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2 Febbraio 2024
8:00

Il “colpo d’aria” non esiste: ecco le cause dei principali sintomi stagionali

No, il colpo d’aria non esiste: molti sintomi stagionali invernali, come il mal di gola o le contratture muscolari, non sono provocate direttamente dal freddo. Le basse temperature possono essere una concausa che può favorire infezioni microbiche o aggravare disturbi già esistenti.

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Il “colpo d’aria” non esiste: ecco le cause dei principali sintomi stagionali
colpo d'aria

Quante volte abbiamo sentito parlare di "colpo d'aria" o "colpo di freddo", considerato colpevole di far ammalare migliaia di italiani? In realtà, il colpo d'aria è una credenza principalmente italiana, come quella di dover aspettare prima di fare il bagno, che di basi scientifiche ha ben poco e per la quale veniamo addirittura "derisi" da Paesi vicini e lontani. Pensiamo infatti a quanti torcicolli, raffreddori, mal di gola, influenze abbiamo attribuito a quella singola uscita senza sciarpa, o all'aver pranzato troppo vicino alla porta d'ingresso di un ristorante. Un singolo colpo di aria, però, non ha alcun potere di farci ammalare. Vediamo a cosa sono realmente dovuti i sintomi che tradizionalmente associamo al "colpo d'aria".

Mal di gola e nasi che colano

Faringiti, otiti, mal di gola e raffreddori hanno un’origine batterica o virale. I principali colpevoli sono Rhinovirus, Paramyxovirus e Adenovirus, mentre l’influenza vera e propria stagionale è causata da virus appartenenti alla famiglia degli Orthomyxovirus (A, B e C). Viene da sé che prendere freddo non basta per ammalarsi, anzi, un po’ di aria fresca potrebbe essere una soluzione per “difendersi” da questi attacchi.

Paradossalmente, infatti, come riportato anche dal Ministero della Salute, ci si ammala di più quando fa freddo perché si trascorre più tempo in luoghi chiusi e affollati, favorendo la propagazione di questi virus tramite le ben note droplets di saliva. Una corretta ventilazione degli ambienti potrebbe quindi aiutarci a ridurre il rischio di infezione.

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È pur vero però che si ipotizza che il freddo possa ridurre la capacità di reazione del sistema immunitario principalmente tramite vasocostrizione (si riduce il volume dei vasi sanguigni e viene dunque ostacolata la mobilitazione delle cellule immunitarie) e rallentare il movimento delle ciglia che rivestono le pareti delle mucose respiratorie, la cui normale funzionalità consiste anche nel favorire l’eliminazione di agenti esterni. L’inquinamento indoor e la cosiddetta “aria viziata” restano comunque fattori ben più rilevanti, come indicato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Torcicolli e muscoli indolenziti

Anche per i dolori muscolari non ci sono evidenze scientifiche di una correlazione con il fresdo. In realtà il freddo, e in particolare gli sbalzi di temperatura, possono solo essere un fattore aggravante di condizioni croniche e pregresse sia a livello muscolare che articolare.

Perché? Innanzitutto, con le temperature più basse tendiamo a contrarre i muscoli più forte e più a lungo del normale: è il nostro organismo che cerca di mantenere costante la temperatura corporea. I brividi di freddo, per esempio, servono proprio a questo e sono contrazioni repentine dei muscoli in risposta a stimoli freddi.

Foto di Keenan Constance su Unsplash
Credits: Keenan Constance via Unsplash.

Questo ci porta ad assumere o peggiorare posture sbagliate, provocando dolore localizzato di solito a livello delle spalle e del collo. Quando fa freddo tendiamo anche a praticare meno attività fisica, portando a lunghi periodi di inattività che possono indebolire i muscoli e rendere meno elastiche le articolazioni. Quando i muscoli sono rigidi, è più probabile che si verifichino spasmi muscolari dolorosi.

Coliche e cistiti da freddo

Sembrerà ripetitivo, ma il colpo d’aria è innocente anche nel caso di infezioni urinarie, come cistiti e mal di pancia che siamo soliti considerare “da freddo”. Non ci sono evidenze scientifiche di una correlazione diretta con il colpo di freddo. Qualche ricercatore ipotizza un’azione indiretta per contrazione dei muscoli intestinali, ma sempre in presenza di una sensibilità individuale o patologie pregresse come la sindrome dell’intestino irritabile.

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Per quanto riguarda invece le infezioni urinarie, proprio in quanto infezioni sono causate da batteri e funghi, come Helycobacter pylori o Candida albicans, che raggiungono le vie urinarie attraverso l'uretra. In questi casi si pensa che il freddo possa indirettamente favorire una maggiore concentrazione di questi batteri e quindi acuire l’infezione: quando fa freddo tendiamo a fare più spesso pipì, ma se beviamo poco questi batteri tendono a stazionare maggiormente in vescica e l’infezione può insorgere più velocemente.

In entrambi i casi è bene ribadire che si tratta di ipotesi e che non c’è un rapporto diretto di causa-effetto tra colpi d’aria, coliche e infezioni urinarie.  

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