A molti capita: più le temperature si abbassano, più facilmente si avverte lo stimolo della pipì. Il fenomeno è reale, e dipende al fatto che con il freddo il nostro corpo restringe i vasi sanguigni per ridurre il flusso del sangue alle estremità; questo provoca un aumento della pressione, che viene compensato eliminando i liquidi in eccesso tramite la minzione. Il processo è regolato dall'ipotalamo che produce minori quantità di un ormone chiamato ADH, che normalmente inibirebbe la diuresi, ottenendo l'effetto opposto di incentivarla. Vediamo nel dettaglio il legame tra freddo e pipì.
Cos'è l'ormone ADH e come agisce
L’ormone antidiuretico (ADH), chiamato anche vasopressina, viene sintetizzato dall’ipotalamo, rilasciato nel circolo sanguigno dalla neuroipofisi e svolge a livello del rene il ruolo di riassorbimento di acqua e soluti preziosi per l'organismo – come il sodio – attraverso i tubuli renali. L'ormone antidiuretico si lega a recettori specifici del tubulo distale del rene, innescando un meccanismo a cascata di messaggeri chimici che inducono il riassorbimento di acqua e sodio.
Il rilascio di ADH può conseguire a un aumento di pressione osmotica nel sangue (la pressione che esercitano i soluti nel sangue) dovuta, per esempio, alla risposta dell’organismo a temperature esterne elevate. Con il caldo, infatti, il corpo ha bisogno di trattenere i liquidi che altrimenti si perderebbero a causa della sudorazione. In questo caso l'ADH agisce sul riassorbimento dell'acqua, concentrando maggiormente le urine e abbassando la concentrazione sanguigna di soluti.
Perché il freddo provoca la diuresi
Quando fa molto freddo, l’organismo si attiva per tutelare la parte centrale del corpo (torace e addome), sede della maggior parte degli organi vitali. Lo fa convogliando a questa sede un maggior volume di sangue, escludendo la circolazione periferica per vasocostrizione, cioè tramite il restringimento del lume dei vasi (la cavità entro cui può passare il flusso sanguigno). Questo spiega perché le estremità del corpo come mani e piedi si raffreddano molto più in fretta del resto del corpo.
Ciò porta ad un aumento del flusso sanguigno nella zona centrale del corpo e quindi anche a livello cardiaco, aumentando la pressione che il sangue esercita sui vasi. Questo comporta un aumento della pressione sanguigna che l’organismo cerca di tenere entro dei limiti di sicurezza attraverso l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Per tenere a bada questo aumento di pressione il corpo ha bisogno di eliminare liquidi. Ecco quindi che il freddo inibisce il rilascio da parte dell’ipotalamo di ADH: la sua presenza nel sangue diminuisce, e questo favorisce l'aumento della diuresi.
I dettagli a questo punto diventano leggermente incerti: secondo alcuni esperti, infatti, la causa principale dell'aumento della diuresi sarebbe la soppressione dei recettori dell'ADH in sede renale piuttosto che le basse concentrazioni dell'ormone nel sangue. Il risultato, comunque, non cambia: le basse temperature stimolano l'eliminazione di urina!
Perché i liquidi in eccesso vengono eliminati con la diuresi
L'eliminazione dei liquidi in eccesso avviene tramite la diuresi e non – come invece succede in risposta al caldo – con il sudore. Il motivo è molto semplice: sudare, infatti, è un meccanismo di termoregolazione che permette la dispersione del calore interno per contrastare le alte temperature. In caso di freddo, però, questa è l'ultima cosa che il nostro organismo avrebbe bisogno di fare: non può permettersi di dissipare calore prezioso! Ecco quindi che con il freddo il metodo più efficace per espellere i liquidi è proprio la pipì!