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Vi spieghiamo il video virale sulle presunte “sirene” di Google Earth: sono foreste di alghe giganti

Le “sirene” di Google Earth visibili da satellite sono in realtà degli enormi complessi di alghe marine. Vediamo quindi cosa sono le foreste di alga Kelp.

22 Agosto 2024
7:00
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Vi spieghiamo il video virale sulle presunte “sirene” di Google Earth: sono foreste di alghe giganti
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Aprite Google Earth, inserite le coordinate 54°43'04″S 71°39'03″W oppure 46°20'36″S 51°44'49″E e premete il tasto invio. Ci troviamo in Cile, vicino al Parco Nazionale Alberto de Agostini oppure sull'Île de la Possession, l'isola dell'arcipelago sub-antartico delle isole Crozet. Ora zoomate un po’ e provate a rispondere alla domanda: cosa sono quelle cose nastriformi che sembrano galleggiare sulla superficie del mare? Qualcuno deve aver pensato di farci un video, che è diventato virale sui social network. Che siano banchi di pesci o enormi mammiferi marini a ridosso della costa? Di certo non sono sirene, né alcuna creatura mitologica. In realtà, facendosi un giro tra la letteratura scientifica, la risposta è chiara. Quelli che da satellite appaiono come ammassi filamentosi affioranti sono immense distese di alghe kelp. Vediamo quindi nel dettaglio cosa sono queste alghe e com'è possibile che siano visibili da Google Earth.

Cosa sono le alghe kelp e dove si trovano

Il kelp, chiamato anche kelp gigante, è un’alga bruna di grandi dimensioni che cresce a ridosso della costa in acque salate, poco profonde e ricche di nutrienti. Esistono circa 30 specie diverse di kelp in tutto il mondo (le più comuni appartenenti ai generi Macrocystis, Nereocystis, Laminaria, Lessonia, Saccharina, Alaria, Ecklonia) distribuite prevalentemente nelle aree temperato-fredde. Si trovano facilmente lungo le coste pacifiche, artiche e nord europee, crescono inoltre nell’emisfero australe lungo le coste cilene, dell’Africa meridionale e dell’Australia dove formano enormi e importantissimi ecosistemi marini.

Queste alghe possono raggiungere lunghezze davvero impressionanti: dai 6 ai 53 metri. Ciò permette loro di raggiungere abilmente la superficie dell'acqua e svilupparsi in orizzontale (vedi immagine con schema). Di conseguenza, è possibile vedere queste enormi distese di alghe lunghissime anche da Google Earth.

rappresentazione schematica alga kelp
rappresentazione schematica di come si sviluppa l’alga kelp. Credit: Giant Kelp and Bull Kelp Enhanced Status Report

Le fronde di queste alghe “giganti” quando raggiungono la superficie dell'oceano possono essere facilmente viste da piattaforme aeree a bassa quota sebbene non sia scontato distinguerle con chiarezza. Fattori come il riflesso del sole, la presenza di onde, sedimenti, materia organica disciolta o fioriture di fitoplancton possono contribuire alla riflettanza dell’acqua e alterare gli output e l’interpretazione.

Queste fitte chiome galleggianti visibili in superficie sono ancorate a terra a formare colonne algali simili ad enormi cattedrali sottomarine, che sfruttano la luce solare per crescere ed estendersi nella tridimensionalità.

Lungo le coste cilene la specie di kelp più abbondante è Lessonia trabeculata conosciuta localmente come huiro palo. È habitat e rifugio per oltre 150 specie tra cui molti elasmobranchi (squali e razze) che usano queste strutture verticali come sito per la deposizione delle uova.

foresta di alga kelp ralph pace
Foresta di alga kelp dall’alto. Credit: Ralph Pace

La specie di alga marina più ampiamente distribuita sul pianeta è però Macrocystis pyrifera, comunemente chiamata alga gigante: si estende dalle coste temperate e subpolari del Sud America, dell’America settentrionale occidentale, del Sud Africa, dell’Australia, della Nuova Zelanda, fino all’Atlantico meridionale.

Sebbene si estendano quasi a perdita d’occhio e, date le loro dimensioni, siano abbastanza facili da osservare ad occhio nudo, in alcune ecoregioni marine mancano ancora dati consistenti e dettagliati sulla distribuzione delle foreste di kelp, specialmente alle alte latitudini dell'emisfero australe.

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Distribuzione di alga kelp nel mondo. Credit: Kelp Forest Alliance

Perché le foreste di kelp sono importanti?

Le foreste di kelp crescono in densi raggruppamenti, formando strutture equivalenti alle foreste terrestri. Si allungano dalle profondità verso la superficie creando immense “colonne” sottomarine che diventano habitat per un gran numero di specie. Le foreste di kelp, oltre ad essere un’importantissima fonte di energia primaria, sono degli habitat formers, degli ingegneri degli ecosistemi: creano lo spazio tridimensionale e il substrato adatto per la colonizzazione organica. Modificano e proteggono il fondale e la colonna d’acqua circostante oltre ad aumentare la complessità e il sostentamento delle reti trofiche marine e costiere.

Sono tra gli ecosistemi marini più diversificati, ospitando un’enorme biodiversità sia sul fronte animale che vegetale. I letti dei fondali così come le canopy “fogliose” diventano luogo di rifugio, protezione, alimentazione e nursery per pesci, lontre marine, foche, granchi, ricci e altri invertebrati. Per non parlare degli uccelli e dell’importanza che queste alghe hanno anche per l’uomo.

Le foreste sottomarine offrono una grande varietà di benefici, meglio detti servizi ecosistemici: sono l’habitat di specie ittiche commercialmente importanti e provvedono allo sviluppo di materie prime ricercate dal mercato alimentare e farmaceutico. Vengono utilizzate per la produzione di mangimi per pesci e bestiame, cosmetici e come alimento nella cucina tradizionale e moderna. Producono ossigeno e stoccano carbonio, rimuovono l’azoto e regolano l’apporto di nutrienti.

foresta di alga kelp

Il commercio delle alghe kelp

La raccolta delle alghe kelp è regolamentata legalmente, ma non ci sono specifiche restrizioni sulle caratteristiche morfologiche da considerare: se a livello commerciale questa condizione possa considerarsi in alcuni casi irrilevante, può avere un impatto importante sulle comunità organiche che basano la propria sopravvivenza sulle foreste marine.

Oltre al commercio anche la sovrappesca, l’inquinamento e l’aumento delle temperature del mare influiscono sulla sopravvivenza, l’abbondanza e la densità di kelp, così come gli squilibri nella rete trofica marina. È stato stimato che negli ultimi 50 anni questi fattori abbiano portato ad un danneggiamento delle foreste di kelp del 40-60%.

Della totalità di kelp raccolto annualmente (il cui contributo economico globale ammonta a 500 miliardi di dollari US) gran parte viene utilizzato nella produzione di medicinali, prodotti cosmetici (shampoo, dentifricio), condimenti e alimenti (dolci, pudding, latticini). L’alginato, una sostanza naturalmente prodotta dalle alghe, viene infatti utilizzato come stabilizzante. Il kelp è inoltre impiegato come mangime nel settore della pesca d’allevamento.

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Nicole Pillepich
Divulgatrice
Credo non esista una parola giusta per definirmi: sono naturalista, ecologa, sognatrice e un po’ artista. Disegno da quando ho memoria e ammiro il mondo con occhio scientifico e una punta di meraviglia. Mi emoziono nel capire come funziona ciò che mi circonda e faccio di tutto per continuare a imparare. Disegno, scrivo e parlo di ciò che amo: natura, animali, botanica e curiosità.
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