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"Banzai" (万歳), significa “evviva” o “diecimila anni” in giapponese, ed è scritta con due kanji che significano quelle due parole. La sua storia attraversa secoli e contesti diversi, e secondo la tradizione viene utilizzata come augurio di lunga vita e prosperità, un po’ come il nostro “cento di questi giorni”: si ripete generalmente tre volte per esprimere entusiasmo, celebrare una vittoria o per festeggiare un'occasione felice. Nata in Cina per omaggiare l'imperatore, nel tempo si è diffusa in tutto l'estremo oriente.
Origini e significato
In realtà, l’espressione "banzai" viene presa dal cinese "wànsuì" (万岁), un termine che anche in Cina veniva comunemente usata per augurare lunga vita all'imperatore. Fu introdotta in Giappone intorno all'VIII secolo, mantenendo il significato originale e diventando espressione di lealtà e devozione all'imperatore.

Fu durante il periodo Meiji (1868-1912) che "banzai" cambiò connotazione, diventando un grido patriottico. Infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale, assunse una connotazione tutta militare: i soldati giapponesi, i kamikaze, lo utilizzavano come grido di battaglia durante le cariche suicide contro le forze alleate. Queste "cariche banzai" erano attacchi frontali disperati, spesso con esiti devastanti per gli stessi attaccanti, e durante la corsa l'urlo di battaglia era: Tennouheika Banzai ("Lunga vita all’imperatore"). Per esempio, nella battaglia di Saipan nel 1944, oltre 4 000 soldati giapponesi persero la vita in una singola carica, causando anche numerose perdite tra le forze americane.

Uso contemporaneo
Nel Giappone moderno, l’espressione ha perso gran parte delle sue connotazioni militari e imperiali, ridiventando un modo per esprimere gioia e celebrazione. Viene usata durante feste, matrimoni e altri eventi conviviali in cui c’è qualcosa da celebrare, ad esempio durante le feste del Nuovo Anno al Palazzo Imperiale, è comune sentire la folla esclamare "banzai" mentre saluta l'imperatore e la famiglia imperiale.
Una curiosità interessante riguarda l'uso di "banzai" nei matrimoni, specialmente nelle comunità giapponesi delle Hawaii dove il brindisi è una tradizione in cui gli ospiti augurano lunga vita e felicità alla coppia di sposi e viene eseguito in due parti: la prima, guidata da un amico della famiglia, è rivolta agli sposi con l'esclamazione "Shinro shimpu, banzai!" ("Lunga vita e felicità agli sposi"); la seconda, guidata da un membro della famiglia, è rivolta agli ospiti con "Raihin shokun, banzai!" ("Lunga vita e felicità a tutti gli ospiti"). Lo stesso rituale è però meno diffuso nei matrimoni in Giappone.
Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso di "banzai" può risultare inappropriato in determinati contesti, proprio a causa delle sue associazioni storiche, in alcune celebrazioni si preferisce utilizzare il termine "kampai" (che significa "salute") al posto di "banzai" per evitare possibili offese.