“Non farlo! Se ti scrocchi le dita, da grande ti verrà l’artrite!” Quante generazioni cresciute al suono di questa minaccioso presagio, eppure non esistono studi scientifici che confermino una correlazione tra l’abitudine di scrocchiare le dita e la comparsa dell’artrite. Anzi, diversi studi hanno escluso che ci possa essere una relazione causa-effetto. Molte persone non riescono a fare a meno, soprattutto in momenti di stress o quando si sente l’articolazione “bloccata” o troppo rigida. Attenzione però; non fa venire l’artrite, ma può comunque essere dannoso per la salute delle nostre articolazioni.
Scrocchiare le dita non fa venire l’artrite, ma…
Sfatiamo questo mito: scrocchiare le dita non causa l’artrite. Primo, perché con il termine artrite si fa riferimento a una serie di patologie accomunate dall’infiammazione cronica di un’articolazione derivante da cause diverse, da patologie autoimmuni, a predisposizione genetica fino a infezioni da agenti esterni.
In secondo luogo, dritti al punto del nostro quesito, diversi studi hanno dimostrato che non c’è alcuna correlazione tra l’abitudine di scrocchiare le dita e lo sviluppo di artrite a qualsiasi età.
Un divertente aneddoto che sfata questo mito è l’esperimento autoinflitto di un medico californiano, che per tutta la sua vita ha scrocchiato almeno due volte al giorno le dita della mano sinistra, lasciando indisturbata la destra. Dopo 50 anni di esperimento, le radiografie fatte ad entrambe le mani non hanno rilevato alcuna differenza nella salute articolare delle due mani!
Aldilà del racconto di un singolo medico che, per quanto divertente, non ha validità statistica, anche studi più ampi sono giunti alla stessa conclusione. Tra "scrocchiatori seriali" e "non scrocchiatori" l’incidenza dell’artrite (ossia la percentuale di persone che ne soffre) è risultata la stessa, indicando che questa abitudine non aumenta le probabilità di sviluppare la malattia. Oltretutto, le radiografie di chi per una vita intera ha tormentato le proprie dita non hanno mostrato particolari differenze rispetto a quelle di chi non aveva questa abitudine.
… non significa che sia un’abitudine innocua!
Perfetto, scrocchiare le dita “non fa male” nel senso è una causa diretta dell’artrite. Ma può comunque creare danni ai legamenti e alle altre strutture cartilaginee delle articolazioni, soprattutto se si applica molta forza o se si effettuano movimenti sbagliati.
Chi scrocchia spesso le dita ha una maggiore probabilità di avere gonfiore e dolore articolare o addirittura perdere forza nella presa, rispetto a chi non è uno “scrocchiatore” abituale. E probabilmente è da questi effetti che è nata la falsa correlazione con l’artrite. Insomma, potreste avere una stretta di mano meno forte e decisa, o difficoltà ad aprire bottiglie e compiere azioni che richiedono forza nelle dita. Ecco perché non si dovrebbero scrocchiare le dita in continuazione.
Da dove arriva il suono dello “scrocchio”
L’origine del tipico "pop" che sentiamo è oggetto di dibattito da più di cinquant’anni (i primi studi risalgono agli anni Settanta), ma sembra esserci un consenso sul fatto che il rumore derivi dalla rottura totale o parziale di bolle di cavitazione che si formano nel liquido sinoviale, un liquido necessario a proteggere e lubrificare l’articolazione stessa.
Quando stiriamo o premiamo con forza sul dito, causiamo l’allontanamento oltre la loro soglia fisiologica, delle ossa impegnate nell’articolazione. Questo fenomeno si chiama tribonucleazione e causa un abbassamento di pressione con conseguente formazione di bollicine di gas (solitamente anidride carbonica, azoto e ossigeno già naturalmente disciolti nel liquido sinoviale) secondo un fenomeno chiamato cavitazione.
Per decenni ci si è chiesto se fosse la formazione o il collasso (in parole povere lo scoppio) delle bollicine a causare il pop, e ancora non è del tutto chiaro. A complicare il dibattito, secondo uno studio che ha analizzato delle radiografie post-scrocchio, alcune di queste bolle rimangono anche dopo aver scrocchiato le dita. Allora cosa succede davvero?
In realtà, non abbiamo strumenti abbastanza sofisticati da vedere cosa accade esattamente nel momento in cui scrocchiamo le dita, ma dei ricercatori hanno risolto il dilemma elaborando un modello matematico che simula la formazione delle bolle di cavitazione e la loro dinamica durante lo scrocchio delle dita.
Ne è emerso che lo scoppio delle bolle di cavitazione provoca l’onda sonora responsabile del tipico pop che sentiamo, ma anche un collasso parziale con formazione di bolle più piccole causa un’onda acustica e un suono simile, spiegando quindi perché alcune bolle di cavitazione siano visibili anche dopo lo scrocchio.