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28 Marzo 2024
12:25

Come funziona l’Università in Italia: corsi, esami e crediti, la guida completa

L'Università è l'istituzione deputata alla formazione superiore. Tra corsi, esami e crediti, è un percorso complesso. In questo articolo vediamo come orientarsi e rispondiamo alle domande più comuni.

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Come funziona l’Università in Italia: corsi, esami e crediti, la guida completa
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Al termine delle scuole superiori ci si ritrova di fronte alla fatidica decisione: iniziare a lavorare fin da subito o approfondire un ambito iscrivendosi a un corso di laurea? L'Università prevede tre cicli: il primo arriva al conseguimento della laurea di I livello (la cosiddetta “laurea triennale”), il secondo porta alla laurea di II livello (“laurea magistrale”) e il terzo consiste nel dottorato di ricerca.
Ma come funziona l'università? in questo articolo cercheremo di rispondere alle domande più comuni nelle quali ci si imbatte quando si sceglie di intraprendere questa strada.

La struttura universitaria

Prima di tutto bisogna definire l'organizzazione dell'università.
Questo istituto è composto, in ordine di grandezza crescente, dai corsi di laurea, dai dipartimenti e dalle aree accademiche.

I corsi di laurea

Il corso di laurea è la struttura didattica al quale uno studente può iscriversi, una volta in possesso del diploma di scuola secondaria superiore.

La lista di esami previsti dal corso di laurea erogato da una data università è detta piano di studi ed è disponibile, tipicamente, sul sito ufficiale del corso stesso.
Consultando il piano di studi il futuro studente potrà valutare se i corsi proposti sono di proprio interesse e se la formazione proposta rispecchia le proprie aspettative.

I corsi di laurea si dividono in due categorie: corsi di laurea a ciclo unico e corsi di laurea triennali o magistrali.

studenti univesita

I corsi di laurea a ciclo unico sono organizzati per avere una durata, tipicamente, quinquennale senza interruzioni.
In questa tipologia di corso di laurea non vi è, quindi, alcuna specializzazione che può essere intrapresa alla fine del terzo anno di studi, se pur, in molti casi, le università propongono un numero di esami a scelta del singolo studente concentrati, principalmente, negli ultimi due anni al fine.

Con il decreto del MURST del 1999 del ministro Ortensio Zecchino vennero riformati i corsi di studio universitari istituendo il famoso "sistema del 3+2" che consentiva la separazione dei corsi di laurea a ciclo unico in un triennio (laurea triennale) e in un biennio finale (laurea magistrale).
In questo caso, dopo aver conseguito la laurea triennale, in gergo definita anche "laurea breve", lo studente riceve un attestato di completamento e può decidere di interrompere la carriera universitaria o proseguire con un corso di laurea magistrale, detta anche "laurea specialistica", per il quale la laurea triennale in suo possesso risulta abilitante.

I dipartimenti

I dipartimenti, ad oggi, hanno competenza sia nell'ambito della ricerca che in quello della didattica.
Essi ospitano le strutture di ricerca e le loro strutture amministrative, inoltre, stabiliscono le attività didattiche di ciascun corso.
Storicamente, invece, queste due funzioni erano separate tra dipartimenti e facoltà, con queste ultime, che avevano una funzione prettamente orientate alla definizione delle attività didattiche.
Il termine facoltà è ancora largamente utilizzato nel gergo universitario seppur, a seguito della legge n. 240 ricordata come "riforma Gelmini", queste ultime sono state soppresse.

Lo studio dei docenti si trova, di norma, presso un dipartimento.
Esempi di dipartimenti sono: Architettura, Chimica, Economia, Fisica, Ingegneria, Lettere o Matematica.

Le aree accademiche

Le aree accademiche sono le macro categorie che raggruppano i dipartimenti al loro interno, alcuni esempi di aree accademiche sono: scienze biologiche, scienze mediche, scienze giuridiche, ingegneria industriale e dell'informazione e molte altre.

Iscrizione: numero aperto e numero chiuso

Una volta scelto il percorso universitario da intraprendere vi è la fase dell'iscrizione al corso di laurea. Un corso di laurea può essere a numero aperto, quindi senza alcuna restrizione al numero massimo di studenti che possono iscriversi o a numero chiuso dove invece vi è una selezione degli studenti ammessi al corso basata sul risultato di un test.
Tipicamente in entrambi i casi gli studenti sono sottoposti a dei test preliminari atti a valutare la preparazione degli studenti che desiderano immatricolarsi a quel dato corso di laurea, nei corsi a numero chiuso viene, invece, effettuata una selezione dei candidati migliori sulla base dei risultati dei test sottoposti.

Nel caso dei corsi a numero aperto il risultato del test può portare lo studente a dover sostenere uno o più corsi o esami aggiuntivi al fine di colmare le lacune emerse durante il test di ingresso ma, in ogni caso, il risultato non pregiudica l'ammissione al corso di laurea dello studente. Alla fine del processo di iscrizione lo studente può immatricolarsi, ovvero ricevere il numero di matricola che lo identificherà all'interno della propria università.

Il percorso: CFU, esami e "fuori corso"

Una volta immatricolati si iniziano i corsi del primo trimestre, l'organizzazione delle lezioni è decisa, come detto, dal dipartimento, ed è articolata, tipicamente, in trimestri o semestri (da settembre-ottobre a marzo e da marzo-aprile a settembre) intervallati da sessioni d'esame (tipicamente tra gennaio e marzo e tra giugno e settembre, agosto escluso).

Cosa sono i CFU?

Ad ogni esame è poi assegnato un numero di CFU (Crediti Formativi Universitari) che rappresenta il carico di lavoro richiesto allo studente per sostenere con successo quel dato esame, valori tipici di CFU per gli esami sono 3, 6, 9 e 12. Il numero di CFU è, tipicamente, proporzionale alle ore di lezione frontale previste per l'insegnamento di quella materia (una singola lezione tipicamente dura due ore).

lezione frontale universita

Gli appelli delle sessioni d'esame

Il trimestre di lezioni è intervallato da un periodo di sessione d'esame all'interno del quale i professori selezionano due o più date utili per gli appelli, questi ultimi sono i giorni nei quali verranno svolti gli esami che possono essere scritti, orali o una entrambi (tipicamente in giorni separati).

Talvolta l'appello può consistere anche in un laboratorio dove lo studente dovrà dimostrare di saper applicare i principi appresi durante il corso. Il voto dell'esame consiste in una valutazione in trentesimi della preparazione dello studente ed è espressa dal professore, la sufficienza si raggiunge con il voto di diciotto trentesimi e, talvolta al voto massimo di trenta trentesimi può essere aggiunta una lode per sottolineare l'eccezionalità del lavoro prodotto dallo studente.

Una volta superato l'esame si conseguono i CFU associati a quel corso e l'esame finale di laurea si può richiedere una volta conseguiti i CFU minimi previsti dal proprio corso di laurea.

Gli esami, in fine, possono essere considerati "obbligatori" o "a scelta" dal proprio corso di laurea, nel primo caso sono esami che andranno necessariamente superati mentre nel secondo caso l'università lascia libertà di scelta, per un numero prefissato di CFU, allo studente tra un ventaglio di esami così da consentire di approfondire gli argomenti maggiormente in linea con gli interessi del singolo studente.

In ultima istanza vi sono i cosiddetti "esami extra-curricolari", i cui CFU non contribuiscono al monte necessario alla richiesta di tesi o prova finale di laurea (né i risultati al calcolo della media dei risultati dello studente) ma rappresentano insegnamenti ed esami extra che lo studente decide personalmente di sostenere in quanto iscritto presso quella data università.

Gli studenti "fuori corso"

L'organizzazione delle lezioni e dei successivi esami dovrebbe "scandire il ritmo" di studio e preparazione dello studente, tuttavia in alcuni casi, questo non è possibile per vicissitudini personali o argomenti non compresi a fondo.
Uno studente si definisce fuori corso quando non riesce a terminare gli studi entro gli anni previsti dalla sua facoltà – quindi tre nel caso della laurea triennale, due nel caso della magistrale e cinque per i corsi a ciclo unico. Tuttavia vi è una tolleranza di sei mesi aggiuntivi oltre il termine massimo del corso di studi entro il quale lo studente può completare il percorso.

fuori corso

Quando si va fuori corso le conseguenze sono per lo più di carattere economico, non si ha più accesso ai sussidi per lo studio regionali né eventuali bonus nel punteggio base di laurea e, dal secondo anno fuori corso in poi, si paga una mora di 100 euro l'anno.

Terminare il percorso universitario

Per completare il percorso universitario è necessario sostenere un esame finale.
L'esame finale è assimilabile in tutto e per tutto agli esami canonici svolti durante il percorso formativo e, in genere, prevede che l'esaminando (lo studente) presenti un elaborato scritto detto Tesi di laurea ed esponga il contenuto dello stesso oralmente.

Tesi di laurea

Al termine degli esami lo studente dovrà scegliere un professore (un Relatore) per approfondire un argomento che sarà l'oggetto dell'elaborato finale (Tesi).
La tesi di laurea è un elaborato che viene proposto alla commissione esaminante del quale l'esaminando deve dimostrare un'accurata conoscenza.
Le tesi di laurea (o laurea magistrale) vengono, tipicamente, divise in due categorie:

  1. Tesi Compilative, in cui lo studente rielabora e/o sintetizza teorie e concetti già elaborati da altri
  2. Tesi sperimentali, in cui lo studente ha il compito di produrre una teoria e/o risultati originali ed inediti.
    Tipicamente questa tipologia di tesi necessita di un tempo maggiore per essere elaborata rispetto ad una soluzione compilativa ma consente, in media, di ottenere un punteggio migliore.

Il tempo impiegato dallo studente a produrre questo documento dipende principalmente dal grado di approfondimento richiesto dal professore e dall'obiettivo che la tesi si pone.

La laurea ed il voto finale

Lo studente arriva al giorno di discussione della propria tesi conoscendo la propria base di laurea, ovvero il punteggio di partenza dell'esame finale che viene calcolato tramite la media ponderata o aritmetica dei voti conseguiti durante il periodo di studi, cui possono sommarsi dei punti curricolari extra assegnati sulla base di regole scelte dall'ateneo.

Al termine dell'esposizione dei candidati la commissione si riunisce per valutare la prova finale ed assegnare il voto conclusivo al percorso di studi dello studente sommando alla base di laurea il voto di tesi.

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