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4 Novembre 2024
14:00

Alluvione a Valencia in Spagna, il DANA arriva a Barcellona: le zone a rischio e i dati sul disastro

Dopo aver provocato la disastrosa alluvione a Valencia del 29 ottobre 2024 con almeno 217 morti e 1900 dispersi, la perturbazione causata dal DANA è arrivata a Barcellona, dove le Ramblas sono state invase dall'acqua. Secondo l'AEMET, nella zona di Valencia è caduta la pioggia di un intero anno in 3 ore e 20 minuti.

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Alluvione a Valencia in Spagna, il DANA arriva a Barcellona: le zone a rischio e i dati sul disastro
alluvione valencia
Alluvione a Sedaví, in provincia di Valencia.

È salito a 217 il bilancio delle vittime provocate dalla disastrosa alluvione che ha colpito Valencia nella notte del 29 ottobre 2024, provocata da precipitazioni torrenziali dovute a un DANA (il nome dato in Spagna al fenomeno della “goccia fredda”). Le violente inondazioni hanno anche provocato 1900 dispersi, almeno 120.000 sfollati, 150.000 edifici senz'acqua e 50.000 edifici senza elettricità. Le zone più colpite sono state la fascia da Valencia (dove le scuole sono rimaste chiuse) a Cheste lungo il corso del fiume Turia, e più a sud nel corso del Rio Magro nelle zone di Raquena e nel tratto finale del corso d'acqua a Sueca. Dopo essersi abbattuto sulla costa mediterranea spagnola, il maltempo si è diretto verso le isole Baleari e dalle prime ore del mattino di oggi il DANA è passato sopra la Catalogna provocando maltempo e inondazioni nella provincia di Barcellona e nella provincia di Castellon. L'AEMET (l'ente meteorologico nazionale spagnolo) aveva infatti diramato un'allerta meteo per la regione della Catalogna, dove sono previste precipitazioni anche di 200-300 millimetri, e in particolare allerta rossa nella provincia di Barcellona.

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Le allerte meteo ufficiali in Spagna per la giornata del 4 novembre 2024. Fonte: AEMET

Lo stesso AEMET ha emesso i dati definitivi per le straordinarie precipitazioni nella Comunità Valenciana. La stazione meteorologica che ha registrato gli accumuli più imponenti è stata quella di Turís, circa 25 km a ovest di Valencia nell'entroterra. Qui il totale pluviometrico (cioè la quantità d'acqua caduta in totale) è stato di 641 millimetri, di cui 618 millimetri in 24 ore. Il dato è ancora più impressionante considerando che in realtà questi valori sono sottostimati, dal momento che per circa un'ora (tra le 15 e le 16) la stazione non è riuscita a raccogliere i dati pluviometrici.

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Precipitazioni a Turís del 29 ottobre 2024. Fonte: AEMET

Il tasso massimo registrato in 10 minuti è stato di ben 42 millimetri e in un'ora di 179,4 millimetri, che è il più alto mai registrato in Spagna (il record precedente risale al 2018 ed è stato di 159,2 millimetri a Vinaros, sempre nella Comunità Valenciana). Per dare un'idea di quanto eccezionali siano questi valori, pensate che la media annuale di Turís è di 475 millimetri: in altre parole, qui è scesa in 24 ore la pioggia attesa in 16 mesi e in 3 ore e 20 minuti la pioggia attesa in un intero anno.

Come conseguenza, fiumi e torrenti hanno raggiunto portate record. Il fiume Turia in particolare, che passa vicino a Turís e a Valencia, ha raggiunto una portata di 2000 metri cubi al secondo, contro una portata normale di “appena” 14 m3/s. Quella del Turia non è stata nemmeno la portata più alta registrata durante l'alluvione del 29 ottobre: il rio Poyo, non distante dal Turia, ha sfiorato i 2300 metri cubi al secondo.

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Mappa delle zone più colpite dalle alluvioni in Spagna del 29 ottobre. Sono indicate le portate registrate dai fiumi in Spagna durante le alluvioni. Fonte dati: AEMET

Tra l'altro, queste alluvioni seguono un periodo di siccità molto prolungata nella zona di Valencia. Pensate solamente che nella città spagnola, prima che le strade si trasformassero in fiumi di acqua e fango, tra gennaio 2023 e settembre 2024 sono piovuti in tutto 446 millimetri di pioggia. In altre parole, è caduta più pioggia a Turís in 24 ore che a Valencia nei 21 mesi precedenti. Questa alternanza estrema di periodi di grandi siccità con periodi di violentissimi nubifragi è un effetto della tropicalizzazione del clima mediterraneo dovuto al cambiamento climatico in corso.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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