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16 Novembre 2023
8:17

Alla scoperta delle capsule del tempo, da quelle più antiche a quelle in viaggio nello spazio

Lasciare ricordi e testimonianze per il futuro, al fine di far sopravvivere qualcosa della nostra vita e della nostra civiltà. È questo lo scopo delle capsule del tempo, piuttosto diffuse in tutto il mondo. Ma anche nello spazio.

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Alla scoperta delle capsule del tempo, da quelle più antiche a quelle in viaggio nello spazio
Capsula del tempo alla stazione di Nagaoka, Giappone
Capsula del tempo alla stazione di Nagaoka, Giappone.

Le capsule del tempo sono contenitori di oggetti e informazioni, collocati in luoghi specifici affinché possano essere ritrovati in futuro. Spesso sono nascoste sotto terra o inserite nelle fondamenta di un edificio. All’interno delle capsule sono contenuti gli oggetti più disparati: lettere, immagini, monete, ritagli di giornale ecc. Spesso, chi prepara una capsula si aspetta che sia ritrovata dopo molti anni, ma in alcuni casi prevede una “scadenza” breve. Esistono, inoltre, le capsule del tempo virtuali, “depositate” in internet, e quelle spaziali, inviate nello spazio a uso di eventuali civiltà extraterrestri. Le capsule sono documenti storici, ma di un genere particolare. Partiamo, perciò, dal concetto di documento storico.

Documenti di una capsula degli anni '40
Documenti di una capsula del tempo degli anni ’40.

I documenti storici

Tutte le tracce lasciate dalle civiltà umane o comunque collegate all’evoluzione dell’uomo sono documenti utili per la ricostruzione della storia. Non rientrano in questa categoria solo i lasciti di fenomeni naturali non collegati all’evoluzione umana (per esempio i fossili di dinosauro o le rocce), che sono oggetto di studio di altre discipline, quali la paleobiologia, la geologia, ecc. Rientrano invece tra i documenti storici le tracce di fenomeni naturali che hanno condizionato l’evoluzione dell’uomo: per esempio, le tracce dei cambiamenti climatici del passato, in quanto hanno influenzato l’agricoltura e, quindi, la storia umana.

Il concetto di “documento” è molto ampio e non include solo i testi scritti, le immagini e i monumenti, ma anche le testimonianze della vita materiale e culturale: i resti di un edificio, la struttura urbanistica di una città, la disposizione delle coltivazioni, gli oggetti di uso quotidiano, le tradizioni tramandate oralmente, ecc. Questo perché la storia studia l’evoluzione umana nella sua interezza, senza tralasciarne alcun aspetto.

La citta fantasma di Kolmanskop (Namibia) credit SkyPixels
La città fantasma di Kolmanskop (Namibia). Credits: SkyPixels.

I documenti possono essere casuali, cioè non “pensati” per tramandare informazioni ai posteri, o intenzionali. Per esempio: un edificio non è costruito perché sia un documento per il futuro, ma se sopravvive, in tutto o in parte, può essere ugualmente una fonte per gli storici; al contrario, una stele funeraria è fatta apposta per durare nel tempo e tramandare un messaggio. La stessa distinzione vale per le testimonianze scritte: il testo di una legge non è redatto come testimonianza per il futuro, ma perché serve per ragioni pratiche; al contrario, il memoriale di un soldato che racconta la sua esperienza in guerra è scritto appositamente come documento da tramandare. Per gli storici, sono utili sia i documenti intenzionali, sia quelli casuali.

Le capsule del tempo costituiscono un caso particolare: sono lasciate appositamente per tramandare informazioni ai posteri, ma in genere contengono oggetti di uso comune, non pensati come “documenti”.

Cosa sono le capsule del tempo

Le capsule del tempo sono contenitori, in genere costruiti con materiali resistenti, al cui interno sono inseriti oggetti e informazioni destinati a essere ritrovati in futuro.

In alcuni casi le capsule hanno una “scadenza”, cioè si prevede che siano aperte in una data precisa; in altri casi sono lasciate per un futuro indeterminato. Le dimensioni sono varie: da una semplice busta da lettera a intere stanze.

Le capsule possono essere lasciate da privati cittadini o dalle istituzioni. In alcuni casi, sono collocate in luoghi pubblici e sono visibili a tutti.

Dal 1990 esiste persino un’associazione, la International Time Capsule Society, che redige un database delle capsule presenti al mondo.

Immagine
Una capsula del tempo predisposta nel 2014 in una loggia massonica negli USA per essere aperta nel 2114.

Le capsule del tempo più antiche

Le prime capsule intese in senso moderno, cioè come contenitori di oggetti per il futuro, risalgono al ‘700. La più antica in assoluto è stata scoperta a settembre 2023 in una chiesa in Polonia. È una sorta di valigia, risalente al 1726, che nel corso degli anni è stata aperta quattro volte (l’ultima nel 1914) e “aggiornata” con nuovi contenuti. Al suo interno sono inseriti documenti scritti, monete e oggetti.

Le capsule sono diffuse in tutto il mondo. Negli Stati Uniti la più antica risale al 1795: fu collocata in un pilastro della sede del governo del Massachusetts dal governatore Samuel Adams e da un sacerdote. Trovata una prima volta nel 1855, fu richiusa dopo l’aggiunta di alcuni oggetti ed è stata nuovamente scoperta nel 2015. Al suo interno sono contenuti una medaglia di bronzo, ritagli di giornale e monete. Nel 2015, dopo l’aggiunta di alcune monete e di una placca d’argento, la capsula è stata ricollocata nel pilastro.

Capsule virtuali e capsule spaziali

In tempi recenti si sono diffuse le capsule del tempo virtuali, cioè “contenitori” nei quali archiviare in internet file che si vogliono conservare. I “contenitori” sono depositati in ambienti virtuali sicuri, come i software di archiviazione.

Capsule del tempo particolari, pensate non per i posteri ma per un destinatario sconosciuto, sono stata inviate nello spazio. In particolare, le sonde Pioneer e Voyager, mandate oltre il sistema solare, trasportano messaggi indirizzati a eventuali forme di vita intelligenti di altri pianeti: le Pioneer una placca che raffigura gli esseri umani e il sistema solare; le Voyager un disco d'oro contenente suoni e immagini delle diverse civiltà della Terra.

La placca delle sonde Pioneer
La placca delle sonde Pioneer.

Sono state concepite, inoltre, capsule del tempo spaziali destinate agli umani, cioè contenitori da mandare in orbita su veicoli dei quali è previsto il rientro sulla Terra. Finora, però, i progetti per inviare nello spazio oggetti del genere non sono stati realizzati.

Capsule scomparse o ritrovate prima del tempo

Alcune capsule, della cui esistenza si ha certezza, non sono mai state ritrovate. Per esempio, si sa che nel 1793 fu inserito un contenitore di oggetti nelle fondamenta del Campidoglio di Washington, ma oggi risulta scomparso.

Altre capsule, invece, vengono scoperte prima della loro “scadenza”. Nel 2015, nel corso di lavori edilizi presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, gli operai hanno trovato un cilindro di vetro seppellito nel 1957, riportante la scritta “non aprire prima del 2957”. All’interno sono contenute le prove di alcune scoperte scientifiche (tra le quali una fiala di penicillina) e una lettera per gli scienziati del futuro. Dopo aver esaminato il cilindro ai raggi X, gli scienziati del MIT lo hanno nuovamente seppellito.

Cosa mettere in una capsula del tempo

Le capsule del tempo hanno un forte valore emotivo per chi le predispone, perché consentono di far sopravvivere qualcosa di sé (nel caso delle capsule private) o della propria società (nel caso delle capsule collettive o istituzionali). Non è detto, però, che possano essere utili come documenti storici, perché contengono testimonianze e informazioni che sono considerate importanti da chi le ha “archiviate”, ma non necessariamente saranno di interesse degli storici del futuro.

Oggetti di una capsula creata nel 1964 a New York
Oggetti di una capsula creata nel 1964 a New York.

Detto questo, nelle capsule sono contenuti oggetti molto diversi tra loro: i più comuni sono le fotografie, i ritagli di giornale, le monete e le lettere, ma sono stati inseriti anche pupazzi, oggetti tecnologici, bottiglie di birra.

Per questo, se volete costruire la vostra capsula del tempo, potete inserire qualsiasi oggetto credete che sia necessario “tramandare”. La scelta dipende molto dalla scadenza e dal destinatario, cioè se prevedete che la capsula sia aperta in futuro da voi stessi o intendete lasciarla per le future generazioni.

Fonti principali
The International Time Capsule Society
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