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17 Maggio 2024
12:30

Dove vedere l’aurora boreale e quando: i migliori luoghi e periodi dell’anno per osservarla

Le aurore boreali sono più frequenti in Scandinavia, Islanda, Alaska e Canada, ovvero luoghi ad alte latitudini e facilmente raggiungibili. La probabilità di avvistamento aumenta tra settembre e marzo (soprattutto vicino agli equinozi) tra le 21 e le 3 del mattino. Quest'anno e i prossimi saranno particolarmente favorevoli.

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Dove vedere l’aurora boreale e quando: i migliori luoghi e periodi dell’anno per osservarla
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Via Wikimedia Commons.

Uno dei fenomeni naturali più affascinanti del cielo notturno da vedere almeno una volta nella vita è l'aurora boreale. Teatro di questo straordinario spettacolo luminoso è soprattutto l’estremo Nord, dove le particelle ad alta energia del vento solare vengono provenienti dal Sole vengono deviate dal campo magnetico terrestre, anche se recentemente è stata avvistata anche in tutta Italia a causa di una tempesta geomagnetica particolarmente intensa. Ma dove sono i luoghi e i periodi dell'anno migliori per osservare questo spettacolare ed etereo fenomeno celeste? Faremo riferimento al caso di attività solare standard, ma dal momento che ci stiamo avvicinando sempre di più al massimo del ciclo solare attuale, non sono da escludere altre attività aurorali simili a quelle del 10 maggio 2024 che potrebbero portare l'aurora ad essere visibile nuovamente anche alle nostre latitudini.

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Rappresentazione schematica della formazione dell’aurora boreale ed australe. Le particelle cariche elettricamente del vento solare vengono deviate dal campo magnetico terrestre verso i poli, dove interagiscono con le molecole atmosferiche che a loro volta creano le diverse sfumature di colori dell’aurora. Credits: NASA.

Dove osservare l'aurora boreale: i luoghi e le zone migliori

Il posto migliore per vedere l'aurora boreale è qualsiasi destinazione all'interno della cosiddetta “zona aurorale”, un'area attorno al polo nord magnetico terrestre avente raggio di circa 2500 km, che contiene città come Tromsø in Norvegia, Fairbanks in Alaska, Rovaniemi in Finlandia, vaste aree del Canada e praticamente quasi tutta l'Islanda. È qui che l'aurora si verifica più frequentemente, anche se il fenomeno può spostarsi a latitudini più meridionali durante tempeste geomagnetiche particolarmente forti.

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Aurora boreale in Islanda.

All'interno della zona aurorale, l'ideale è spostarsi quanto il più possibile lontano dai centri abitati, di modo da non essere contaminati dalle luci cittadine, data la tipica bassa luminosità a occhio nudo delle aurore. Inoltre, ci si deve accertare delle condizioni meteorologiche favorevoli: questo perché le aurore avvengono a quote molto superiore a quelle delle nubi, per cui non sono visibili quando è nuvoloso.

Le aurore si possono osservare anche nell'emisfero sud, dove prendono il nome di aurore astrali. Se ne parla meno semplicemente perché le terre emerse ad alte latitudini nell'emisfero sud sono molto poche (eccezion fatta per l'Antartide, dove si trovano al massimo poche migliaia di persone).

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Aurora australe. Credits: GFDL 1.2, via Wikimedia Commons.

Sebbene ci si attenda che l'attività aurorale sia esattamente uguale nei due emisferi terrestri, in realtà ci sono delle piccole differenze. Mentre in alcuni casi le emissioni aurorali si verificano in entrambi gli emisferi nello stesso momento, in altri casi l'inizio di un'aurora é ritardato rispetto all'altra, apparendo in settori opposti nei due emisferi in tempi diversi.

La migliore spiegazione che abbiamo sul perché ci sia asimmetria nell'emissione aurorale è da ricercare nell'interferenza che il campo magnetico terrestre subisce da quello solare. L'esatto effetto di modifica è comunque tutt'ora oggetto di ricerca scientifica, dal momento che le forti attività aurorali causate dalle particelle cariche solari possono mettere in crisi le strutture energetiche umane, basti pensare al cosiddetto evento di Carrington del 1859.

Quando vedere l'aurora boreale: i migliori periodi dell'anno

Il periodo dell'anno più adatto è approssimativamente tra settembre e marzo, con una preferenza per i mesi autunnali e quelli primaverili. Innanzitutto è il periodo dell'anno con più ore di buio (ricordate che ad alte latitudini il crepuscolo può durare anche tutta la notte). Inoltre, statisticamente le aurore aumentano attorno ai periodi degli equinozi (quindi fine marzo e fine settembre): la spiegazione più accreditata – chiamata effetto Russell-McPherron – è che il campo magnetico terrestre si dispone rispetto a quello solare in modo da favorire l'attività aurorale. Se a questo uniamo il fatto che la probabilità di avere cieli sgombri aumenta in autunno e in primavera, i periodi in assoluto migliori dell'anno per l'osservazione per le aurore sono l'inizio dell'autunno e la fine dell'inverno.

L'attività del Sole – che causa le aurore – in realtà è abbastanza imprevedibile, quindi non è possibile sapere con largo anticipo quando e dove avverrà un'aurora. Le probabilità di avvistamento aumentano all'aumentare dell'attività del Sole, quindi quest'anno e il prossimo saranno ideali poiché il Sole sta raggiungendo il picco del suo ciclo undecennale (e si sta rivelando un ciclo particolarmente vivace). Inoltre, sono da preferire le notti di luna nuova in modo da evitare il disturbo luminoso del nostro satellite. Come orario, sono da preferire le ore più buie, quindi tra le 21 e le 3 del mattino.

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Il motivo é molto semplice: perché viviamo nell'emisfero boreale! La Terra ha due poli magnetici, uno nord ed uno sud, di conseguenza le particelle del vento solare vengono deviate dal campo magnetico terrestre verso entrambi i poli, portando alla formazione di una aurora boreale e di una aurora australe.

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