0 risultati
video suggerito
video suggerito
3 Maggio 2024
11:14

Arrivano nel cielo di maggio le “stelle cadenti” Eta Aquaridi: quando, come e dove osservarle

Lo spettacolo delle Eta Aquaridi è già visibile nel cielo notturno, ma avrà il suo picco nella notte tra sabato 4 e domenica 5 maggio, favorito da una Luna quasi nuova. La pioggia di meteore è originata dalla cometa di Halley.

645 condivisioni
Arrivano nel cielo di maggio le “stelle cadenti” Eta Aquaridi: quando, come e dove osservarle
eta aquaridi
Credits: Ramy, via Unsplash.

La notte tra sabato 4 maggio e domenica 5 maggio 2024 lo sciame meteorico delle Eta Aquaridi, uno dei più “generosi” e suggestivi della prima metà dell'anno, raggiungerà il suo picco massimo di attività. Quest'anno – meteo permettendo – lo spettacolo sarà particolarmente fortunato perché la Luna sarà praticamente assente nel cielo, essendo vicina alla fase di luna nuova con un'illuminazione del 14%. Sarà quindi un ottimo momento per mettersi con naso all'insù e osservare la “pioggia di stelle cadenti” che può regalarci un massimo di 30 meteore all'ora nell'emisfero boreale. Anzi, secondo l'American Meteor Society il tasso potrebbe essere ancora più alto per via dell'influenza gravitazionale di Giove.

Cosa sono le Eta Aquaridi e da dove hanno origine

Quando abbiamo le “stelle cadenti” parliamo tecnicamente di sciami meteorici, cioè gruppi di piccole meteore, detriti di qualche millimetro (quindi non dobbiamo immaginarci grossi massi!) che entrano nell'atmosfera terrestre. Si tratta sostanzialmente di “briciole” prodotte dalla disgregazione di corpi minori del Sistema Solare, spesso asteroidi ma talvolta anche comete, chiamati corpi progenitori.

Il corpo progenitore delle Eta Aquaridi è una delle comete più famose nella storia, la cometa di Halley, che è anche il corpo progenitore dello sciame meteorico delle Orionidi di ottobre e secondo alcuni potrebbe anche essere stata la Cometa della Natività. Si tratta di una cometa di corto periodo, che torna nel Sistema Solare interno ogni 76 anni circa (la prossima volta succederà nel 2061).

Immagine
La cometa di Halley fotografata nel 1986 durante il suo ultimo passaggio ravvicinato con la Terra. Credits: NASA/W. Liller, Public domain, da Wikimedia Commons.

Questi piccoli frammenti seguono l'orbita del corpo progenitore attorno al Sole, e se questa interseca l'orbita terrestre ecco che, nel periodo dell'anno in cui la Terra attraversa il punto di intersezione, i detriti vengono attratti dalla gravità del nostro pianeta. Entrando nell'atmosfera ad alta velocità (fino a circa 60 km/s, cioè oltre 200.000 km/h!) si scaldano per via dell'attrito fino a diventare incandescenti a circa 100 km di quota fino a disintegrarsi completamente.

Il nome Eta Aquaridi deriva dal fatto che il suo radiante (cioè il punto da cui appaiono dipartire le scie delle meteore incandescenti) si trova in prossimità della stella Eta Aquarii, nella costellazione dell'Aquario.

Quando e dove osservare le Eta Aquaridi nei cieli di maggio in Italia

Le Eta Aquaridi sono visibili dalla seconda metà di aprile fino alla fine di maggio, ma quest'anno raggiungono il picco di attività (cioè la massima frequenza di meteore visibili) tra il 4 e il 5 maggio. Il momento migliore per osservare lo sciame è nelle ultime ore della notte, dal momento che la stella Eta Aquarii (il radiante dello sciame) sorge qualche ora prima dell'alba. Il radiante rimarrà comunque basso sull'orizzonte, per cui non è necessario individuare con precisione la costellazione dell'Acquario: basterà puntare lo sguardo verso est tenendolo basso sull'orizzonte. Per questo si consiglia di scegliere un posto in cui l'orizzonte è sgombro e l'inquinamento luminoso è basso, perché la zona del cielo sopra l'orizzonte è tipicamente quella più “sporca” per via dell'illuminazione artificiale in lontananza. Le Eta Aquaridi sono perfettamente visibili a occhio nudo, quindi non sono necessari strumenti particolari: anzi, l'uso di strumenti non è raccomandato ai principianti proprio perché l'obiettivo è vedere quanto più cielo possibile per cercare le stelle cadenti. È buona norma comunque dare circa 30 minuti agli occhi per abituarsi pienamente al buio prima di cominciare le osservazioni.

Nell'emisfero australe ci si possono aspettare anche 50 o 60 meteore all'ora al picco per via del fatto che il radiante raggiunge altezze sull'orizzonte molto maggiori, mentre nel nostro emisfero le condizioni sono meno favorevoli e si arriva a un massimo di 20-30 meteore all'ora.

Avatar utente
Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza allla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views