
Le ragnatele sono opere di ingegneria naturale architettate con cura dai ragni grazie a fili estremamente resistenti. Non sono solo delle trappole mortali, le ragnatele possono essere utili per gli scopi più disparati!
Scopriamo passo passo come vengono realizzate queste complicate geometrie.
Come fanno i ragni a costruire le ragnatele?
Lo schema generale con cui i ragni costruiscono le ragnatele è più o meno sempre lo stesso.
Per prima cosa il ragno spruzza la tela in un flusso continuo, che viene direzionato dalle correnti d’aria. La seta viene prodotta in un unico filo molto lungo che collega inizialmente, grazie ad un punto di colla, due punti distanti come un ponte. Una volta rinforzate le due estremità il ragno crea un nuovo filo, stavolta però meno teso, vi si posiziona al centro e procede creando un terzo filo che viene tirato e fissato verso il basso. A questo punto la struttura base ha una forma simile ad una Y.

A partire da qui il ragno comincia a costruire l’intelaiatura base, creando i raggi laterali e il perimetro, proseguendo spicchio per spicchio, aggrappandosi a ciò che ha nei dintorni. Fatto questo parte dal centro e comincia a costruire una piccola spirale. Poi si ferma, si posiziona sul perimetro esterno e fa la stessa cosa però verso l’interno, terminando cosi creando la trappola appiccicosa. Molte specie sono talmente previdenti che possono addirittura creare un filo di allarme collegato al centro della rete che segnala al ragno, rintanato in un angolino, che qualcosa… è caduto nella trappola!

A questo punto solitamente il ragno morde la preda iniettandole del veleno per immobilizzarla, la avvolge nella tela e ne succhia i liquidi corporei e i tessuti molli lasciando solo l’esoscheletro vuoto dell’insetto.
Perché i ragni costruiscono le ragnatele?
Il motivo principale per cui i ragni costruiscono le ragnatele è la caccia: le ragnatele sono delle trappole mortali!

Ma non è l'unica ragione, i ragni con le tela ci fanno di tutto: costruiscono gli involucri per le uova, realizzano i propri rifugi e, pensate un po’, possono letteralmente impacchettare dei regali per attirare le femmine e…invogliarle ad accoppiarsi.
Il maschio di Pisaura mirabilis cattura e avvolge le prede per regalarle alla potenziale compagna prima di accoppiarsi… ma se non trova niente di commestibile, appallottola la seta attorno ad un piccola frammento di roccia o della terra fingendo di portarle un piatto prelibato. A questo punto sapete che fa? Si presenta dalla femmina con il regalo, si accoppia velocemente….e poi scappa via! Scappa prima che l’enorme femmina scopra che è stata ingannata, altrimenti potrebbe addirittura mangiarsi il compagno al posto della cena mancante. Ebbene sì ragazzi, molti ragni, sono anche cannibali.

Come fanno i ragni a non appiccarsi con loro stessa colla?
Teoricamente anche i ragni potrebbero restare intrappolati nella propria ragnatela ma, secondo alcuni studi, hanno diversi sistemi per evitare di incollarsi:
- Possiedono delle strutture sulle zampe chiamate setole (simili a dei peletti) che limitano il contatto con la rete appiccicosa;
- Non tutte le zone della rete sono collose e il ragno questo lo sa bene, cioè pare sia consapevole di cosa andare a toccare e cosa evitare;
- Alcune specie di ragno producono delle sostanze con cui ricoprono le zampe evitando di aderire irreversibilmente alla trappola.
Di che materiale è fatta la seta dei ragni?
La seta dei ragni è una fibra dalle proprietà straordinarie, costituita da proteine chiamate spidroine. La seta che producono, anche se è apparentemente delicata e impalpabile, in realtà è leggerissima, elastica, insolubile in acqua e biocompatibile. Praticamente è la fibra naturale più resistente sul pianeta: a parità di peso è più robusta dell’acciaio e del kevlar (con cui si costruiscono i giubbotti antiproiettile)!
Grazie a questi fili alcune specie sono capaci addirittura di sollevare blatte, lucertole o topi.
La seta è prodotta da ghiandole presenti sulla parte terminale dell’addome e poi filata grazie a quelli che chiamiamo fusuli, dei microscopici tubicini che assieme compongono le filiere. La seta, che all’interno del ragno è in forma liquida, viene manipolata e filata dal ragno diventando solida, ma in un modo che non abbiamo ancora compreso pienamente. Anche se grossomodo ne conosciamo la composizione chimica (a dire il vero ne esistono almeno 7 tipi diversi) non sono chiari i meccanismi che i ragni usano per stabilizzarla una volta filata.
Usi innovativi della seta di ragno
Se riuscissimo davvero ad allevare i ragni in maniera efficiente potremmo produrre seta in grande quantità per applicarla in campo ingegneristico e biomedicale per la costruzione di protesi e impianti. Allo stesso tempo, però, non è per niente facile perché i ragni hanno bisogno di molto spazio, sono territoriali, aggressivi, cannibali…e possono anche mangiarsi la ragnatela e rovinarci in un lampo il lavoro di mesi e mesi.
C'è però chi con la seta di ragno ha realizzato, pensate un po’, delle corde di violino e un vestito intero!
