La scuola esiste all’incirca dal IV millennio a.C., ma in origine era un’istituzione molto diversa da quella attuale: serviva, infatti, a istruire la piccola minoranza della popolazione che doveva occuparsi dell’amministrazione dello Stato. Con il passare dei secoli, nel mondo sono stati istituiti numerosi sistemi di istruzione, diversi a seconda delle civiltà, ma solo a partire dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione francese si è affermato il principio che la scuola deve essere obbligatoria, laica e gratuita. Negli ultimi secoli, sono stati compiuti enormi progressi nella diffusione del sapere e oggi nei Paesi più sviluppati pressoché tutta la popolazione ha la possibilità di accedere ai livelli più bassi dell’istruzione. Non sono state rimosse, però, tutte le barriere economiche che limitano l’accesso agli studi universitari e postuniversitari.
Le prime scuole del mondo: sumeri, egizi, greci
Le prime scuole di cui si ha notizia furono istituite dai Sumeri, in Mesopotamia, intorno al 3500 a.C, allo scopo di formare funzionari capaci di lavorare nell’amministrazione dello Stato, diventato più complesso e “moderno” rispetto al passato. Nelle scuole, i giovani delle famiglie più in vista imparavano a scrivere e a far di conto. Qualcosa di simile avveniva anche nell’antico Egitto e presso molte altre popolazioni antiche.
Invece nella civiltà greca che, come sappiamo, era divisa in città-stato, si svilupparono sistemi diversi. In linea di massima, l’istruzione era impartita dalle famiglie e da precettori privati, ma esistevano anche “scuole pubbliche”, cioè luoghi dove si riunivano i fanciulli per seguire le lezioni di un maestro. Nelle città greche, inoltre, nacquero alcune istituzioni culturali di elevato profilo: ad Atene, l’Accademia di Platone e il Liceo di Aristotele; ad Alessandria d’Egitto il Museo, dotato della biblioteca più importante del mondo antico.
La scuola di Roma antica
Anche a Roma l’istruzione era impartita principalmente dai genitori e, nelle famiglie benestanti, da appositi maestri. Tuttavia già negli anni della repubblica (509-27 a. C.) furono fondate le prime scuole pubbliche, che si diffusero maggiormente in epoca imperiale. Oltre a “istituti” per l’istruzione elementare, nacquero anche alcune scuole superiori, nelle quali aveva un ruolo privilegiato l’insegnamento della retorica, indispensabile per intraprendere la carriera politica. Le scuole erano finanziate dalle famiglie, che pagavano i maestri incaricati di educare i loro figli, ma dall’età di Vespasiano (I secolo d.C.) furono fondati anche istituti finanziati dallo Stato.
Con il passare degli anni, fu definito un “curriculum” di studi valido in tutto l'impero e incentrato su due gruppi di materie, noti come Trivio (grammatica, retorica e dialettica) e Quadrivio (aritmetica, astronomia, geometria e musica). L’istruzione, però, era un privilegio di una piccola percentuale dei romani. La grande maggioranza della popolazione era analfabeta.
Le scuole nel Medioevo
Nel Medioevo l’istruzione era impartita soprattutto da chiese e conventi, perché i sacerdoti e i monaci erano tra le poche persone istruite. Per gran parte dell’età medievale restò “in vigore” il curriculum basato sul Trivio e sul Quadrivio ma, naturalmente, l’istruzione era adeguata ai precetti della religione cristiana. Negli anni del Medioevo sorsero anche le prime università. Già nel IX secolo d.C. a Salerno nacque un’importante Scuola Medica, restata in vita per molti secoli, e nel 1088 fu fondato lo Studium di Bologna, specializzato in materie giuridiche e considerato la prima università della storia. Con il passare degli anni, istituzioni simili si diffusero in numerose città europee. Tuttavia, anche nel Medioevo l’istruzione era riservata a una piccolissima minoranza della popolazione.
Riforma protestante e Rinascimento
A partire dal Cinquecento, la percentuale di cittadini che frequentava le scuole iniziò ad aumentare, sia pure molto lentamente. Nell’Europa centrosettentrionale, la Riforma protestante favorì la diffusione dell’istruzione perché spinse i fedeli a leggere in prima persona i testi sacri, invece di ascoltare le spiegazioni dei sacerdoti, come era avvenuto fino ad allora. Di conseguenza, Lutero e i suoi seguaci istituirono scuole in tutti i Paesi protestanti.
Anche nel mondo cattolico, dalla seconda metà del Cinquecento nacquero numerosi istituti di istruzione, in larga parte fondati dai gesuiti, il nuovo ordine monastico nato per contrastare il protestantesimo. La diffusione dell’istruzione fu agevolata dalla nuova temperie culturale creata dall’Umanesimo e dal Rinascimento, che riservavano maggiore attenzione allo sviluppo della persona umana.
I cambiamenti dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese
Una svolta importante avvenne nel ‘700 grazie alla diffusione dell’Illuminismo. Gli intellettuali illuministi ritenevano che l’educazione dei cittadini fosse un elemento indispensabile per il progresso della società e perciò si impegnarono per affermare il principio della scuola gratuita, laica e obbligatoria per tutti. I primi tentativi di imporre l’obbligo scolastico furono avanzati in Austria e in Prussia nella seconda metà del Settecento, ma il principio si affermò in misura maggiore dopo la Rivoluzione francese e le conquiste di Napoleone in Europa.
Lo sviluppo della scuola in età contemporanea
Negli ultimi due secoli il principio della scuola gratuita e obbligatoria si è diffuso in quasi tutto il mondo, compreso il nostro Paese, ma la sua applicazione è stata limitata per molti anni dalle condizioni economiche, perché le famiglie, in società contadine come quelle dell’Ottocento, non potevano privarsi del contributo economico dei bambini, che iniziavano a lavorare nei campi in tenera età. In Occidente, con il passare degli anni l’obbligo scolastico ha trovato effettiva applicazione, mentre nei Paesi in via di sviluppo sussistono tuttora alcuni problemi.
Diverso è il caso dei livelli superiori di istruzione: scuole secondarie, università, studi postuniversitari. Per molti anni, anche nei Paesi più ricchi solo chi apparteneva a famiglie benestanti riusciva ad accedervi, mentre i membri delle famiglie più umili dopo l'istruzione elementare imparavano un mestiere o iniziavano a lavorare nei campi. Gradualmente, grazie ai progressi economici la situazione è cambiata, ma ancora oggi non sono stati eliminati tutti gli ostacoli che limitano l’accesso all’istruzione superiore per chi appartiene alle fasce più povere della popolazione e, sebbene il problema sia palese soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, esiste anche nel mondo occidentale.
Un cambiamento importante, però, è venuto dalla rivolta studentesca del 1968, che ha riformato in senso più democratico il sistema scolastico e universitario, garantendo, tra l’altro, agli studenti la facoltà partecipare alla gestione degli istituti di istruzione.