0 risultati
video suggerito
video suggerito
21 Luglio 2025
17:30

Cosa sappiamo sui casi di West Nile Virus in Italia: la mappa dei contagi e quali zanzare lo trasmettono

Una donna di 82 anni è deceduta a Fondi in provincia di Latina per la febbre del Nilo, trasmessa da zanzare del genere Culex. L'ISS ha confermato altri 5 casi in Italia (Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto). Per il Ministero della Salute non c'è allarme: i dati sono in linea con quelli del 2024.

314 condivisioni
Cosa sappiamo sui casi di West Nile Virus in Italia: la mappa dei contagi e quali zanzare lo trasmettono
Culex_pipiens West Nile
Maschio di Culex Pipiens. Credit: Volkmar Becher, CC0, via Wikimedia Commons

Nei giorni scorsi, a Fondi in provincia di Latina, una donna di 82 anni è deceduta a causa del West Nile Disease o febbre del Nilo occidentale, una malattia virale infettiva nell'uomo, trasmessa dalla puntura di zanzare del genere Culex, come le Culex Pipiens molto diffuse in Italia, che può rivelarsi mortale solo in soggetti fragili, essendo tendenzialmente asintomatica o con una sintomatologia leggera (nausea, vomito, mal di testa, dolori muscolari). Al momento, secondo il bollettino periodico dell'Istituto Superiore di Sanità (17 luglio 2025), sono stati confermati altri 5 casi nel nostro Paese – 1 in Piemonte, 1 in Emilia-Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Veneto – non correlati tra loro in quanto la malattia non si trasmette da uomo a uomo, ma si viene contagiati solo con la puntura di questi insetti. Non è necessario nessun allarmismo, in quanto, come confermato dal Ministero della Salute a Rai News, i dati sull'andamento epidemiologico riportati sono in linea con quelli dello scorso anno.

La mappa dei contagi in Italia: i dati del bollettino

La febbre del Nilo (West Nile Disease) fa parte delle arbovirosi, ossia malattie infettive trasmesse da alcuni insetti all’uomo. È causata da un virus trasmesso all'uomo tramite la puntura di zanzare infette, principalmente del genere Culex, tra cui la zanzara comune (Culex Pipiens) molto diffusa in Italia, dove si registrano focolai periodici. Il serbatoio naturale del virus sono gli uccelli, mentre l'uomo e altri animali come cavalli, cani e gatti sono solo ospiti occasionali che possono contrarre il virus tramite le punture di zanzara. È importante sottolineare che il virus West Nile (Wnv), della famiglia dei Flaviviridae come il virus dell'epatite C e della Dengue, non si trasmette da persona a persona.

Il primo bollettino settimanale sulla sorveglianza del West Nile virus del 2025 è stato pubblicato il 17 luglio 2025 e riporta i dati sulla sorveglianza dell'uomo, nei cavalli, negli uccelli e nelle zanzare nel nostro Paese. Per quanto riguarda l'uomo sono stati segnalati 5 casi di infezione. Di questi, 4 si sono manifestati come forma neuro-invasiva (province di Novara – Piemonte, Modena – Emilia-Romagna e due a Latina nel Lazio) e 1 come febbre vicino Padova in Veneto.

Mappa casi di West Nile virus in italia luglio
Mappa della rilevazione di casi di West Nile virus in Italia a luglio 2025 in vettori o animali (in giallo), in animali o uomo (in rosso) e solo nell’uomo (in arancione). Credit: Bollettino ISS

La sorveglianza animale ed entomologica, tramite test su zanzare e uccelli, ha segnalato la circolazione del WNV in 15 province distribuite in 6 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Sardegna. Nello specifico, il virus è stato rilevato in pool di zanzare in Sardegna, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte e in 2 uccelli in Sardegna. Al momento, non è stato rilevato in equidi, uccelli selvatici o allevamenti avicoli. Nello stesso periodo dello scorso anno, il bollettino del 18 luglio 2024 riportava per l'Italia un totale di 6 casi umani di West Nile Virus da inizio maggio (di cui 3 neuro-invasivi, 2 asintomatici e 1 importato), senza registrare alcun decesso.

Come riconoscere la zanzara che trasmette il West Nile Virus

La febbre del Nilo viene trasmessa all'uomo dalle punture di zanzare del genere Culex, appartenenti all’ordine dei ditteri e alla famiglia famiglia Culicidae. Tra le specie autoctone e più diffuse in Italia in grado di trasmettere il virus troviamo la zanzara comune – Culex Pipiens. Questi esemplari si distinguono dalla più nota zanzara tigre (Aedes albopictus) per tre caratteristiche: la colorazione brunastra e uniforme, l'assenza delle tipiche striature bianche e le dimensioni più contenute, comprese tra 5 e 7 mm.

zanzare
A sinistra una zanzara comune (Culex Pipiens), a destra una zanzara tigre (Aedes albopictus).

Culex Pipiens, originaria di Africa, Asia e Europa, è attiva soprattutto nelle ore serali e notturne sia in luoghi chiusi che aperti e, come per le altre specie di zanzare, a pungere sono solamente le femmine.

La maggior parte delle persone che contraggono il virus (circa 80%) è asintomatica e non presenta sintomi, mentre circa il 20% sviluppa sintomi lievi e simil-influenzali, come febbre, mal di testa, nausea e sfoghi cutanei, che di solito durano pochi giorni. Meno dell'1% dei casi diventa grave, manifestando serie complicazioni neurologiche con febbre alta, disorientamento, tremori, convulsioni e, nei casi più rari (circa 1 su 1000), può portare a un'encefalite letale.

Cosa fare per prevenire il contagio da febbre del Nilo

Per il West Nile Disease non esiste un vaccino e in Italia, dove il primo focolaio risale all'estate 1998, la sorveglianza è regolata dal Piano Nazionale Arbovirosi (PNA) 2020-2025. Questo piano adotta un approccio integrato e multidisciplinare, unendo la sorveglianza umana, veterinaria ed entomologica per tutte le malattie da arbovirus, sia autoctone che di importazione.

L'Istituto Superiore di Sanità consiglia di utilizzare zanzariere, spray repellenti, svuotare l'acqua stagnante nei vasi e negli abbeveratoi per animali, tenere le piscine pulite e indossare pantaloni lunghi nelle zone dove c'è possibilità di contagio.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views