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10 Maggio 2023
17:24

Ascoltare la musica tramite il cranio, come funzionano le cuffie a conduzione ossea?

Tutti conosciamo le classiche cuffie che si inseriscono nell'orecchio per ascoltare la musica ma esistono anche cuffie a conduzione ossea che trasmettono il suono tramite le ossa del cranio!

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Ascoltare la musica tramite il cranio, come funzionano le cuffie a conduzione ossea?
cuffie conduzione ossea

Le cuffie a conduzione ossea sono dei dispositivi che si posizionano intorno al padiglione auricolare e consentono di ascoltare musica e chiamate telefoniche sfruttando la vibrazione del cranio dell'utente.
Questa tipologia di dispositivi offrono una soluzione alternativa alle classiche cuffiette che vengono inserite all'interno del canale uditivo occludendo il timpano e provocando un parziale o totale isolamento dal mondo circostante.

Come funzionano le cuffie a conduzione ossea

I suoni, in fin dei conti, sono vibrazioni dell'aria, che funge da mezzo di trasporto del segnale, che producono onde e queste entrano nel condotto uditivo arrivando fino al timpano che è connesso tramite gli ossicini della catena auricolare (martello, incudine e staffa) alla coclea, quest'ultima è un organo a forma di spirale che è in grado di tradurre queste onde in impulsi elettrici inviandoli al cervello attraverso il nervo uditivo.

schema conduzione ossea
Credit: Msahid manik, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons

Le cuffie a conduzione ossea consentono di ascoltare audio senza occludere il canale uditivo e, conseguentemente, consentendo all'utente di continuare ad ascoltare i suoni che provengono da ciò che lo circonda.
Inoltre, la stimolazione della coclea avviene direttamente tramite le ossa del cranio bypassando il timpano e ciò consente, anche a persone con particolari patologie legate al timpano, di ascoltare brani musicali tramite cuffie di questo genere.

L'utilizzo in ambito sportivo

Cuffie di questo genere si prestano bene per l'utilizzo sportivo, infatti, sono solitamente molto leggere e vengono poggiate tramite un'archetto al di sopra dei padiglioni auricolari consentendo di evitare il fastidioso problema di fuoriuscita o caduta delle cuffie durante attività come la corsa.
Un altro aspetto da sottolineare è, ancora una volta, la possibilità di ascoltare musica senza occludere il canale uditivo e quindi consentendo all'atleta di percepire tutti i suoni, specialmente quelli di allerta, che provengono dall'ambiente circostante.

Il test di Rinne per valutare l'ipoacusia

Sulla propagazione dei suoni tramite canale uditivo, come avviene per le cuffiette tradizionali, e tramite le ossa del cranio, come avviene per i dispositivi a conduzione ossea, è basato il test di Rinne che viene utilizzato per valutare possibili stati di ipoacusia dei pazienti.

Per il test si utilizza un diapason, ovvero uno strumento in grado di generare una data nota, lo strumento viene prima fatto vibrare a circa 2cm dall'orecchio del paziente, per valutare la percezione proveniente dal canale uditivo e, successivamente, il diapason viene fatto vibrare a contatto con l'osso mastoideo (osso del cranio) del paziente.

Infine si chiede al paziente quale delle due note ha percepito in maniera più netta: se si ha una risposta maggiore tramite la propagazione ossea vi è, probabilmente, uno stato di ipoacusia dovuta ad una inibizione del passaggio delle onde sonore alla coclea. Tipicamente a questo test ne segue un altro detto di Werber, dal suo inventore, che valuta la possibilità di perdita di udito unilaterale.

Rinne and Werber test
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