Giovedì 5 dicembre alle ore 10:44 (ora locale, 19:44 in Italia), si è verificato un violento sisma di magnitudo 7.0 al largo delle coste della California, a circa 62 km dalla città di Petrolia a nord di San Francisco. La scossa di terremoto ha fatto registrare una profondità piuttosto ridotta di appena 10 km ma, fortunatamente, essendosi verificata in mare aperto non ha causato particolari danni sulla terraferma, anche se è stata avvertita dalla popolazione.
Allo stesso tempo, le autorità nazionali come l'US Tsunami Warning Center hanno inizialmente diramato l'allerta tsunami per l'adiacente tratto della costa tra la California e l'Oregon (in cui vivono circa 5 milioni di persone), poi rientrata nel giro di poche ore. Questo terremoto ha dato il via a una sequenza sismica seguita da decine di scosse con magnitudo inferiori a 4.0. Ma dal punto di vista geologico cosa ha causato il sisma?
La principale indiziata è la faglia di San Andreas. Si tratta di una faglia trascorrente lunga circa 1280 km, profonda almeno 16 km e che attraversa la costa ovest degli USA dalla città di Los Angeles a quella di San Francisco, fino al confine con l'Oregon. Questo enorme sistema di fratture è da anni al centro del dibattito pubblico a causa del "Big One", termine giornalistico che fa riferimento al violentissimo terremoto che, prima o poi, potrebbe colpire la California. L'ultimo grande terremoto associato alla faglia risale al 18 aprile 1906, con un sisma di magnitudo 8.3 che causò distruzione e incendi nella città di San Francisco.
E quando sarà il prossimo terremoto? Purtroppo è impossibile prevederlo con precisione.