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11 Novembre 2025
12:23

Possibile tempesta geomagnetica “cannibale” in arrivo sulla Terra, i rischi e perché non allarmarsi: le previsioni NOAA

La Terra potrebbe essere colpita tra oggi e domani da una tempesta geomagnetica forte (categoria G3) e possibilmente “cannibale”, cioè dovuta alla fusione di due espulsioni coronali distinti. Le incertezze sono ancora molte, ma effetti saranno probabilmente contenuti, quindi non c'è motivo di preoccuparsi.

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Possibile tempesta geomagnetica “cannibale” in arrivo sulla Terra, i rischi e perché non allarmarsi: le previsioni NOAA
tempesta geomagnetica
Illustrazione artistica.

Una tempesta geomagnetica possibilmente di categoria G3, cioè “forte” secondo la classificazione ufficiale, potrebbe interessare la Terra tra oggi e domani sotto forma di una cosiddetta “tempesta cannibale”. Nonostante il termine “forte”, non ci sono rischi né di blackout né di altri disagi maggiori, mentre rimane incerta la possibilità di avvistare aurore boreali dall'Italia. La previsione viene dallo Space Weather Prediction Center del NOAA, sulla base di due espulsioni di massa coronale (CME, Coronal Mass Ejection) partite dalla parte più esterna dell'atmosfera del Sole il 9 e il 10 novembre. Le esatte tempistiche di arrivo di questi due flussi di plasma solare non sono ancora chiare, per cui c'è una discreta incertezza sugli effetti complessivi dell'arrivo di queste due CME.

Al momento i modelli previsionali del NOAA indicano la possibilità che le due espulsioni coronali si fondano appena prima di raggiungere la Terra, perché la seconda, seppur partita più tardi, si muove più rapidamente: in tal caso si parla di “tempesta cannibale” per via del fatto che una CME “fagocita” l'altra. Quando succede, la “forza” delle due espulsioni coronali colpisce la Terra insieme e di conseguenza può verificarsi una tempesta geomagnetica più intensa. In questo caso, anche se non c'è ancora certezza se effettivamente avverrà la fusione delle due CME, al momento questo è considerato lo scenario più probabile, con la possibilità che l'effetto combinato dell'eventuale “tempesta cannibale” sia quello di una tempesta geomagnetica di categoria G3 (la categoria massima è G5), cioè un disturbo del campo magnetico terrestre in grado di creare difficoltà di orientamento ai satelliti artificiali, interruzioni temporanee nelle comunicazioni radio e aurore boreali visibili fino a latitudini di 50° circa.

In questo caso specifico, l'indice Kp – che misura le perturbazioni del campo magnetico terrestre provocate dall'attività solare – potrebbe raggiungere nella giornata di domani un valore di 7, sufficiente in linea di principio (ma non c'è alcuna garanzia) per poter avvistare debolmente aurore boreali rosse o altri fenomeni aurorali come i SAR (Stable Auroral Red arc) anche alle latitudini del Nord Italia, anche se verosimilmente visibili soltanto tramite l'occhio delle webcam dei rifugi alpini.

Le tempeste “cannibali” non sono rare nei periodi di massima attività magnetica del Sole, che in questo periodo si trova proprio nel picco del suo ciclo undecennale di attività. L'ultima volta è successo nell'aprile dello scorso anno, provocando un disturbo “severo” del magnetismo terrestre (categoria G4). In ogni caso non c'è niente di cui preoccuparsi e ricordiamo che ogni previsione nell'ambito della meteorologia spaziale va sempre presa con le dovute incertezze, che in questo caso sono ancora consistenti.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator, Autore
Coordinatore editoriale di Geopop, autore di contenuti e responsabile del magazine geopop.it, dove scrivo principalmente di astronomia, spazio, fisica e meteorologia. Ho una laurea in Astrofisica, un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste e in passato ho fatto divulgazione scientifica con il progetto “Chi ha paura del buio?”.
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