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5 Dicembre 2024
13:00

La bufala della pila e del touchscreen dello smartphone, la spiegazione del video virale

Il video virale che mostra un metodo per verificare se una pila è carica o scarica sfruttando il touchscreen è falso. Il trucco sfrutta la conduzione elettrica del metallo e un video pre-registrato.

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La bufala della pila e del touchscreen dello smartphone, la spiegazione del video virale
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Negli ultimi giorni, un video virale sui social ha catturato l’attenzione di milioni di persone, mostrando un presunto metodo infallibile per capire se una pila sia carica oppure scarica. In pratica sarebbe sufficiente appoggiare un polo della pila sul touchscreen di uno smartphone. Se toccando l'altro polo con un dito si attiva il touch, allora la pila sarà carica; se invece non si attiva, la pila sarà scarica. Ma sarà vero? Come spesso accade online, non tutto è come sembra. Questo video, per quanto spettacolare, è una bufala ben architettata: quello che appare sullo schermo dello smartphone non è altro che una cattura video dello schermo pre-registrata per creare l'illusione che la carica della pila abbia effettivamente un effetto sul touchscreen.

Come funziona davvero il touchscreen dello smartphone

Per capire dove si cela l’inganno, è utile partire dalle basi. I touchscreen moderni, come quelli presenti sugli smartphone, funzionano grazie alla tecnologia capacitiva. In breve, si sfrutta la capacità del corpo umano di condurre elettricità: quando un dito tocca lo schermo, altera il campo elettrostatico in un punto preciso, permettendo al dispositivo di rilevare la posizione del tocco.

Oggetti costituiti da materiali conduttivi, come il metallo o persino l’acqua, possono simulare il funzionamento del dito. Questo spiega perché le pile, anche se scariche, possono attivare un touchscreen: il metallo che le riveste conduce elettricità e "inganna" lo schermo, facendogli credere che ci sia un dito.

Il trucco dietro al video fake della pila

Nel caso del video virale, però, non si tratta di un fenomeno reale, bensì di un inganno costruito ad arte. Ecco come è stato realizzato:

Registrazione dello schermo: L’autore del video ha avviato una registrazione dello schermo del telefono.

Programmazione dei tasti: Durante la registrazione, ha premuto più volte il tasto "6" sul tastierino numerico per far sembrare che fosse quello ad attivare il display.

Sincronizzazione del video: Una volta ottenuta la registrazione, l’ha riprodotta cercando di sincronizzare il movimento del dito con il video pre-registrato. In questo modo, sembra che il dito stia davvero attivando il touchscreen con una pila.

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Perché è importante fare debunking?

Video come questo ci ricordano quanto sia facile cadere vittime di contenuti ingannevoli online. In un’epoca in cui chiunque può pubblicare e condividere informazioni, è fondamentale porsi alcune domande prima di accettare come vera qualsiasi cosa vediamo sul web:

  1. È plausibile? Conoscere almeno le basi scientifiche di un argomento aiuta a distinguere tra realtà e finzione.
  2. Qual è la fonte? Verificare chi ha pubblicato il contenuto, se riporta dati approvati dalla comunità scientifica o se dimostra con esperimenti validi ciò che afferma.

Il debunking non è solo un esercizio intellettuale. Contribuisce a ridurre la disinformazione e a promuovere un uso consapevole della tecnologia e delle piattaforme online.

Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
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