Immaginate di vivere in un paesino italiano incastonato in mezzo a una valle di montagna su cui, nei mesi invernali (per circa 80 giorni all'anno), non batte mai il sole. Cosa fareste per avere comunque la luce naturale nell'abitato? È la questione che hanno dovuto risolvere gli abitanti di Viganella, una frazione di Borgomezzavalle che sorge nella Valle Antrona, in Piemonte. Pensate che i suoi abitanti hanno trovato la soluzione al problema costruendo un grande specchio sulla parte alta del versante della montagna che ruota in modo tale da far rimbalzare i raggi solari fino alla piazza cittadina. Viganella è stata così in grado di cambiare l’illuminazione “naturale” del proprio territorio. Approfondiamo questa trovata curiosa e geniale.
La frazione di Viganella e l’esposizione al sole
Il piccolo comune di Borgomezzavalle, nella provincia piemontese del Verbano-Cusio-Ossola, comprende una frazione ancora più piccola, quella di Viganella, in cui abitano poco meno di 200 persone. Come tanti altri in Italia, questo borghetto sorge in un territorio dalle condizioni non proprio favorevoli, a mezzacosta sul pendio di una valle stretta e buia. Ma quello che rende il caso di Viganella sicuramente più curioso sono le caratteristiche dell’esposizione al sole. Il piccolo borgo, infatti, tra la metà di novembre e i primi giorni di febbraio resta sempre in ombra: la posizione a mezzacosta, sotto i ripidi versanti dei rilievi, non permette ai raggi solari di raggiungere direttamente l’abitato nei mesi più freddi dell’anno.
Ogni anno, perciò, gli abitanti di Viganella devono aspettarsi oltre ottanta giorni di buio. Ovviamente non stiamo parlando veramente di buio, come nel caso delle lunghe notti artiche ma, semplicemente, la piccola frazione, per questioni geografiche e astronomiche, resta all’ombra delle pareti montuose circostanti in quel preciso periodo dell’anno.
Lo specchio di Viganella: quanto è costato e chi lo ha progettato
La soluzione per ovviare a questo problema è piuttosto recente, risale infatti al 2006, ed è tanto “semplice” quanto geniale. Un grande specchio rettangolare di acciaio riflettente, con una superficie di 40 m2 e un peso di circa 11 quintali, è stato trasportato in elicottero a una quota di 1050 m e posizionato sullo stesso versante su cui si trova il borgo. Sostenuto da un imponente basamento di ferro e cemento armato, questo “sole artificiale” si trova quindi in posizione sopraelevata, sulla verticale della stessa frazione di Viganella ben 500 metri sopra i tetti delle case. La soluzione è stata progettata dall'architetto Giacomo Bonzani ed è costata circa 100.000 euro.
La posizione dello specchio è stata determinata sulla base di attente analisi topografiche, climatiche e astronomiche e la superficie riflettente ruota in modo lento per seguire i movimenti del sole e riflettere la luce sempre verso la stessa posizione: la piazza del piccolo centro abitato.
La manutenzione di una struttura di questo tipo è prevedibilmente molto complessa e i costi sono elevati. Per questi motivi lo specchio di Viganella non sempre è riuscito a restare in funzione per garantire un’adeguata “esposizione solare” anche nei mesi in cui la frazione si trova in ombra.
La risonanza mediatica del progetto è stata notevole: servizi e articoli sono stati diffusi dalle reti televisive e dai quotidiani di tutto il mondo: da Al Jazeera al New York Times e iniziative simili a quelle di Viganella sono state messe in pratica anche in altri Paesi, come per esempio nella città norvegese di Rjukan, posizionata in un territorio dalla morfologia analoga a quella della frazione piemontese e oggi illuminata da ben tre differenti specchi.