Con una manovra da ben 8 miliardi di euro, l'operatore elvetico Swisscom ha stipulato accordi vincolanti con il Gruppo Vodafone Plc per acquisire il 100% di Vodafone Italia su base cash and debt free. L'obiettivo: fondere il provider con Fastweb, acquisita a sua volta da Swisscom nel 2007. Per il momento questo non avrà alcun effetto sui consumatori, in quanto bisognerà attendere il nullaosta da parte dell'Antitrust per poter eventualmente procedere con la fusione vera e propria tra Vodafone e Fastweb. Se tutto avverrà nei tempi previsti (e, soprattutto, se ci sarà il via libera da parte delle autorità competenti), il tutto potrebbe concludersi entro il primo trimestre del 2025.
L'idea alla base della possibile fusione è unire i punti di forza di Fastweb nella connettività fissa e di Vodafone in quella mobile. Secondo Christoph Aeschlimann, amministratore delegato di Swisscom:
La logica industriale di questa fusione è molto solida. Fastweb e Vodafone Italia rappresentano una combinazione ideale per generare un elevato valore aggiunto per tutti gli stakeholder. Di conseguenza, i clienti privati e commerciali beneficeranno dell’offerta più completa. Anche Swisscom risulterà rafforzata nel suo complesso, consentendoci di continuare a effettuare investimenti significativi nei mercati svizzero e italiano.
L'accordo Vodafone-Fastweb: le due società per ora restano distinte
L'acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom al momento non cambia in alcun modo le carte in tavola per i consumatori: Vodafone e Fastweb continuano a operare come due società distinte e separate perché a oggi, difatti, non c'è stata nessuna fusione tra i due provider. Entrambi, quindi, continueranno a operare in regime di concorrenza. Questo perché l'Antitrust dovrà valutare bene l'impatto che un'operazione di questo tipo potrebbe avere sul mercato, e un'analisi di questo tipo richiede tempo. Al momento non è noto tra quanto le autorità si esprimeranno in merito.
Quali sono i possibili scenari futuri
Quali sarebbero i possibili scenari futuri post-fusione? Un primo effetto certo riguarderebbe il marchio Vodafone che, in base agli accordi presi tra le parti, sparirebbe dopo 5 anni dal closing. Questa di per sé potrebbe suonare alquanto impattante come cosa e in effetti lo è: il marchio dell'operatore britannico è ormai diventato iconico in Italia, dove approdò 22 anni fa quando comprò Omnitel nel 2002.
Ci saranno rimodulazioni nelle offerte? Al momento è difficile rispondere a questa domanda perché, fino a quando la fusione non si concretizzerà, qualsiasi previsione sarebbe praticamente inattendibile. L'unica certezza da questo punto di vista riguarda il fatto che, semmai dovessero essere apportate modifiche contrattuali che interessano gli attuali clienti Vodafone e Fastweb, questi dovranno per forza di cose essere avvisati in tempo – con un preavviso di almeno 30 giorni – e potranno eventualmente decidere di recedere dal proprio contratto senza pagare penali e costi di disattivazione vari.
Difficile anche prevedere il possibile effetto che la fusione avrà sul mercato delle telecomunicazioni in generale. Se guardiamo al recente passato, la fusione tra WIND e 3 Italia ha favorito l'ingresso di Iliad nel mercato italiano, il che ha portato a una riduzione generale dei prezzi (in parte dovuta alla politica del provider francese). Naturalmente non è detto che ci sia un “bis” da questo punto di vista.
Sempre riguardo agli effetti sul mercato, il nuovo gruppo avrebbe numeri molto forti: parliamo di un bacino potenziale di 33 milioni di clienti nel settore mobile, pari al 32% del mercato. Questo ha già suscitato qualche preoccupazione. Iliad – che era interessata all'acquisizione di Vodafone Italia – ha parlato di una possibile situazione di duopolio in questo particolare settore, che vedrebbe da una parta TIM e dall'altra la “nuova Fastweb”.
Non è dello stesso avviso Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb, che ha invece dichiarato:
Questa operazione segna un punto di svolta per Fastweb e genererà un valore significativo per tutti gli stakeholder. Grazie alla qualità superiore delle infrastrutture mobili e fisse, l'operatore convergente che risulterà dall'operazione sarà in grado di offrire connettività performante e servizi innovativi a tutti i segmenti del mercato. La NewCo contribuirà all’evoluzione di questo settore strategico con investimenti significativi in fibra e 5G, servizi innovativi ICT e sicurezza delle infrastrutture, abilitando così una rapida trasformazione digitale delle famiglie, delle imprese e della Pubblica Amministrazione.
In ultima analisi bisognerà vedere se ci saranno effetti sull'organico delle due aziende. Considerando il fatto che la fusione tra Vodafone Italia e Fastweb andrebbe a far nascere un gruppo con circa 9000 dipendenti, non vanno esclusi eventuali tagli al personale dovuti a possibili esuberi. Naturalmente, queste sono solo ipotesi frutto di semplici valutazioni: né Vodafone né Fastweb si sono pronunciate al riguardo.