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1 Dicembre 2023
13:00

Tempesta solare “cannibale” in arrivo sulla Terra con possibili aurore boreali, cosa può accadere

Una tempesta solare sta per colpire la Terra: l'arrivo è previsto nel pomeriggio di oggi 1° dicembre 2023. La tempesta solare, classificata come “forte”, potrà provocare interruzioni alle comunicazioni radio e luminose aurore boreali. Si tratta di una tempesta “cannibale” perché è dovuta alla fusione di più espulsioni di massa dal Sole.

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Tempesta solare “cannibale” in arrivo sulla Terra con possibili aurore boreali, cosa può accadere
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Oggi 1° dicembre 2023 la Terra sarà investita da una tempesta geomagnetica classificata come “forte” (classe G3) dallo Space Weather Prediction Center (SWPC) del NOAA, l'agenzia americana per il clima. Si tratta di una tempesta particolare, definita dalla NASA “cannibale”: risulta infatti da una espulsione di particelle cariche ad alta energia dall'alta atmosfera del Sole, avvenuta il 29 novembre 2023, che andrà a inglobare ben tre emissioni solari risalenti al 28 novembre. La fusione di queste tre flussi energetici di particelle è diretta verso di noi e ha portato lo SWPC a innalzare l'intensità della tempesta solare in arrivo sulla Terra da “moderata” a “forte”. Nelle zone del pianeta non illuminate dal Sole si vedranno intense aurore boreali ad alte latitudini, mentre alle nostre latitudini, sempre nelle zone notturne, potranno avvistarsi aurore rosse (come quelle avvistate in Italia a settembre 2023) o archi aurorali stabili (visti nei cieli italiani a novembre 2023).

Cos'è una tempesta solare “cannibale”

Il campo magnetico del Sole può accumulare in certi punti grandi quantità di energia che poi – come accade per i terremoti – può liberarsi tutta insieme. Questa scarica di energia causa un intenso brillamento solare (lampi di radiazione ad alta energia) e talvolta una violenta espulsione di plasma contenuto nella corona, la parte più alta dell'atmosfera solare. Si parla in questo caso di espulsione di massa coronale. Se queste espulsioni raggiungono la Terra possono provocare tempeste solari e aurore polari.

In caso di esplusioni di massa coronale multiple, ravvicinate nel tempo e dirette nella stessa direzione, se l'ultima espulsione è più veloce delle precedenti può raggiungerle e fondersi con esse, inglobandole. Ecco cosa la NASA intende con “tempesta solare cannibale”. Una tempesta di questo tipo diventa quindi più intensa ma anche più complessa e dunque più imprevedebile, semplicemente perché la quantità di particelle cariche che arrivano sulla Terra diventa maggiore. Il risultato è che le corrispettive tempeste geomagnetiche che colpiscono Terra (ovvero il disturbo della magnetosfera terrestre) diventano più violente e prolungate.

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Credits: NASA Scientic Visualization Studio.

Quali conseguenze e rischi possiamo aspettarci

La tempesta solare in arrivo sulla Terra è stata originata dalla regione attiva solare chiamata AR 3500, dove è stato registrato un brillamento di classe X (la più intensa). La conseguente espulsione ha raggiunto quelle precedenti, risultati da un brillamento di classe M (la seconda più intensa). In assenza di questo evento di “cannibalismo” la tempesta solare sulla Terra sarebbe stata di classe G2, ovvero “moderata” secondo la classificazione ufficiale del NOAA. Dopo la fusione, il conseguente disturbo del magnetismo terrestre sarà di classe G3, ovvero “forte”.

Le condizioni dunque sono simili a quelle avvenute il 5 novembre 2023, quando in Italia furono avvistati archi aurorali stabili scambiati inizialmente per aurore boreali. Gli effetti possibili sono:

  • problemi alle comunicazioni radio e GPS, soprattutto ad alte latitudini;
  • intense aurore polari visibili fino a latitudini insolitamente basse (circa 50°);
  • possibili fenomeni come archi aurorali stabili a latitudini più basse.
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Non ci aspettiamo rischi significativi di danni gravi, per i quali sarebbe necessaria invece una tempesta solare di classe G4 (“severa”) o G5 (“estrema”), cioè più intensa di quella odierna.

In Italia non dovremmo riuscire ad avvistare aurore o altri fenomeni, semplicemente perché la tempesta colpirà la Terra mentre il nostro Paese è illuminato dal Sole. Non si possono comunque escludere luci o bagliori visibili dopo il tramonto.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack. Insieme a Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione astronomica «Chi ha paura del buio?». Vive e lavora a Milano.
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