle fratture e dei basalti colonnari lungo la direzione di raffreddamento della colata lavica. Credits: Allyson Mathis / National Park Service.

Caratteristiche dei basalti colonnari

Le colonne hanno lunghezza variabile da pochi metri a oltre 30 metri e il loro diametro può variare da pochi centimetri fino a oltre 3 metri. La forma e le dimensioni dei basalti colonnari non sono però sempre uniformi e dipendono da diversi fattori, come la velocità di raffreddamento, la composizione e il grado di omogeneità della lava.

A volte, infatti, la presenza di impurità nella lava influisce sulla velocità e sull'omogeneità del processo di raffreddamento, causando la formazione di colonne con basi pentagonali (5 lati) o eptagonali (7 lati), o forme irregolari. Se la lava si raffredda rapidamente, possono poi formarsi numerosi sistemi di fratture, dando origine alle "entablature", caratterizzate da colonne ricurve e irregolari. In molti casi, le entablature sono state associate all'interazione della lava con l'acqua, che accelererebbe il processo di raffreddamento.

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A sinistra foto dell’entablature sovrastante un colonnato basaltico nel Parco Nazionale dello Yellowstone. A destra, uno schema che mostra l’alternanza di basalti colonnari e di entablature. Credits: John St. James / Allyson Mathis / National Park Service.

I basalti colonnari più famosi 

L'affascinante morfologia dei basalti colonnari ha nel passato dato vita a miti e leggende in diverse parti del mondo. Le più conosciute sono senza ombra di dubbio quella del Selciato del Gigante e della Torre del Diavolo.

Il Selciato del Gigante (Giant's Causeway)

selciato gigante

Il Selciato del Gigante è una struttura geologica, patrimonio dell’UNESCO, situata nelle coste settentrionali dell’Irlanda del Nord. È costituito da oltre 40.000 colonne di basalto a base principalmente esagonale formatisi nel Paleogene, tra 58 e 62 milioni di anni fa, dall’attività vulcanica che ha seguito l’apertura dell’Oceano Atlantico settentrionale. Le colonne, disposte lungo una scarpata a mare alta 100 metri, hanno un diametro compreso tra 38 e 52 cm e raggiungono lunghezze di 25 metri.

Nonostante oggi conosciamo la sua origine geologica, nel folklore celtico la formazione del Selciato del Gigante è attribuita a Finn Mac Cool, un gigante irlandese che intendeva combattere la sua controparte scozzese, Benandonner. Secondo la leggenda, Finn, per affrontare Benandonner, costruì un percorso utilizzando colonnati di roccia basaltica per attraversare il mare e invadere il regno nemico. Tuttavia, Benandonner, preoccupato per lo scontro imminente, sotto consiglio della moglie, si travestì da bambino e si nascose a letto. Quando Finn giunse al castello, la gigantessa gli disse che il "bambino" a letto era il loro figlio più piccolo e che il marito sarebbe tornato presto. Questa rivelazione colpì Finn, il quale pensò: "Se il figlio è così grande, quanto lo sarà il padre?". Spaventato, il gigante fuggì in Irlanda il più velocemente possibile, distruggendo il ponte di colonne di roccia al suo passaggio, il che spiega perché il percorso termini in mare.

La Torre del Diavolo (Devil’s Tower)

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La Torre del Diavolo è un'imponente formazione rocciosa che si erge per 264 metri dalla sua base nell’omonimo parco nazionale del Wyoming, negli Stati Uniti. Con un diametro alla base di 305 metri, la Torre è costituita da migliaia di colonne, principalmente a base irregolare,  che possono raggiungere uno straordinario diametro di 2,5 metri, e sono costituite dalle cosiddette fonoliti porfiriche, cioè delle rocce magmatiche di color grigio chiaro e formatesi dal raffreddamento del magma all'interno di rocce più fredde situate poco sotto la superficie. Si ritiene infatti che la torre si sia formata circa 40 milioni di anni fa dall'intrusione e dal raffreddamento del magma all'interno di rocce sedimentarie, le quali in seguito sono state erose dall'azione degli agenti atmosferici, lasciando intatte le colonne di roccia ignea.

Anche la Torre del Diavolo è al centro di numerosi miti e leggende. Una delle storie più celebri è tramandata dalla tribù nativa americana Sioux. Secondo la leggenda, due giovani si persero nelle praterie del Wyoming e furono inseguiti da un feroce orso gigante chiamato Mato. Corsero il più lontano possibile in cerca di rifugio, ma non trovando alcun riparo, si inginocchiarono e pregarono il Grande Spirito di salvarli. Improvvisamente, la terra iniziò a tremare e grandi colonne di roccia si sollevarono da sotto i loro piedi, portando in salvo i ragazzi. Mato provò a seguirli arrampicandosi sulle colonne della Torre del Diavolo, lasciando strie verticali con i suoi artigli nella roccia, ma non riuscì a raggiungerli e alla fine si ritirò esausto.

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