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Dopo la morte, unghie e capelli non continuano a crescere! È uno dei temi più diffusi nella narrativa horror e nei racconti di zombie, eppure si tratta di un falso mito. Sembra sia stato proprio un libro a far nascere questo mito, “Nulla di nuovo sul fronte occidentale” di Erich Maria Remarque, in cui l’autore descrive come le unghie di un compagno deceduto in battaglia continuassero a crescere durante la sepoltura. In realtà, quando il cuore si ferma, non pompa più sangue e quindi nutrienti e ormoni necessari alla crescita di peli, unghie e capelli non possono più raggiungere i follicoli piliferi e la matrice ungueale. Quindi no, non crescono attivamente. Possono però sembrare più lunghi a causa della disidratazione che avviene dopo la morte: perdendo acqua, la pelle si ritira causando l’illusione ottica di unghie e capelli che crescono.
La morte arresta i meccanismi di crescita di unghie e capelli
I follicoli piliferi e le matrici ungueali sono le strutture dove hanno origine rispettivamente capelli e unghie. Il processo di crescita di entrambi richiede tempi lunghi e per il corretto funzionamento delle strutture che li generano sono necessari ormoni, nutrienti e ossigeno, che vengono forniti dal sangue.

Nel momento dell’arresto cardiaco che segue la morte, il sangue non può più circolare e nel giro di poco tempo queste strutture smettono di funzionare perché non viene più portato loro il giusto nutrimento. Non è quindi possibile continuare a far crescere capelli e unghie.
Perché sembra che crescano
Si tratta in realtà di un effetto dovuto alla disidratazione della pelle. La disidratazione è infatti uno dei fenomeni cadaverici che seguono il decesso e rientra nei cosiddetti fenomeni abiotici consecutivi, cioè legati alla cessazione della vita e che avvengono a una certa distanza dalla morte (al massimo un paio di giorni, non abbastanza affinché unghie e capelli possano continuare a crescere).
Sempre a causa dell’arresto della circolazione sanguigna, non arrivano più liquidi ai tessuti. Non essendoci più un ricambio costante, questi cominciano naturalmente a perdere liquidi per evaporazione: le aree più a contatto con l’esterno, come le mucose della bocca, degli occhi o appunto la pelle, sono quelle più esposte perché a contatto con l’aria, mentre mucose interne tendono ad andare incontro a processi di macerazione.

Immaginate un fiore reciso lasciato all’aria o una fettina di arancia fatta essiccare: dopo un po’ perde tonicità, si opacizza e rattrappisce, riducendosi in dimensioni. Allo stesso modo, durante il naturale processo di disidratazione che segue la morte, la pelle si ritira. Intanto però unghie e capelli rimangono della stessa lunghezza. È questo contrasto tra il restringimento della pelle e le normali dimensioni di capelli e unghie a creare l’illusione ottica di vederli crescere, ma in realtà è la pelle a retrocedere.