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Alluvioni in Spagna, a Valencia almeno 217 morti: cos’è un DANA e le cause del fenomeno atmosferico

Drammatiche alluvioni nella zona di Valencia hanno provocato fiumi d'acque e trombe d'aria con almeno 217 morti e 1900 dispersi. A provocarle l'evoluzione in maltempo estremo di un DANA, una depressione isolata ad alta quota che ha generato violenti temporali che hanno scaricato quasi 500 mm di pioggia in poche ore, l'equivalente di un intero anno.

30 Ottobre 2024
17:13
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Alluvioni in Spagna, a Valencia almeno 217 morti: cos’è un DANA e le cause del fenomeno atmosferico
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È stata violentissima l'alluvione che ha colpito le province di Valencia e di Albacete e la regione dell'Andalusia, in Spagna, nella notte tra martedì 29 ottobre e mercoledì 30 ottobre 2024. A oggi si contano almeno 217 vittime accertate, 1900 dispersi, centinaia di migliaia di edifici senza acqua né luce e moltissime persone intrappolate in casa, come riferito dal sindaco di Utiel Ricardo Gabadion. Drammatiche le immagini e i video pubblicati dagli abitanti della zona sui social, con strade trasformate in fiumi d'acqua, fango e detriti che rovesciavano automobili e camion e ponti abbattuti dalla furia dell'acqua. Il maltempo estremo ha colpito la Spagna meridionale con piogge torrenziali che hanno toccato i 490 millimetri in meno di 8 ore a Chiva, nella Comunità Valenciana, di cui 340 millimetri in 4 ore. Sono accumuli estremi, paragonabili a quelli attesi in un intero anno nella zona (450-500 millimetri) ma caduti nell'arco di poche ore. Si sono registrati anche svariati tornado e al momento c'è allerta massima a Barcellona per rischio di grandine e trombe d'aria. Dalla mattina del 30 ottobre le precipitazioni sono diminuite e l'esercito è al lavoro per soccorrere la cittadinanza, mentre il Governo spagnolo ha stabilito tre giorni di lutto nazionale per le vittime del disastro.

Cos'è un DANA, il fenomeno all'origine delle violente alluvioni a Valencia

Da un punto di vista meteorologico, all'origine di questo evento estremo c'è quello che il servizio meteorologico spagnolo chiama DANA (acronimo di Depresion Aislada en Niveles Alto, in italiano “depressione isolata nei livelli alti”). Si tratta di un sistema a bassa pressione con circolazione interna chiusa separato dalla circolazione generale dell'atmosfera che si muove indipendentemente da quest'ultima. Si forma quando una corrente a getto che procede ad alta quota da ovest verso est a velocità anche superiori a 200 km/h si increspa e forma un'ansa sempre più “strozzata” finché si stacca fisicamente dalla corrente a getto diventando indipendente e isolata.

precipitazioni valencia
Mappa delle zone maggiormente colpite dall’alluvione del 29 ottobre 2024: precipitazioni cumulative su 24 ore nella giornata. Fonte: AVAMET

Si tratta quindi di un fenomeno simile alla “goccia fredda”, termine con cui il fenomeno è più noto soprattutto a livello giornalistico. Semplificando un po', possiamo dire che “DANA” è un termine piuttosto specifico (ma comunque non tecnico) usato in Spagna, mentre “goccia fredda” è un termine più informale e meno specifico per quanto riguarda le cause e le conseguenze del fenomeno stesso.

DANA spagna
La depressione ad alta quota responsabile delle alluvioni a Valencia è ben visibile come un cerchio blu stazionario tra il sud della Spagna e il Marocco in questa carta sinottica. Fonte: tropicaltidbits.com

Nello specifico, il DANA che ha provocato alluvioni e inondazioni in Spagna è lo stesso disturbo atmosferico che nei giorni precedenti ha provocato maltempo in alcune Regioni italiane, principalmente Liguria, Sicilia e Sardegna. Una depressione ad alta quota analoga era stata responsabile anche del ciclone Daniel che devastò la Libia nel settembre 2023. Effettivamente questo fenomeno è frequente nel Mediterraneo occidentale.

La dinamica meteorologica del maltempo estremo in Spagna: cos'è successo

Abbiamo visto che un DANA è sostanzialmente una “bolla” di aria fredda a bassa pressione non più controllata e guidata dalle correnti a getto. Nel caso specifico, questa bolla è scesa di quota e ha incontrato aria più calda e umida al suolo, anche per via di un Mar Mediterraneo con acque superficiali decisamente più calde della media del periodo (anche di 3-4 °C sopra la media). Il mare mite rifornisce di umidità il disturbo atmosferico, mentre l'aria calda preesistente (che rispetto all'aria fredda ha una maggiore capacità di accumulare vapore acqueo) viene perturbata da correnti fredde di origine nord atlantica.

Ecco pronta la ricetta per il disastro: l'instabilità atmosferica ha generato violenti temporali cosiddetti V-shaped. Questo nome deriva dalla caratteristica forma a V che queste strutture mostrano nelle immagini satellitari, dovuta alla particolare dinamica della confluenza tra le correnti fredde e quelle calde.

Questi temporali sono stati – come molto spesso accade – autorigeneranti, come quelli che hanno flagellato il Nord-ovest italiano nel giugno 2024. Sostanzialmente, nei temporali autorigeneranti l'aria viene “risucchiata” dalle basse quote e, salendo, si raffredda rapidamente, facendo condensare il vapore acqueo che va a rifornire continuamente di nuovo materiale la cella temporalesca man mano che l'acqua viene scaricata al suolo sotto forma di precipitazioni. I temporali V-shaped autorigeneranti che hanno colpito la Comunità Valenciana erano dunque in grado di far cadere enormi quantità di pioggia per lunghi periodi di tempo. Inoltre erano stazionari per via del blocco atmosferico del DANA: questo significa che hanno potuto manifestare la loro violenza anche per ore nella stessa zona.

Attenzione però: questo non significa che ogni volta che si forma un DANA si hanno fenomeni meteo estremi con morti e distruzione. I DANA sono eventi comuni, più frequenti nei mesi estivi o autunnali quando le correnti fredde di origine nord atlantica perturbano zone caratterizzate da alta pressione, magari in prossimità del mare ancora caldo. In questo caso l'evento è stato così violento per una serie di motivi, tra cui l'alta temperatura del mare e dell'aria e l'arrivo di correnti fredde nord atlantiche.

Piogge torrenziali nella penisola iberica: il ruolo del cambiamento climatico

Questo violentissimo episodio è accaduto meno di due settimane dopo l'ennesima alluvione in Emilia-Romagna. In quei giorni il dibattito pubblico nel nostro Paese si è concentrato molto sulla gestione delle infrastrutture, che è un tema di grande importanza soprattutto in un Paese ad alto rischio idrogeologico come il nostro, ma un evento così drammatico come quello che ha colpito la Spagna ci ricorda che non possiamo sempre dare la colpa ai tombini o agli argini dei fiumi. Questi disastri ci dicono che c'è un problema più serio a monte, legato alla crisi climatica in corso. I dati del resto indicano che la stagione autunnale nell'area mediterranea sta assomigliando sempre più alla stagione monsonica che troviamo alle latitudini tropicali.

Nel caso dei DANA, come quello che ha provocato le alluvioni a Valencia, ribadiamo che sono fenomeni comuni e sono sempre avvenuti. Non possiamo quindi dire che sia stato il cambiamento climatico a isolare una zona depressionaria sopra la Spagna meridionale. Possiamo però dire che il cambiamento climatico può aumentare l'intensità dei DANA (perché scaldando l'Artico più dei Tropici indebolisce le correnti a getto polari, rendendo più probabile la formazione di moti lungo i meridiani che possono tradursi in strozzature e “gocce fredde”). Ma soprattutto il cambiamento climatico mette sempre più di frequente i disturbi atmosferici nelle condizioni per creare ingenti danni, principalmente rifornendo di energia termica atmosfera e mari.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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