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Spesso si dice che urlare in montagna possa provocare valanghe… ma è davvero così? In realtà no, si tratta di una fake news rafforzata da moltissime scene di film, cartoni animati e fumetti. Per capirci qualcosa in più, è sufficiente citare lo studio "Avalanche triggering by sound: myth and truth" pubblicato nel 2009 da un team di ricercatori svizzeri che si occupano proprio di valanghe e dei loro meccanismi di innesco.
Il primo concetto da chiarire è che ogni suono produce un'onda di pressione, misurata in pascal (Pa). Di seguito riportiamo una tabella in cui sono sinteticamente riportate alcune fonti con il rispettivo valore di onde di pressione:
Fonte | Onda di pressione |
---|---|
Urlo umano | 2 Pa |
Aereo di linea | 2o Pa |
Boom sonico | 200 Pa |
Detonazione esplosivo | >1500 Pa |
Come possiamo vedere l'urlo umano è in fondo alla classifica con una media di 2 pascal. Sono tanti? Sono pochi?
Consideriamo che – come confermato dagli autori dello studio – per far sì che ci sia un fallimento strutturale all'interno di una massa nevosa già compromessa è richiesta un'onda di pressione da almeno 200-500 pascal. Se invece le condizioni sono più stabili, questo valore sarà proporzionalmente più alto.
Da qui vediamo chiaramente come la voce umana è almeno due ordini di grandezza in meno rispetto alla soglia minima necessaria per dar vita ad una valanga e, di conseguenza, possiamo affermare che si tratta principalmente di un mito senza fondamento scientifico. Come riportato anche dagli autori:
In periodi di forte instabilità, quando si osservano spesso valanghe naturali, può verificarsi una coincidenza tra grida e distacco, ma non sarà possibile affermare che il distacco sia stato causato dalle grida.