Com'è possibile permettere alle persone ipovedenti o non vedenti di leggere e scrivere? È la domanda che nella prima metà dell'Ottocento si pose Louis Braille (1809-1852), non vedente dall'infanzia e inventore dell'alfabeto che porta il suo nome e che permette a milioni di persone di poter comunicare attraverso il tatto. Il Braille, infatti, è un sistema internazionale di scrittura e lettura tattile che consente a individui ipovedenti (cioè con un senso della vista molto limitato) o non vedenti di scrivere e leggere facilmente. Vista l'importanza del codice, il 4 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell'alfabeto Braille.
In sintesi, il Braille è costituito da una serie di simboli contraddistinti da sei punti disposti su tre righe e due colonne a formare una matrice 3×2. Ogni sequenza di simboli è realizzata in rilievo o incisa nei materiali in cui viene scritta e ogni simbolo è identificato da una precisa combinazione di puntini, segnalati in modo diverso rispetto agli altri (riproducendo un maggiore rilievo o una maggiore rientranza). In questo modo risulta unico e inequivocabile quando gli si passa sopra con i polpastrelli delle dita.
Semplificando, c'è un simbolo per ogni lettera dell'alfabeto e ci sono anche dei simboli per le vocali accentate e i principali segni di punteggiatura. Esistono poi altri due simboli speciali: uno va premesso ai numeri, per i quali poi si usano gli stessi simboli delle lettere dalla A alla J (dove la A corrisponde all'1, la I al 9 e la J è lo 0); l'altro va invece premesso alle parole la cui prima lettera è una lettera maiuscola, proprio per indicare questa particolarità.
Qui sopra vedete un'immagine con i principali simboli (su 64 combinazioni possibili) del codice Braille e la loro corrispondenza con l'alfabeto latino. Grazie a essa dovreste essere in grado di risolvere l'enigma nella copertina di questo articolo. Su cosa sarà il prossimo grande video di Geopop girato sul campo?
Se non avete voglia di provarci, eccovi la risposta: Napoli Sotterranea.