La carta è stata per molti secoli il principale supporto per diffondere la conoscenza. Ancora oggi, sebbene insidiata dai supporti elettronici, è indispensabile per la stampa di libri e giornali. Inoltre essa ha molte altre funzioni: tra le tante cose serve ad esempio per imballaggi, pulizie, decorazioni. Ma quando e da chi fu inventata? La carta fu creata per la prima volta in Cina nel II secolo a.C. e fu portata in Europa dagli arabi intorno all’XI secolo d.C. Tuttavia la produzione industriale che ne ha consentito l’uso su larga scala è iniziata solo nell’Ottocento.
La scrittura prima della carta
I primi supporti usati per scrivere, senza considerare le incisioni su pietra e le pitture rupestri, furono le tavolette di argilla, introdotte in Mesopotamia intorno al 4.000 a.C. Esse, però, furono presto sostituite da un materiale inventato nel vicino Egitto: il rotolo di papiro, che fu il più diffuso supporto per la scrittura per tutta l’età antica. La sua importanza è testimoniata dal fatto che in molte lingue il nome della carta deriva dalla parola papiro (inglese paper, francese papier, spagnolo papel, ecc. mentre la parola italiana “carta” deriva dal latino charta, che indicava un singolo foglio).
La produzione del papiro avveniva quasi esclusivamente in Egitto, perché la pianta dal quale deriva cresce soprattutto nel Delta del Nilo. Nel II secolo a.C. gli egizi bloccarono le esportazioni e, per fare fronte alla carenza del materiale, nella città di Pergamo, in Asia Minore (attuale Turchia), fu inventato un nuovo supporto, composto da pelle animale depilata e fatta essiccare sotto tensione: la pergamena, che prese il nome dalla città dove era stata inventata.
In origine la pergamena era poco usata, perché il papiro era molto meno costoso, ma nel Medioevo divenne il principale materiale per la scrittura. Gran parte delle opere antiche, sebbene in origine fossero state scritte su papiro, ci è pervenuta su pergamene copiate nel Medioevo.
La nascita della carta in Cina
Mentre in Medio Oriente e in Europa si usavano papiri e pergamene, in altre parti del mondo esisteva già la carta. Fu inventata, infatti, in Cina nel II secolo a.C. ed era fabbricata mediante la macerazione e successiva essiccazione delle fibre degli stracci o di alcune piante (bambù, gelso, canapa). Il ritrovamento di carta più antico è un pezzo di una mappa scoperto nel sito archeologico di Fangmatan, nella Cina centrale, e risalente al 179 a.C.
L’invenzione della carta è tradizionalmente attribuita a un eunuco, Tsai Lun, che l’avrebbe inventata intorno al 105 a.C. Tuttavia non sappiamo quale fosse stato esattamente il suo ruolo, visto che il materiale esisteva già prima di lui. Quel che è certo è che per molti secoli la carta fu usata esclusivamente in Cina ed ebbe un ruolo importante nello sviluppo e nella diffusione della cultura cinese. Il suo uso, però, era limitato alle classi sociali più ricche e colte della popolazione e le tecniche di produzione erano tenute segrete.
L'arrivo della carta in Europa dalla Cina
I segreti, però, sono destinati a essere svelati, specialmente quando tra i popoli si stabiliscono contatti commerciali e culturali. La carta arrivò intorno al 600 d.C. in Giappone e meno di due secoli dopo in Medio Oriente. Secondo una tradizione, gli arabi la scoprirono nell’anno 751 dopo la battaglia di Talas, nella quale aveva catturato numerosi prigionieri cinesi. Tra questi vi erano due fabbricanti di carta che iniziarono a produrla nella città di Samarcanda (nell’attuale Uzbekistan). È impossibile dire quanto questa storia sia attendibile, ma è certo che nell’VIII secolo la carta era effettivamente usata in Asia centrale.
Nei secoli successivi gli arabi ne diffusero l’uso in Europa, importandola nella Penisola iberica che era in larga parte da loro dominata. Il primo "pezzo di carta" europeo risale al 1056 ed è stato trovato nella città di Xàtiva, presso Valencia. Pochi anni dopo in Spagna furono impiantate le prime cartiere e iniziò la produzione locale. Dalla Penisola iberica la produzione si diffuse in altri territori europei, come quello italiano. Nel corso del ‘200 furono installate cartiere ad Amalfi, a Fabriano e a Treviso.
In Europa la carta era prodotta solo con gli stracci. Essa, inoltre, “conviveva” con la pergamena e prese definitivamente il sopravvento solo nei secoli XV-XVI, grazie a un’invenzione risalente alla metà del ‘400: la stampa.
Il “matrimonio” di carta e stampa permise di produrre libri simili a quelli che usiamo oggi. Da allora la carta è diventata il principale supporto per la circolazione dei saperi. Tra l’altro, poco più di un secolo dopo i libri, iniziarono a essere stampati anche i giornali, le cui origini risalgono all’inizio del ‘600.
La produzione industriale
Fino alla rivoluzione industriale (fine Settecento – inizio Ottocento) la carta era un materiale costoso e piuttosto raro. Nell’Ottocento, però, fu introdotto un sistema meccanico, basato sulla macchina a vapore, che rese possibile fabbricarla usando la polpa del legno al posto degli stracci. Due inventori, il tedesco Friedrich Keller e il canadese Charles Fenerty raggiunsero il risultato nello stesso periodo, tra gli anni '30 e '40 dell’Ottocento, in maniera indipendente l’uno rispetto all’altro. L’innovazione rese la carta molto più economica e molto più diffusa.
L’invenzione, inoltre, si associò a un più generale progresso dei metodi di scrittura: nello stesso periodo furono inventate la penna stilografica e le presse a vapore per la stampa, consentendo di rendere più economica la produzione di libri e giornali e facilitando, in tal modo, la diffusione dei saperi. Solo una minoranza dei cittadini era capace di leggere e scrivere, ma gradualmente, anche grazie alla carta, l’alfabetizzazione si diffuse in fasce sempre più ampie della popolazione, almeno nei Paesi occidentali. Fu un presupposto indispensabile della partecipazione della popolazione alla vita pubblica e della nascita della società di massa, che si sarebbe definitivamente affermata nel Novecento.
La produzione della carta oggi
Il sistema di fabbricazione inventato nell’Ottocento è, nella sostanza, quello in uso ancora oggi, sebbene nel corso degli anni siano stati introdotti miglioramenti che hanno reso la carta più resistente e meglio sbiancata.
La produzione industriale ha consentito un’enorme diffusione della carta, che oggi è utilizzata non solo come supporto per la scrittura, ma anche per molte altre funzioni: imballaggi, pulizia, costruzioni, decorazioni, ecc. Alcuni di questi usi sono attestati da molti secoli, soprattutto in Cina, ma in passato erano poco diffusi.
Da alcuni anni, però, il ruolo della carta come strumento per la circolazione della conoscenza è insidiato dai supporti elettronici, a causa dell’enorme diffusione della rete internet. Una delle prove più evidenti del fenomeno è la diminuzione della circolazione dei giornali cartacei, a favore di quelli pubblicati online. Negli Stati Uniti, per esempio, tra il 2005 e il 2020 circa 2.200 quotidiani hanno cessato le pubblicazioni. È diminuito anche l’uso della carta negli uffici, grazie alla sempre più frequente redazione di documenti sui supporti elettronici.
La carta, però, è ancora fondamentale per la circolazione dei saperi e per i suoi altri usi. Basti pensare che in media se ne producono 300 milioni di tonnellate all’anno. Altrettanto importante, d'altra parte, è il riciclo della carta, per evitare di consumare eccessive risorse.